giovedì 31 maggio 2012

I 3mln che si risparmierebbero dalla parata del 2 giugno? Inutili


Quando i discorsi dal punto di vista economico sono senza senso

Ero indeciso se scrivere o no un articolo sulla questione, ma siccome quasi nessuno ha avuto il "coraggio" di dire le cose come stanno, lo farò io.

Considerato che i danni causati dal terremoto ammonteranno a centinaia di milioni di euro, mi spiegate che differenza farebbero 3 miseri (per le cifre in ballo sia chiaro) milioni?

Tanto per, prendiamo l'aumento di 2 centesimi sulle accise. I calcoli li ho fatti in un articolo di qualche giorno fa quindi non li ripeto. Tenete conto che lì avevo ipotizzato un'accisa di 5 centesimi, quindi bisogna moltiplicare il tutto per 0.4.

Con l'accisa di 2 centesimi ogni giorno si guadagnerebbero 2248767,1232876 euro in più da devolvere ai terremotati. In nemmeno due giorni sarebbero coperti i soldi risparmiati della parata. Di cosa stiamo parlando quindi?

Si può discutere poi se moralmente è giusto farlo o no (personalmente non la farei e manderei i militari lì in Emilia, sarebbe uno spot ancora più bello per le nostre forze armate), però dal punto di vista prettamente economico, non cambierebbe assolutamente niente.


martedì 29 maggio 2012

Lombardia, sede chiusa causa terremoto: ennesimo scandalo in regione

Come si dice "Sono senza vergogna" 



"A Milano nessun danno, nessun ferito.. Niente. Tuttavia gli uffici della Regione Lombardia (pagati dai contribuenti) chiudono. L'ennesima beffa del Sistema Italia"

lunedì 28 maggio 2012

Il calcioscommesse, specchio di un paese malato




Oggi è il giorno X dello scandalo che ormai da un anno ha travolto il calcio italiano. Se si pensava che dopo la vicenda Calciopoli di 6 anni fa quel mondo fosse "pulito", ecco arrivare l'ennesima tegola: il calcioscommesse. Di nuovo.


Questo ennesimo scandalo dimostra come spesse volte lo sport sia lo specchio del paese. Il calcio malato e corrotto è la conseguenza di un paese malato e corrotto.

Ma cosa può spingere un giocatore ricco che ha tutto a combinare delle partite per guadagnarci su? Potrei anche capire il calciatore di serie D, anche Lega Pro che davanti a cifre così alte può vacillare e farsi tirar dentro, ma quando ci sono calciatori di Serie A militanti in buone squadre, senza alcun problema economico e con un futuro fatto di ottima rendita, che anche solo pensano di poter combinare qualche partita scommettendoci su mi vien da pensare davvero che abbiamo un problema e grosso.

La risposta che mi sono dato è una: il non rischio a farlo. La lentezza della giustizia, la non certezza della pena, unità ad una oramai moralità pari a zero sono le vere cause di questi continui scandali.

In un paese in cui se commetti un reato hai buone possibilità di cavartela con poco, è normale che sei portato a rischiare di più, soprattuto con cifre così alte.

Voglio vedere ora che cosa faranno ai condannati. Spero anche in un intervento delle società coinvolte e che verranno penalizzate (penso alla Lazio di Mauri e Novara di Bertani tanto per citarne due): è ora che chiedano i danni a tutti questi "ometti", i quali oltre al carcere si ritroveranno con un conto salatissimo da pagare.

E' lo stesso discorso fatto agli evasori: colpirne uno per educarne 100. Davvero, è giunta l'ora di inasprire le pene e soprattutto applicarle. Sarebbe il primo passo per tornare in un paese normale come sono gli altri.

sabato 26 maggio 2012

Il glamour di Montecarlo

La Formula 1 senza il Gran Premio di Monaco, non sarebbe più la Formula 1.

Di Vanessa Sacchi

Il più glamour, il più “people”, il più “jet set” di tutti i GP della stagione, Montecarlo è senza dubbio un incredibile appuntamento mondano frequentatissimo dai VIP, ma è anche e soprattutto, la più entusiasmante tra le corse cittadine. Dal Casino alla Rascasse, dall'ex curva del Loews alle piscine, passando per il Mirabeau, in preparazione all'evento dell'anno, i monegaschi si mobilitano, mostrando il lato più insolito del Principato, anche se 22 mila metri quadrati di recinzione metallica isolano l'area del GP dal resto della città e muoversi in quei 5 giorni diventa pressoché impossibile.

La corsa francese per eccellenza si trasforma in una fortissima calamita, in grado di attrarre autorità, famiglie reali e persone comuni, che durante il week-end più “in” della stagione, seguono, da postazioni privilegiate, quei 78 giri di straordinaria follia. Al Gran Premio di Montecarlo non manca proprio nulla: tra i modi più esclusivi per assistere alla corsa c'è quello di affittare terrazze, yacht ormeggiati nel porto oppure veri e propri appartamenti nei palazzi più esclusivi. 

Ovviamente per tutto questo occorre un solido conto in banca. Qualche cifra?! Beh, ogni singola trattativa è privata, ma, generalizzando, si va dai 1.500 ai 4.500 euro a persona per terrazze e appartamenti; inclusi nel pacchetto, buffet e servizio bar, rigorosamente con caviale e champagne. Chi non si può permettere questo lusso, può sempre optare per il ristorantino a ridosso della pista: 700€ a testa per 1 ora e 40 minuti di stuzzicanti pietanze, a patto di esser disposti a respirare benzene tra una portata e l'altra... A pochi giorni dal Festival di Cannes, ecco un'altra occasione per dar sfoggio delle proprie ricchezze e per fare della mondanità la propria ragione di vita. Lungo il tappeto rosso, tra paddock e box, numerose saranno le personalità che sorrideranno ai flash dei fotografi, facendo della “gara per antonomasia” (così l'aveva definita Kimi Raikkonen), il miglior sfondo per la propria immagine. 

Giunto ormai alla 70esima edizione, Monaco è ancora capace di stupire tutti grazie alle sue stradine strette e alla sua grandissima voglia di velocità, di competizione e di tecnica che è possibile respirare in ogni angolo della city monegasca. 

Ma dietro all'evento che tutti conoscono durante le qualifiche e la gara, c'è mondo a parte che resta celato agli occhi dei comuni mortali. Il Circus della F1, qui a Montecarlo, si trasforma in un vero e proprio stato autonomo che si apre a tarda sera per poi spegnersi quasi all'alba. Il villaggio tecnologico è costituito da palazzi ambulanti dal valore inestimabile, le famigerate “hospitality”, dotate di qualsiasi comfort e tecnologia. E così, mentre il sole tramonta lungo la costa più glamour della stagione motoristica, tra chi fa una tappa alla chiesetta di Saint-Devote e chi ne fa una al Casino, è pronto ad aprirsi il gran prix che tutti attendono, con la speranza che Montecarlo davvero non tramonti mai.

venerdì 25 maggio 2012

Terremoto in Emilia: due calcoli per non farvi fregare nel caso aumentino le accise.

Per adesso l'aumento delle accise a causa dei danni provocati dal terremoto in Emilia sembra evitato. Essendo io un malfidente, due conticini li faccio ugualmente.

Una stima dei danni del terremoto avvenuto in Emilia pochi giorni fa è, sia chiaro, quasi impossibile. Si può però calcolare quanti soldi extra raccoglierebbe lo Stato nel caso di un aumento delle accise sul carburante.

Il consumo di carburante è in fase calante da qualche anno, quindi i numeri non saranno precisissimi per il 2012. Come dato ho scelto quel 36477000000 Kg del 2010 arrotondato per difetto (36000000000 Kg).
Questo dato deve essere moltiplicato per 1.14 (peso specifico di benzina e diesel), quindi 41040000000 L annui.
Il consumo giornaliero è quindi:
41040000000/365 = 112438356,16438356164383561643836 L

Prendendo per buona l'ipotesi di un'accisa di 5 centesimi al litro che circolava qualche giorno fa, abbiamo che lo Stato guadagnerebbe al giorno una cifra extra da destinare ai terremotati dell'Emilia pari a:

112438356,1643835 x 0.05€ = 5621917,808219 €
Poco più di 5 milioni e mezzo di euro al giorno.

Tenete a mente questo dato: nel caso di un'introduzione di un'accisa come questa, tanto per darvi un'idea, in neanche 40 giorni sarebbero coperti i 200 milioni di danni stimati dalla Coldiretti.
Il sito economyonline, con una primissima valutazione ha stimato in oltre 1.5 miliardi di euro i danni. In questo caso, ci vorrebbero quasi 300 giorni per far fronte all'emergenza.

Questi sono solo alcuni esempi. Quello che mi interessa farvi capire è che una tassa di questo genere, dato anche l'aiuto esterno (donazioni, prestiti agevolatissimi di banche etc etc), se verrà messa, sarà utilissima per un periodo limitato e non per anni e anni come le altre accise che ancora oggi stiamo pagando.

Attenzione quindi a non farsi fregare di nuovo.

giovedì 24 maggio 2012

Caro elettore, sei sicuro che i leghisti siano peggiori di te?


Dopo gli ultimi scandali, tutta l'opinione pubblica è contro Lega e popolo padano: ma sicuri che gli elettori leghisti siano i peggiori?


Premessa: tutto ciò che è capitato al partito Lega Nord è vergognoso, come vergognose sono tutte quelle persone che parlano bene e di nascosto fanno come gli altri. Confermo infine ciò che ho detto nell'articolo "Caro elettore lombardo, non ti vergogni un po'".

Data la premessa, perchè ritengo il "Popolo Padano", inteso come gli elettori più o meno estremisti della Lega meno peggiori degli altri? Il motivo è nella loro reazione dopo gli scandali che hanno colpito il partito.

Prendiamo ad esempio gli elettori dell'ex primo partito italiano, il PDL. Il suo leader, Silvio Berlusconi, è ancora oggi molto amato tanto che circolano voci che vorrebbero un suo ritorno in veste di candidato dopo il clamoroso flop alle Amministrative. Spero di non dover ricordare tutto ciò di scandaloso e vergognoso ha fatto il caro Silvio in questi 20 anni.(dai festini alle leggi ad personam, alle condanne etc etc). Sicuri che elettori di questo tipo siano peggiori dei primi? Ma andiamo avanti.

Il caso Lusi del PD ve lo ricordate? Gli elettori del PD si sono indignati? Mica tanto...non hanno chiesto molte spiegazioni ai capi. Cacciato Lusi son tornati a dormire come fanno da anni e anni. E sul PD, visti i disastri degli ultimi 15 anni, ci sarebbe da vergognarsi cari elettori e tesserati. Ma andiamo avanti.

Il caso Cuffaro dell'UDC? Vi ricordate quando Casini ad "Anno Zero" si è assunto la responsabilità politica in caso di condanna di Cuffaro? Cuffaro è stato condannato, ma nulla è cambiato. Non parliamo poi dell'ultima uscita fuori dal mondo dello stesso Casini (ma non solo lui) sui rimborsi elettorali. Cari elettori cattolici dell'UDC, dormite pure voi? No perchè siete peggio dei leghisti ricordatevelo.

Anche su Vendola ci sarebbe da dire (caso Iorio) ma per ora è ancora indagato per abuso d’ufficio, peculato e falso quindi mi fermo qui.

Gli elettori leghisti invece, accusato il colpo, si sono ribellati, eccome! Gli stessi dirigenti/candidati coinvolti si sono dimessi/sono stati cacciati a furor di popolo. Questo negli altri casi (più o meno gravi) non è assolutamente successo! Prima quindi di lanciare accuse, caro elettore, guarda a casa tua: non è detto che tu e i tuoi compari elettori del partito X siate migliori, anzi.

martedì 22 maggio 2012

Quali sarebbero le conseguenze per i mutui nel caso di un ritorno alla Lira?

Ipotizzando di nuovo un ritorno alla vecchia moneta, cosa cambierebbe per chi ha un mutuo?

Siccome, dopo aver pubblicato l'articolo "Tornare alla Lira e svalutare: quali le conseguenze? " ho notato come tanti arrivassero a leggere quel post cercando su google cose del tipo "ritorno Lira conseguenze mutuo", "svalutazione lira conseguenze mutui", cercherò qui di spiegare i vari scenari che potrebbero presentarsi nel caso di ritorno alla lira.

Prima di tutto bisogna distinguere fra i mutui a tasso fisso e i mutui a tasso variabile.

  • Nel caso di mutuo a tasso fisso, un ritorno alla Lira porterebbe svalutazione e inflazione. L'inflazione favorisce i debitori, quindi (presumo) voi che avete scritto la chiave di ricerca;
  • Nel caso di mutuo a tassa variabile, bisognerebbe ricalcolare il tasso (ora si basa sull'euribor) che sarebbe locale. Di sicuro aumenterà con effetti molto pesanti sulle rate da riborsare (vedi ad esempio la prospettiva sui mutui a tasso variabile in Grecia nel caso di un ritorno alla Dracme)
 C'è da dire però che una svalutazione aumenterebbe i costi delle importazioni (quindi dei beni finali, dell'energia, della benzina etc etc) quindi il potere d'acquisto si ridurrebbe e quindi peso sul bilancio famigliare mensile della rata sarebbe maggiore. A questo dobbiamo aggiungere le perdite dei vari istituti di credito che hanno concesso i prestiti, i quali già oggi non stanno passando un buon periodo.

Se però i mutui rimangono valutati in Euro, le difficoltà aumenterebbero anche per chi ha un mutuo fisso, visto che si troverebbe a pagare un debito contratto in una valuta con una nuova valuta svalutata: maggiore sarà la svalutazione maggiore sarà l'esborso.

In sintesi, anche in questo caso il ritorno delle Lire non sarebbe un buon affare.
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lunedì 21 maggio 2012

"Io ho perso, ma tu hai perso più di me"

Dal "Io ho vinto" "No ma noi siamo andati meglio in quella città quindi ho vinto io" degli anni scorsi al "Io ho perso, ma tu hai perso più di me".

Le Amministrative sono finalmente finite.Ora è tempo di bilanci, di interviste ai vari rappresentanti dei partiti che affolleranno ogni canale, ogni telegiornale, ogni trasmissione televisiva per commentare i risultati di queste elezioni.

Personalmente, non ho mai dato tanto peso (escludendo le grandi città) alle Amministrative, per il semplice motivo che nel paesino e nella cittadina i candidati si conoscono direttamente o indirettamente di persona e quindi si votano più loro come uomini/donne che come politici di un partito (sia esso PD, PDL, IDV etc etc). Sta di fatto che questa volta le cose sono diverse: la discesa in campo di Beppe Grillo come leader portavoce del Movimento 5 Stelle, potenziata esponenzialmente dalla realtà economico-politica attuale, unita all'astensionismo (quasi metà degli aventi diritto) ha portato sostanzialmente ad una sconfitta in generale di tutti i vari partiti. Questa cosa sta portando una piccola ventata di novità nel comportamento dei politici post elezioni.

Se vi ricordate, nelle scorse elezioni tutte le volte non c'era uno sconfitto: tutti in un modo o nell'altra, avevano vinto. Le cose sono cambiate, i vincitori sono Grillo e company, non i partiti nè tantomeno i politici. Lo sanno e, sebbene qualche isolato episodio di "vittoriacismo" (gente che crede di vincere sempre...sì l'ho inventato) la maggior parte degli esponenti di partito riconosce bene o male la sconfitta. Siccome "il lupo perde il pelo ma non il vizio", sentendo i vari dibattiti e interviste mi è proprio parso che le sintesi dei discorsi siano che l'altro ha perso di più, ha fatto più schfo.

La frase riassuntiva del politico dopo le amministrative perfetta per tutti, da destra a sinistra, senza dubbio è "Io ho perso, ma tu hai perso più di me".


Quando Paul Krugman vuole gettare nel panico due nazioni

Il premio Nobel a volte fa male. Ci sono molti casi di premi Nobel che dopo la fama prendono strade e dicono cose molto discutibili. Uno di questi è sicuramente Paul Krugman.

Paul Krugman non si smentisce mai. Sul suo famoso blog del NYTimes se ne esce domenica scorsa (13 maggio) con un articolo in cui prospetta uno scenario molto drammatico per il futuro dell'Euro. In particolare afferma che, in seguito alla corsa agli sportelli di italiani e spagnoli, una delle due possibilità è che le banche (italiane e spagnole) decidano di bloccare i prelevamenti e proibiscano i trasfeirmenti all'estero (verso la Germania).

Ora, affermare una cosa di questo genere porta solamente a gettare nel panico le persone che quindi davvero accorreranno agli sportelli per prelevare i soldi, portarli all'estero e così de facto ammazzare il sistema bancario con tutto ciò che ne consegue.

Non so quali siano gli interessi di PK ma rischiare di gettare nel panico la gente in questa maniera facendo previsioni azzardate non è degno di un premio Nobel il quale queste cose dovrebbe saperle e bene.

Per fortuna non sono l'unico a far notare la cosa.

sabato 19 maggio 2012

Attentato a Brindisi: non sarebbe ora di mandare l'esercito?

Oggi è una giornata molto triste per il paese: le bombe esplose davanti all'istituto professionale ' Morvillo - Falcone a Brindisi hanno fatto una vittima di 16 anni, Melissa Bassi (foto presa dal suo profilo Facebook), più altri feriti più o meno gravi.

Senza scendere nella retorica, è da molto tempo che sostengo un intervento armato dell'esercito italiano in certe zone, seguendo l'esempio di Brasile e Messico (loro lo hanno fatto per combattere i narcotrafficanti con risultati migliori).

Mi spiace, ma contro terrorismo e governi criminali (la mafia di fatto lo è) così ben radicati nella società la strada è SOLO E SOLTANTO quella. Decenni di lotta oserei dire fallimentare dovrebbero convincere i nostri governarnti ad intervenire nella maniera più decisa possibile. Non lo si farà perchè i nostri politicanti non attueranno mai un intervento del genere. Lascio a voi trovare i motivi (ah non sono "Perchè è sbagliato" o altre sciocchezze varie).

Con questo chiudo. Di certe argomenti preferisco non parlare per ovvie ragioni (e questo dovrebbe far pensare).

Tassa sugli animali domestici? Aumenteranno gli abbandoni


Sta facendo discutere la proposta di tassare gli animali domestici (cani e gatti) approvata dalla commissione Affari sociali della Camera, tanto che il suo relatore Gianni Mancuso, ha annunciato il ritiro della legge stessa. Ragionando teoricamente, quali conseguenze potrebbe portare una tassa sugli "animali d'affezione"?

"I comuni - dice il testo - possono deliberare l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo"

Come spiegato anche da Fiorella Ceccaci Rubino, “Nessuna tassa dei cani e gatti e’ prevista nel ddl randagismo, ma solo la possibilita’ per i Comuni di poter istituire una tariffa comunale destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo. Tariffe comunali cui sono esenti i meno abbienti, coloro che adottano cani e gatti dai canili e gattili, i cani sterilizzati e quelli adibiti alla guida dei ciechi e alla pet terapy”.

Se è vero che "Il randagismo e’ un fenomeno gravissimo del nostro paese, che si combatte non a chiacchiere ma dando strumenti di intervento ai Comuni, tra cui anche quello della leva fiscale sanzionando i comportamenti scorretti e incentivando quelli virtuosi, come le adozioni e le sterilizzazioni dei propri cani e gatti. Questa tariffa e’ nata per venire incontro alle esigenze delle amministrazioni comunali che lamentano continuamente la mancanza di risorse finanziarie per contrastare il randagismo; con questo disegno di legge avranno dalla loro uno strumento in piu’" la soluzione non mi sembra la più efficace.

Potrei essere d'accordo su una tassa (tariffa mi fa un po' ridere) a questo scopo visto che i cani randagi sono di fatto un pericolo per tutti (vedi incidenti stradali e aggressioni) solamente se i comuni iniziassero a tagliare tutti gli enormi sprechi e corruzione che hanno (questo ad esempio). A quel punto, dopo aver riformato la legge e le pene anti corruzione, in un periodo non di crisi come oggi, se mancassero i soldi se ne può parlare.

Ad oggi però, una tassa di questo tipo rischierebbe solamente un effetto boomerang: più fondi per il randagismo ma anche più cani abbandonati.
Confrontando i dati del 2007 con i più recenti (quindi pre crisi e durante) si può stimare un aumento di circa 100 mila unità di cani randagi. I dati in questione sono imprecisi e nessuno sa (a causa della non collaborazione di molte regioni) quanti siano realmente. Considerato che l'80% dei cani abbandonati perde la vita in incidenti stradali, 100 mila esemplari in più è un numero molto grande. Se è vero che "è una questione di mentalità" come dice Elio Cardinale (vedi link sopra), personalmente credo invece che la crisi faccia (in misura relativa) la sua parte. Le ultime stime rivelano che "Per un gatto si spendono circa 550 euro l’anno, per un cane di taglia media quasi 1500 euro, praticamente un buono stipendio. E rispetto a 10 anni fa si spende il 62% in più, rispetto allo scorso anno la spesa è salita in media dell’8%" e in periodo di crisi non sono pochi. Una tassa farebbe "pesare" ancora di più l'animale sul bilancio familiare, rischiando quindi di far passare il secondo piano la "mentalità": il risultato sarebbe l'aumento degli abbandoni.

venerdì 18 maggio 2012

Tagliano la spesa pubblica, riformano e crescono: la Germania

Se si taglia la spesa pubblica poi non si cresce più? Andate a dirlo a Svezia, Germania e Turchia.

Gira nell'aria un mito secondo il quale la riduzione della spesa pubblica in un paese porterebbe solamente danni alla crescita del paese stesso. In un periodo di crisi come questo, sarebbe quindi più utile aumentare la spesa, non ridurla.

In certe condizioni questa affermazione è anche corretta (se si ha liquidità, un debito contenuto e/o una spesa pubblica rapportata al PIL bassa), ma in questa situazione non lo è visto che nessuna di quelle tre condizioni è presente (anzi, non si ha liquidità, il debito è altissimo e la spesa pubblica è oltre il 50% del PIL).

La via scelta da Monti è stata di ridurre la spesa il minimo indispensabile, puntando quasi tutto sull'aumento deciso della tassazione, riformando poco o nulla e sperando in una crescita che, francamente, solo lui vede.

 Vi sono però altri paesi che in tempi recenti e in momenti difficili (non così come oggi sia chiaro) hanno attuato il taglio della spesa e riforme strutturali molto decise: Svezia, Germania e Turchia. Della prima ho già detto, quindi andrò ad analizzare le altre due. In questo articolo parlerò della seconda.

GERMANIA

Questa è la crescita del PIL tedesco dal 1988 al 2009 (fonte)


Come potete notare, il "boom" di crescita è avvenuto nel 2006, quindi dopo 4 anni dall'introduzione dell'Euro! La causa principale non è quindi la moneta unica come tanti credono (vi consiglio anche questi due articoli a riguardo: "La malattia italiana nasce prima dell’euro" e "Basta criticare la Merkel, i tedeschi con l’euro ci hanno solo perso") ma alle riforme che i tedeschi hanno fatti ad inizio millennio e che Berlusconi e company non hanno fatto sfruttando i bassi tassi di interesse (avuti grazie proprio all'Euro) anzi, gli anno spesi malissimo.

Anche dall'immagine sottostante si nota come il tasso di crescita delle esportazioni è molto simile fra Italia e Germania, mentre il tasso di crescita del PIL e il PIL pro capite sono nettamente a favore dei tedeschi. Sempre per quanto riguarda il PIL pro capite, anche la zona euro 12 (senza l'italia) fa molto meglio di noi.


Andando a vedere, fra le varie riforme tedesche (oltre al lavoro), troviamo che la componente "Spesa Pubblica" è notevolmente diminuita negli ultimi 10 anni, eccenzion fatta per la fine del decennio causa crisi. Una volta superata, ha ricominciato a scendere (vedi qui) come si può notare dal grafico:

Tutto ciò ha permesso di non aumentare la pressione fiscale (anzi, è diminuita) nello stesso lasso di tempo (fonte):

Questo ci porta poi ad un'altra constatazione che più e più volte vado dicendo: se non volete più tasse l'unica maniera di abbassarle è spendere meno! In Italia ci sono tantissimi sprechi e tantissimi privilegi (che costano a tutti) da tagliare. E' giunto il momento di iniziare a farlo.


ps: a breve l'articolo sulla Turchia

mercoledì 16 maggio 2012

Uscire dall'Euro, tornare alla Lira e svalutare: quali le conseguenze?

Sempre più frequente è la tesi di uscire dall'Euro per tornare alla Lira, svalutarla (assieme al debito) al fine di porre fine alla crisi e ricominciare a crescere. Tanto per citare due nomi, Loretta Napoleoni e il ben più illustre Beppe Grillo si sono fatti portabandiere di questa soluzione. Ma è davvero la scelta migliore? 

Per iniziare vi pregherei di leggere un mio articolo di qualche mese fa intitolato "Non siamo vittime dell'Euro" in cui mostro come l'Euro non sia la causa dei mali italici (e non solo) ma una grande possibilità su cui i governi (Berlusconi in primis) hanno marciato sfruttandone i benefici per continuare a sperperare denaro pubblico, aumentare la corruzione e rafforzare le caste del paese.

Chiarito questo, veniamo al punto: davvero la Lira risolverebbe tutti i nostri problemi? La risposta è "mi spiace, no".

Tralasciando le difficoltà dell'uscita dalla moneta unica, gli effetti reali sarebbero devastanti. Per prima cosa, una eventuale svalutazione del debito (a modi Argentina per intenderci) avrebbe come risultato il fatto di non ricevere più credito dai paesi stranieri o riceverlo a tassi elevatissimi (come d'altronte succedeva a noi negli anni '90).

Bisogna poi valutare la componente inflazione che andrà a pesare soprattutto sui redditi medio-bassi, già ora in cattive acque. Pensiamo solo a tutti i prestiti e ai mutui: di quanto aumenterebbero gli interessi su di essi?

Non ci si deve dimenticare poi di quel 30% del PIL in cui si misurano le importazioni che (grassetti miei) " (fra il 2003 e il 2005) pur essendo aumentante soltanto dello 0,5% in volume sono cresciute del 22,9% in valore medio unitario, in gran parte a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime". I prezzi delle materia prime, dopo una svalutazione, aumentano decisamente (e fra questi ci sono petrolio e gas ad esempio) quindi si avrebbe una componente di "Inflazione da materie prime" importante (guardate solo le conseguenze dell'aumento della benzina in questi mesi).

Il 72% delle importazioni (Istat, febbraio 2010) sono composte da energia, prodotti intermedi e beni strumentali tutte cose che servono per produrre prodotti finiti. Ora, è un dato molto generale, però aiuta a capire come molti dei beni finali fabbricati in Italia dipendano dall'import. Una svalutazione aumenterebbe i costi di non poco anche di quei prodotti.

Arriviamo quindi ad un punto cruciale. La tesi degli svalutazionisti è quella che, con una moneta debole, le esportazioni aumenterebbero a dismisura portando la tanto acclamata crescita economica. In realtà le cose non stanno così proprio perchè viene trascurata tutta la componente "Import" presente nell'Export! Se, con la svalutazione, cresce il prezzo di energia, materie prime, strumenti e beni intermedi con i quali vengono fabbricati i beni finali da esportare, anche il loro prezzo finale cresce!
A questo si deve aggiungere anche che l'export di per sè non fa explodere in automatico la crescita (si veda "Il mito della crescita tirata dall'export").

A tutto ciò, bisogna aggiungere le conseguenze per chi sta pagando un mutuo (esposte nell'articolo linkato).

Concludendo, l'Italia ha numerose possibilità per riprendersi tra cui anche l'uscita dall'Euro, il ritorno alla Lira e la conseguente svalutazione di essa. Questa via non sembra però essere la migliore e soprattutto non è la meno dolorosa come qualcuno vuole farvi credere. Se davvero si farà, a guadagnarci saranno solamente i politici, le caste e tutti i privilegiati che abbiamo in questo paese i quali si vedranno mantenere quei privilegi che invece andrebbero tolti. A questi aggiungo che a guadagnarci saranno anche tutti coloro i quali hanno portato o porteranno in tempo i soldi all'estero, speculando sulla nostra svalutazione.
Se vi chiedete i motivi per cui ci sia gente che tanto la desidera, questi sono i più importanti.

PS: tanto per dare un'idea, questi sono i beni che importiamo.
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giovedì 10 maggio 2012

Tagliare la spesa inefficiente non è liberismo ma buon senso

"Se tagli la spesa pubblica sei un liberista capitalista nemico dello Stato sociale e dei servizi da lui offerti". Quante volte avete sentito o letto una frase simile a questa? Tantissime (anche qui sul Blog ne ho trovate) e tutte con un'accezione negativa, quasi come fossi un criminale io che li proponevo.

La realtà non è questa ed è bene che questo concetto semplice ma importante sia non chiaro, chiarissimo. La spesa pubblica in Italia da tagliare, per la maggiore, è spesa totalmente inefficiente ed INUTILE!Non è essere liberali, liberisti, anarchici o quel che volete ma solamente possedere quella cosa chiamata "buon senso".

Per farvi un esempio, ridurre gli operai forestali calabresi, siciliani etc non è da liberisti, ma da persone che guardano in faccia alla realtà: la maggior parte è totalmente inutile o svolge male il proprio lavoro (vedi qui).

La spesa pubblica da taglaire in Italia è in primis legata a sprechi ed è bene che anche i cari sindacati lo riconoscano. Spendere soldi buttandoli anche per dare stipendi a gente per fare mestieri che, mi spiace dirlo, non servono, ha come risultato quello di ledere A) all'intera società, che avrà meno soldi per opere più utili e B) ai lavoratori stessi, i quali non si sentiranno realizzati e non faranno niente di utile alla comunità.

Un altro esempio è quello delle spese per la casta dei politci. Vi pare che chiedere di tagliare gli stipendi e le pensioni d'oro dei nostri parlamentari faccia di una persona un "criminale liberale"? Suvvia.

E' bene pensare prima di etichettare le persone con termini, aggettivi utilizzandoli tra l'altro in manieradispregiativa.

lunedì 7 maggio 2012

Per gli organizzatori sono 30, per la questura qualcuno in meno


La Juventus ha vinto meritatamente con una giornata di anticipo il campionato di serie A 2011/2012 grazie alla vittoria contro il Cagliari e alla sconfitta del Milan nel derby.

La cosa interessante però arriva ora: questo è lo scudetto numero 28 o il numero 30? Per dirla in altri termini, terza stella sulla maglia o no?

Ufficialmente, lo sanno tutti, questo è lo scudetto numero 28 (VENTOTTO) a causa dei fatti di Calciopoli. De facto però, nello Juventus Stadium sono esposti 29 scudetti e così anche nel bilancio (che è un documento ufficiale) quindi con questo sarebbero 30, il che da diritto alle terza stella sulla maglia.

La Juventus ha già detto che la metterà andando contro la Federcalcio che per ora non ha preso una posizione decisaa a rigurado. E' certo che, come ha detto Moratti, se la mettono allora liberi tutti.

La questione in gioco però è gigantesca: la credibilità della Federcalcio ovvero del governo dello sport più seguito nel nostro paese. Se cederà alla provocazione è chiaro come dal 2006 NULLA sia cambiato: farlocca era una volta, farlocca è ora. i 400 e passa milioni di euro di risarcimento chiesti da Agnelli hanno il loro perso, però a quel punto, liberi davvero tutti di far quel che si vuole in un momento tra l'altro molto buio per il nostro calcio sia a livello sportivo (le nostre squadre, come il campionato sono scarse) sia extrasportivo (calcioscommesse su tutti) in cui il governo del calcio dovrebbe essere forte e compatto.

Alla fine è lo specchio dell'Italia....un paese governato da farlocchi...

PS: il titolo è una battuta rubata a mia cugina

sabato 5 maggio 2012

Perchè al posto del pubblico non facciamo investire i privati?

"Perché ci siano "forti prospettive di crescita" è fondamentale "accentuare l'accento sull'importanza dell'investimento pubblico, nazionale ed europeo", per "le nuove tecnologie e l'innovazione in particolare"" (Mario Monti)

Queste parole mi lasciano un po' perplesso visto che si sta cercando di tagliare la spesa pubblica e la presenza dello stato nell'economia e non di aumentarle.

Quello che mi chiedo io è molto semplice: perchè dopo decenni di spesa ed investimenti pubblici dimostratosi poco efficienti non si approfitti di questa crisi per cambiare, almeno in parte, i protagonisti in scena?
Abbiamo visto tempo fa come il PIL italiano sia stato "drogato" dalla Spesa Pubblica e dal debito che ricordo essere fra i principali colpevoli della crisi odierna. Perchè continuare a percorrere questa strada? Non risolveremo nulla e la fantomatica crescita rimarrà, appunto, fantomatica. Perchè invece non cercare di far investire i privati cittadini, gli imprenditori e le imprese, sia essi italiani sia stranieri? Di pubblico c'è già fin troppo e sarebbe bene sia tagliare sia ricollocare le risorse rendendole più efficienti.
Sarò ripetitivo, ma tagliando la spesa, assieme ai soldi recuperati con la lotta all'evasione, si potranno diminuire le tasse in modo da rendere il paese più appetibile ai capitali sia interni che esteri. Se poi, (esagero) si riformasse la burocrazia, la giustizia e si combattesse la corruzione, il gioco sarà più facile e davvero il paese ricomincerà a crescere!

L'Italia è piena di gente capace con idee in grado di produrre cose utili creando anche posti di lavoro che abbiano una produttività ed uno scopo. E' tempo di metterli in condizione tali da favorire i loro investimenti. Così le probabilità di uscire dalla crisi saranno maggiori.

venerdì 4 maggio 2012

Referendum e nomine inutili: i nuovi sprechi della giunta Cota

Tempi di crisi, tempi di tagli alla spesa. Dopo anni e anni di attesa, finalmente arriveranno i fantomatici tagli alla abnorme spesa pubblica italiana: ben 4.2 miliardi di euro. E più della metà saranno "a carico" del nuovo consulente tecnico Bondi (perchè su 800 miliardi è dura tagliarne 4 da soli, ci vuole un esperto).

Battute ironiche a parte, volevo segnalare due casi di spreco di denaro pubblico che riguarda la mia regione, il Piemonte (quindi del Nord Italia, "Padania" per il leghisti").

Il primo lo conoscete tutti (spero): il 3 giugno ci sarà il referendum sulla caccia. La domanda da porsi è: viste le elezioni di maggio 2012, non si avrebbe potuto accorpare le due cose risparmiando così milioni di euro (il costo è di 20 milioni quindi la cifra è di sicuro inferiore a questa)? Ad oggi non si sa ancora se si farà o no (a quanto pare dagli ultimi sviluppi la risposta pare essere negativa). Nel caso fosse positiva, il non accorpamento sarebbe uno spreco palese a tutti.

Il secondo è passato molto sotto traccia. I soldi in ballo non sono tanti, però è una questione di principio ed è un esempio di dove bisogna andare subito a tagliare questa maledetta spesa pubblica. L'ambito è il sanitario.
La giunta ha nominato 6 manager/direttori delle Federazioni "che avranno un ruolo di gestione organizzativa, amministrativa, logistica ed informatica delle aziende stesse."
Il loro stipendo dovrebbe (prendete questo dato con le pinze) aggirarsi intorno ai 200 mila euro annui, per un totale di 1.2 milioni.
La mia domanda è: siamo sicuri che servissero questi altri 6 manager? Se loro devono amministrare (etc etc), che ci stanno a fare i direttori generali?
Spero di sbagliarmi ma a me sembra un'ennesima creazione di posti di lavoro e burocrazia made in Italy totalmente inutile e, considerati i tempi, (molto) evitabile.

giovedì 3 maggio 2012

martedì 1 maggio 2012

Spending review: tagli per 4.2 miliardi. Ma allora ci prendono davvero per i fondelli


Finalmente parte la famosa Spending review che tutti stavamo aspettando. Tagli alla spesa pubblica inutile, inefficiente e dannosa che negli anni ha contribuito pesantemente alla crisi che stiamo affrontando ora con continui aumenti di tasse per i cittadini e le imprese già fra le più tassate al mondo.

Per chi segue il blog, già da tempo "consigliavo" a Monti (e a Berlusconi prima) di percorrere la strada dei tagli assieme alla lotta all'evasione fiscale, parallelamente ad una diminuzione della pressione fiscale, alle liberalizzazioni ed alla riforma di burocrazia e mercato del lavoro. Solo così si sarebbe rialnciata la famosa e tanto ricercata "crescita".
Non mi hanno ascoltato e i risultati si vedono.

Ho però pensato che avessero percorso questa via in quanto più semplice e forse più redditizia nel brevissimo periodo, posticipando di qualche mese tutte le altre riforme.
Dopo le liberalizzazioni fuffa e la riforma del lavoro ridicola, i tagli alla spesa erano l'unica cosa in cui speravo...fino ad oggi.

"Arriva l'attesa 'spending review' con 4,2 miliardi di tagli alla spesa pubblica da ottenere in 7 mesi per tentare di scongiurare, almeno quest'anno, l'aumento dell'Iva che scattera' a ottobre."

4.2 miliardi! In 16 anni di politica, Giarda è riuscito a risparmiare 4.2 miliardi su (ad oggi) 800 miliardi.
Spero davvero che stiano scherzando e che, nel giro di pochi mesi, arrivino almeno a programmare un taglio del 10% del PIL in 3 anni (e sono già buono).

Tra l'altro poi, hanno nominato Bondi per aiutarli! Vi rendete conto che abbiamo accresciuto la spesa inserendo nel governo dei TECNICI (e su questo ero favorevole perchè il momento era caldissimo). Adesso inseriremo degli aiutanti dei tecnici, chiamati commissari. Siamo troppo furbi.

PS: Sì, avrei voluto dire "Culo" ma  non stava bene

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