venerdì 28 maggio 2010

Ecco il perchè non voglio la Marcegaglia come ministro

Berlusconi ha toppato: quando a chiesto in quanti volevano la Marcegaglia nel suo governo, in pochissimi hanno alzato la mano.
Io capisco questa gente, perchè nemmeno io la voglio in politica. Il motivo? Ne ho più di uno e ora ve li dirò tutti.
Per prima cosa, una che afferma"le imprese che pagano il pizzo vanno espulse da Confindustria", quando fra gli imprenditori che fanno parte di Confindustria vi sono pregiudicati e condannati significa che parla a vanvera, senza considerare la realtà in cui le imprese che devono pagare il pizzo vivono.
Aggiungo che qualche mese fa ha detto "Così come noi non ammettiamo nelle nostre organizzazioni ed espelliamo chi è colluso con la mafia, anche la politica deve farlo, impedendo loro di ricoprire incarichi pubblici".
Giustissimo, però parla quella che ha l'azienda di famiglia che nel 2008 ha patteggiato una sanzione di 500 mila euro più 250 mila euro di confisca per una tangente di 1 milione 158 mila euro pagata a Lorenzo Marzocchi di EniPower, oltre a 500 mila euro di pena, e 5 milioni 250 mila euro di confisca della società N.e./C.c.t. spa controllata dall'azienda. Suo fratello Antonio Marcegaglia ha patteggiato 11 mesi di reclusione con sospensione della pena per il reato di corruzione. In più è attualmente sotto inchiesta insieme alla sua famiglia per i 17 conti bancari ritrovati in Svizzera dalla magistratura milanese. La notizia che la rogatoria è arrivata a Milano e che la procura ha girato l'inchiesta per competenza a Mantova.


Bastano questi motivi per non volerla in politica?

mercoledì 26 maggio 2010

La politica dei numeri e delle cifre soggettive


I numeri, questo grande strumento che sta alla base della matematica, della fisica, della scienza, dell'informatica, della statistica, dell'economia...ok mi fermo a statistica ed economia.

I numeri esprimono un fatto reale, quindi teoricamente si considerano "oggettivi": i numeri presi singolarmente non sono contestabili: se l'indice di inflazione è del 2% e gli stipendi crescono del 3%, è ovvio che la gente ha più potere d'acquisto. In teoria.

Ora vi dirò una cosa: i numeri, al giorno d'oggi, soprattutto in politica, non sono più oggettivi, ma soggettivi. Ognuno infatti interpreta come vuole le cifre, confrontandole come vuole e a suo piacimento (ed interesse).
Porto un esempio: nel 1980 lo stipendio di un operaio generico era di 352000 circa, mentre nel 1985 è passato a 608000 lire. Un incremento di quasi il 100%, ergo il benessere dell'operaio è cresciuto. Vi dico ora che l'inflazione nel 1985 è stata dell'8,6%, quindi c'è un gran guadagno per il nostro operaio; il governo dell'epoca può dire che lo ha arricchito. L'opposizione però contesta questa cosa, e porta i dati sull'inflazione dal 1980 al 1985 e si scopre che essa è aumentata in media del 15% circa all'anno (ricordo che è cumulativa, ovvero il 15% del secondo anno si riferisce al valore del primo anno, già aumentato del 15% e via dicendo): il potere d'acquisto dell'operaio era calato.


Potrei portare altri esempi, come il reddito per ogni paese, che è si veritiero, ma non basta, poichè bisogna confrontare quel valore con il costo della vita per capire chi sta meglio e chi no, e poi bisogna vedere se è lordo o netto, il valore delle imposte etc etc etc. E' tutta una interpretazione che può essere manipolata a proprio piacimento, Il più bravo a farlo e a non farsi scoprire è quello che poi ha il consenso e vince. Per scoprirli ci vuole tempo, un minimo di studio (in certi casi anche uno studio di alto livello) e di interesse, cosa che molte persone non hanno per motivi differenti.

Oggi viviamo con la politica dei numeri e delle cifre soggettive, ovvero manipolate, collegate ed utilizzate dal politico a proprio vantaggio. Per conoscere la realtà non ci spetta che o tirare a caso, oppure se abbiamo tempo e voglia, documentarci da fonti affidabili.


venerdì 21 maggio 2010

Crisi come fallimento del capitalismo? No, semmai della democrazia


In molti sostengono che questa crisi dell'Euro sia uno dei segnali più forti di come il sistema capitalistico stia perdendo colpi e pian piano si avvicini all'autodistruzione.
Può essere vero (Marx sosteneva proprio questo, ma nel brevissimo termine), ma io aggiungerei una cosa a questo: la crisi dell'Euro è una crisi che riguarda i paesi che sono democratici, e quindi della democrazia.

Prima di giungere a conclusioni affrettare, preciso che la colpa non è della democrazia in sè, ma di chi la governa e ne fa parte.

La crisi Europea è dovuta al fatto che alcuni paesi (Grecia in primis) hanno truccato i conti pubblici e/o gli hanno "drogati" troppo, finendo poi per oltrepassare il limite e rischiare il fallimento. La spesa pubblica è gestita dai politici dei vari paesi (di destra e di sinistra, non voglio polemizzare), politici che sono in quella posizione perchè votati direttamente o indirettamente (si vota il partito politico, come in Italia) dal popolo, in quando Stato democratico.

La colpa quindi è anche del popolo, e qui arrivo al punto: il popolo decide chi votare in base alle riforme e alle proposte che il politico fa, ma per al gran parte delle volte guarda solamente il RISULTATO FINALE, e non riesce a giudicare 1) che cosa questo comporta nel futuro e 2) che cosa c'è dietro a tutto quel risultato.
Vi porto due esempi:
  • Italia, anni 80: a seguito della minor crescita demografica nel paese, il sistema pensionistico doveva essere riformato, a danno ovviamente dei cittadini (preciso che il nostro sistema pensionistico era forse il più generoso al mondo), ma i politici dell'epoca non vollero attuare la riforma per non perdere voti (da un punto di vista politico non riformarla era anche giusto ma da quello economico è stata una delle scelte più sbagliate da quando esiste l'Italia), quindi mantenerono il vecchio sistema e per pagare le pensioni utilizzarono il debito pubblico, quello stesso debito pubblico che oggi è una delle cause della crisi europea (oserei dire la causa più grande) e che ci impedisce di fare importanti riforme al fine di investire (le riforme si fanno sì, ma di tagli).
  • Grecia, fino a qualche mese fa: la Grecia è uno degli stati con più dipendenti pubblici e con uno dei sistemi pensionistici più generosi al mondo, il debito aumentava, i conti sono stati truccati e..beh la storia la sapete tutti oramai.


Da tutte e due le parti il problema è uno solo: i consensi. Ci sono delle riforme che vanno attuate e altre no, ma che non vengono e vengono attuate solo per il consenso, fregandosene delle conseguenze. Per questo dico che la crisi potrebbe essere vista come un fallimento della democrazia, perchè il popolo non riesce ad essere ragionevole ed obiettivo su certe cose, un po' per egoismo, un po' per mancanza di informazione e di tempo per informarsi (oserei dire anche a causa di una ignoranza innocente o voluta). Queste tre cose sono il limite più grosso della democrazia, che, se si vuole mantenere, devono essere non dico annullati (è impossibile) ma molto limitati.

lunedì 17 maggio 2010

Ognuno ha i politici che si merita


Spesso, io in primis, ci lamentiamo della classe politica che abbiamo, sia di destra che di sinistra, e oserei dire non a torto, il problema però è che non tutti si possono lamentare.

In Italia vige ancora un simil regime democratico: la gente vota il politico che di più rappresenta il suo ideale. La colpa di questi politici non è solo loro, ma anche nostra, perchè siamo noi che scegliamo di essere rappresentati da questi qui.

Andando a vedere però fra i tanti che votano, troviamo gente che nei giorni elettorali sarebbe meglio che stesse a casa. Sono molto diretto, alcuni non meritano di votare.
Avevo già scritto un articolo simile, ma ora voglio aggiungere altra gente che purtroppo (sì, dico purtroppo) continua a votare.

Parlo di tutti quelli che si rivolgono a medium, a medicine alternative, alle Vanna Marchi di turno, che comprano gioielli che ti dicono essere d'oro, con diamanti etc etc dalle televendite a 99 euro, che hanno prenotato le villette a 7km dal mare che saranno raggiunte fra 15 anni proprio dall'acqua (MTV ha specificato poi che si trattava di uno scherzo), senza poi contare tutti quelli che credono ai vari complotti e teorie assurde (ehm..Terra Piatta??) e potrei aggiungerne altri.


Se tutti questi ( e credetemi..sono tanti) vanno a votare e scelgono, poi è palese che la classe politica che abbiamo sia formata da questi individui. La colpa è loro sì, ma non dimentichiamoci che siamo anche noi a sceglierli, e fra di noi c'è pure questa gente.

sabato 15 maggio 2010

Ogni tanto Calderoli dice qualche cosa di buono

«Proporrò in sede di Governo, quando affronteremo la manovra finanziaria, un taglio almeno del 5% agli stipendi di ministri e parlamentari come hanno fatto in Inghilterra e Portogallo»
«A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell'economia»
«I tagli alle spese - conclude l'esponente leghista - comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari. La regola del 5% che hanno applicato in altri Paesi può valere in alcuni settori, ma in altri potrebbe essere anche più pesante»
Fonte


Una volta tanto questo ministro di non si sa che cosa ne dice una giusta.
Sono d'accordo in tutto, il problema sono gli altri parlamentari: chi voterebbe una mozione per ridursi lo stipendio di punto in bianco? La vedo difficile, ma spero di sbagliarmi.

Vorrei però far notare una cosa: il 5% non deve valere per tutti: su uno stipendio di 144 mila euro è un conto, su uno di 500-1000 un altro. Ci sono famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana: 50-100 euro possono sembrare pochi, ma quando sei al limite fanno sempre comodo. Lo scopo della vita è vivere, non sopravvivere.





martedì 11 maggio 2010

Sicilia: unica regione non Stato al mondo a rischio fallimento



Sembra impossibile, ma noi italiani (precisiamo perchè qui è di dovere, una parte di noi italiani) è riuscita a primeggiare anche in questo:

(ASCA) - Roma, 10 mag - Sul mercato dei Cds (Credit Default Swap) dove si negoziano i premi assicurativi per proteggersi dall'insolvenza degli emittenti di obbligazioni, la Regione Sicilia scavalca il Portogallo e si porta al 9* posto tra i debitori piu' rischiosi. Per assicurare 10 milioni di debito della regione Sicilia bisogna pagare un premio annuo di 260 mila euro, per il Portogallo 254 mila.

Nella top ten del rischio di insolvenza, il paese piu' rischioso e' il Venezuela (975 mila euro), poi Argentina (937 mila), Pakistan (694 mila), Grecia (578 mila), Ucraina (563 mila), Dubai (444 mila)Lettonia (340 mila), Iraq (336 mila), Regione Sicilia (260 mila), Portogallo (240 mila). La Sicilia e' l'unico emittente territoriale nella top ten del rischio del debito sovrano.

Il premio assicurativo sulla Irlanda e' 180 mila euro, sulla Spagna 172 mila euro, sull'Italia 155 mila. I prezzi sui Cds sono forniti da Cma Data Vision che raccoglie le quotazioni dei broker.


In questi casi si dovrebbero prendere decisioni volte a diminuire la spesa pubblica, e invece qualche giorno fa è stata approvata dalla giunta anche con il sostegno del PD una finanziaria che prevede 4500 nuove assunzioni per questa regione.
La regione Lombardia ha 4mila dipendenti su 10 milioni di persone
La regione Veneto ne conta meno di 4mila, 8 ogni 1000 abitanti
La regione Sicilia ora ne conta 25mila su 5 milioni di abitanti


L'isola felice della ex magna Grecia non risente della crisi, assume nuovi dipendenti, e il numero spropositato è giustificato: i servizi sono i migliori al mondo, non ha debito e l'evasione fiscale è pari a zero.
Nel caso poi ci sia qualche cosa da risanare, ci sono quelli del nord che pagano.

Non dico nulla per il rispetto verso alcune persone che ho e che vivono giù, ma quando qui al nord molta gente ne ha un po' piene le scatole di quello che si combina nel profondo sud, i motivi ci sono e con certi numeri e variabili economiche è molto difficile scherzare.
O vi date una mossa, oppure arriverà il momento in cui verrete abbandonati a voi stessi, e lì o vi svegliate del tutto, sennò la vedo molto ma molto male...mi dispiace, ma, per adesso, questa è la verità economica.

lunedì 10 maggio 2010

Addio Don Camillo

in foto: Don Camillo alza la fiaccola portata a Roma da Veruno
30 aprile 2000


Credo di parlare a nome di tutti coloro i quali lo hanno conosciuto quando descrivo la grandezza prima di tutto di questo uomo e di questo sacerdote.
Don Camillo non era solo il prete del nostro paesello, era un amico, un consigliere, un benefattore, un fratello più grande al quale rivolgersi quando si aveva un problema, un dubbio e bisogno di aiuto.
Lui era la reincarnazione di tutto ciò i Vangeli e Gesù hanno insegnato, anche se non lo ha mai ammasso..troppo umile per dire una cosa simile.
Se sono cristiano ancora oggi, dopo tutto, lo devo a lui: da cristiano posso dire senza alcun dubbio che Don Camillo è stato, è e sempre sarà il mio pastore, la mia guida nei momenti bui, di confusione, di dubbio.
Guardando la situazione oggi della Chiesta, di questo Papa, di questi vescovi e pretuncoli, mi viene voglia di vergognarmi di appartenere a tutto ciò, e mi dispiace perchè so che tu ci sei stato male, e te ne sei andato nel mezzo di questa situazione. Loro stanno rovinando il grande operato fatto da grandi uomini come te, veri preti, veri santi. Tu dovevi essere lì, e non loro...il mondo sarebbe molto migliore. Ma non è il momento di fare polemica, anche perchè tu avresti detto che era sbagliato.

Citando una persona che ti voleva bene quanto me, Sergio Silvestri:
per me Don Camillo era la reincarnazione del credo di Gesu Cristo. Io non so se lo sono mai stato, ma credo che la cristianità il buddismo l'ebraismo eccetera eccetera hanno molte cose in comune prima di tutto il rispetto verso gli altri
e credo che Don camillo sia uno dei piu grandi in questo. Il mio pensiero è che il mondo ha perso qualcosa di magico, una persona il cui amore smisurato verso gli altri dava la consapevolezza che il mondo avesse speranza che il mondo potesse essere un posto migliore.
Un grazie per tutte le cose che hai insegnato. Addio Don Camillo

Sono d'accordissimo: tu hai fatto del rispetto e della disponibilità verso TUTTI gli altri la missione, la ragione della tua vita, e questo al giorno d'oggi è rarissimo.

Ho solamente due rimpianti:
Il primo è che io non abbia "goduto" e non ti abbia vissuto nei tuoi anni migliori: mi ricordo quando facevo il chirichetto, che le tue prediche erano seguite da tutti, perchè erano semplici ma ricche di significato. Purtroppo ero piccolo, e non le capito...non capivo nemmeno la tua grandezza. Quando poi sono cresciuto, tu eri già ammalato, le tue prediche erano via via più corte, fino a quando le hai eliminate. Mi sarebbe piaciuto ascoltarle ora, che posso ritenermi abbastanza intelligente per capirle, e poi successivamente venire lì a farti domande. Sono sicuro che tutte avrebbero trovato una risposta.
Il secondo..è che queste cose non sia riuscito a dirtele prima, quando ancora potevi sentirmi, perchè non ne ho mai avuta l'occasione...o forse non me la sono voluta creare per chissà quali motivi...forse...ti ritenevo immortale ehehhe. Sono sicuro però che tu sappia ciò che io e tutta la comunità, tutti noi giovani, abbiamo provato e proveremo per te.

La tua missione è stata un successo completo, e quando arriverai lassù potrai dirlo. Ora goditi il paradiso! E ricordati che tu sarai sempre immortale, perchè il tuo ricordo rimarrà vivo per sempre.
Non ti voglio salutare con una lagna e spero che non lo faccia nessuno, perchè tu ci diresti che oltre questa vita ce ne sta una infinitamente migliore, quindi...voglio salutarti con il tuo inno, che per anni ti ha accompagnato:


Don Camillo eh oh oh! Don Camillo eh oh oh!'! Forza Camillo!!!




Aggiornamento:

Riporto l'articolo della vcoazzurranews:


Villa piange don Camillo Nobile
LUNEDÌ 10 MAGGIO 2010



Oggi intorno alle 10, presso la clinica di Veruno, è deceduto don Camillo Nobile. Avrebbe compiuto 92 anni il 18 luglio prossimo.

Alla badante che lo accudiva in questi ultimi tempi ha predetto per oggi il suo ultimo giorno di vita. Don Camillo Nobile è stato parroco di Villadossola dal 7/2/1954 al 26/9/1976. Gli era stata conferita la cittadinanza onoraria di Villadossola dall'allora Sindaco Plinio Pirazzi Maffiola su proposta del gruppo comunista. La cerimonia si svolse domenica 19 febbraio 1989 in una seduta straordinaria del consiglio comunale che unanimente deliberò tale atto con la seguente motivazione: "si è dimostrato cittadino esemplare, di rara e totale carità evangelica, svolgendo eccezionale e prezioso servizio a favore dell'intera comunità di Villadossola" La salma arriverà nella Chiesa di Cristo Risorto in Villa attorno alle 16 di mercoledì 12 maggio e alle 21 vi sarà la concelebrazione di suffragio con veglia fino alle 23. Giovedì mattina attorno alle 8 la salma sarà trasferita a Veruno dove verranno celebrati i funerali presieduti dal Vescoco Renato Corti alle 10,30. Sarà poi tumulato nel cimitero di Veruno, sua ultima parrocchia, nella tomba dei sacerdoti. Nel suo testamento don Camillo ha ricordato con affetto Villadossola.



domenica 9 maggio 2010

Politici contro Speculatori: di chi è la colpa della crisi?


Crisi Europa: di chi è la colpa, dei politici oppure degli speculatori che ci guadagnano?

Gli uni danno la colpa agli altri, i politici agli speculatori (e alle agenzie di rating), gli speculatori ai politici. Chi ha ragione?

In televisione, nei blog e nei forum si discute molto a riguardo, ognuno portando tesi che possono risultare valide sia da una parte, sia dall'altra.
Io credo che la colpa, ma con pesi molto diversi. Iniziamo con il dire che gli speculatori agiscono di conseguenza: vedono il pericolo di fallimento, e "scommettono" assicurandosi su di esso. Se uno Stato entra in crisi, la colpa non è degli speculatori e nemmeno delle agenzie di rating, ma dei politici che per interessi personali hanno truccato i conti di quello stesso Stato su cui poi agisce la speculazione.

I politici stanno dando la colpa di alla speculazione quando invece la colpa di fondo è solamente loro! La speculazione agisce come una brutale ma salutare "operazione verità" sulla vera e mera condizione di salute finanziaria di un paese (o di un'area economica, di un sistema bancario, etc etc.) spazzando via chiacchiere, proclami ed ipocrisie a cui i politicanti ci hanno abituati.

Dare tutta la colpa a loro, per fare un parallelo, è come quando qui in Italia il politico di turno, beccato con le mani nel sacco, da la colpa ai giornalisti che riportano la notizia e hai magistrati che indagano!

A colpa di essa c'è da dire che non fa altro che accelerare la crisi avvicinando il fallimento, ma l'errore di fondo non è dello speculatore, ma del politico!


Vi faccio un esempio:

Quando Soros speculò, tutti gli andarono contro, ma forse ora bisognerebbe ringraziarlo, perchè anche a causa sua, gli Stati iniziarono a controllare il debito. Egli lo fece perchè i politici del tempo (DC e PSI) raddoppiarono il debito pubblico "comprandosi" il consenso. Il bello è che alcuni di essi gli stiamo ancora mantenendo ora.

Con questo concludo il mio modesto parere.



sabato 8 maggio 2010

Per il governo l'Italia è al sicuro, per gli speculatori di borsa no: Cds Italia alle stelle: siamo molto a rischio fallimento


Che la situazione in Europa sia, diciamolo, disastrosa, oramai lo sanno anche i sassi. Nessuno sa bene o male che cosa succederà non dico nei prossimi mesi, ma nelle prossime ore, giorni, settimane. Potrebbero fallire non aziende, ma interi Stati, come era successo per l'Islanda ricordate?

Il governo, con Berlusconi e poco fa con Bossi, rassicura dicendo che l'Italia non ha problemi di conti, è sicura, sta meglio degli altri paesi, le banche hanno tenuto etc etc etc.

L'Italia è vero, sta meglio di altri paesi, ma dipende quali sono i termini di confronto. Sono andato a vedere un dato, quello dei CDS, ovvero dei Credit Default Swap, e ho scoperto una cosa grave: essi infatti sono schizzati alle stelle, e sembra che non si vogliano fermare. Venerdì i Cds sul debito pubblico italiano si sono alzati, toccando il valore di 209,8 punti base dai precedenti 186,7.
In pratica assicurarsi dal rischio di default sul debito italiano con scadenza a cinque anni costava 186.700 per ogni 10 milioni di debito che si vuole assicurare, oggi invece 209.800. Non devo dirvi io che quando un'assicurazione (perchè il Cds Italia in sintesi è questo) aumenta la propria tariffa, è perchè il rischio aumenta.


Per fare un confronto, in Spagna (nazione molto a rischio di fallimento) prima erano a 230,0 punti, oggi invece 262,700 punti.
Per darvi un'idea, siamo praticamente allo stesso livello del Kazakistan e a ruota subito dopo Portogallo e Spagna.
L'Italia sta meglio sì, ma in confronto a paesi quasi prossimi al fallimento: se la probabilità di fallire di Portogallo e Spagna è (ammettiamo) 80, l'Italia è a....78. Stiamo meglio sì...nel senso che se continuiamo così falliremo solo qualche settimana/mese dopo gli altri.

mercoledì 5 maggio 2010

Ma viviamo in una bolla?

Io è poco che seguo costantemente mercati, vicende economiche e finanziarie, a causa della mia abbastanza giovane età (20-21 anni). Quello che ho notato è che uno dei termini più usati negli ultimi anni è BOLLA. Bolla immobiliare, bolla cinese, bolla brasiliana, bolla del fotovoltaico, bolla di qui bolla di là.

Le cose che mi chiedo sono:
1) Sono tutte fondate, oppure alcune (bolla brasiliana ad esempio) sono solo paure?
2)E' possibile che non si potesse fare nulla per evitarle? Alla fine con tutte le super menti che ci sono si poteva fare qualche cosa di più, oppure erano tutti ciechi a causa del dio denaro?
3) E' possibile che queste bolle siano un po' quello che aveva previsto Marx quando diceva che il capitalismo sarebbe scomparso a causa delle sue contraddizioni?


Mi piacerebbe sapere un vostro parere.

martedì 4 maggio 2010

Tre governi di sinistra in Europa, tre fallimenti


La realtà è questa: tre governi di sinistra in Europa, tre quasi fallimenti. Molto probabilmente Grecia, Spagna e Portogallo non saranno portati al fallimento, però se non fosse per gli aiuti che arriveranno, essi sarebbero già condannati.

C'è da precisare che quando un paese è in una crisi che potrebbe portare al fallimenti, la colpa è di tutti i governi che sono stati a capo di quella nazione negli ultimi 10-15-20 anni (si presume quindi sia di destra che di sinistra), ma se andiamo a vedere, negli anni più importanti che hanno influenzato la situazione odierna, i governi erano tutti di sinistra:

  • In Portogallo il partito socialista è al governo dal 1995, con solo 3 anni (dal 2002 al 2005) di governo del centro destra di Barroso (che ora è il Presidente della Commissione Europea);
  • In Spagna, Zapatero sta governando dal 2004, quindi è lui che ha preso tutte le decisioni prima, durante e dopo al crisi finanziaria;
  • In Grecia la situazione è più complicata: il governo attuale è di sinistra, ma gran parte dei problemi sono stati causati (si dice) dal precedente governo di destra. In realtà non è proprio così, poichè i veri problemi della Grecia risalgono al governo Simitis (di sinistra), come affermato anche sulla wikipedia inglese: "Eurostat concluded in 2006 that the public deficit of the Greek economy amounted to 6,1% in 2003, more than double the percentage presented by Simitis' government." (Nel 2006 Eurostat precisò che il deficit pubblico greco dell'anno 2003 era stato del 6,1%, più del doppio della percentuale dichiarata a suo tempo dal governo Simitis).


Con questo non voglio condannare il pensiero politico (IN MATERIA ECONOMICA) delle sinistre, ma solamente riportare un fatto visto dall'esterno. Può darsi che la colpa sia dei politici, che non hanno saputo gestire le molteplici situazioni che si sono venute a creare, piuttosto che delle idee in sè. Ci sono governi di sinistra che continuano a sopravvivere (vedi Cina) e a crescere, ma grazie ad una apertura verso le idee di destra, e grazie a compromessi (vedi di nuovo Cina). Detto questo, ognuno si farà la propria idea.

lunedì 3 maggio 2010

Aiuti alle Grecia sì, aiuti alla Grecia no?

Il governo italiano è pronto ad aiutare la Grecia con un prestito di 5 miliardi di euro per cercare di non farla fallire.
Molta gente, come ad esempio Beppe Grillo, è contrario a questa cosa, poichè in primis questi soldi andrebbero a peggiorare la situazione italiana (il nostro debito è molto elevato), e in più questi aiuti non sono stati discussi in parlamento.

Sul primo punto ci sarebbe da discutere: è vero che l'Italia presterebbe soldi che andrebbero ad alzare il suo debito pubblico, ma questi soldi verranno poi restituiti con gli interessi (si spera, perchè se la Grecia non riuscirà a restituirli vorrà dire che sarà fallita e le conseguenze sarebbero disastrose) del 5%, mentre il tasso di interesse a debito richiesto sui titoli di stato italiano è pari a circa l'1%, avendo come conseguenza solamente degli utili.

Gli aiuti non sono stati discussi in parlamento poichè i tempi della politica sono lunghi, e ora non bisogna perdere tempo: se avessimo aspettato la discussione in parlamento, questi 5 miliardi una volta approvati sarebbero stati inutili.

La Grecia non deve fallire...fallisse lei, chi sarebbero gli altri? Ve lo dico io: Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia. Falliti questi toccherebbe al resto dell'Europa, ma per saperne di più vi invito a seguire il blog.


sabato 1 maggio 2010

Buon primo maggio: festa dei proletari precari e dei disoccupati


Oggi è il primo maggio, un giorno di festa: la festa dei lavoratori. Una volta era definita una festa comunista, oggi è invece riconosciuta da tutti, comunisti e non (insomma, un giorno di vacanza in più non fa male a nessuno, anche se per quest'anno è andata male essendo di sabato), proletari e non.

Io vorrei però tornare un po' all'antico, quando il primo maggio era la festa del proletariato, ovvero di chi nel sistema capitalistico aveva il ruolo di prestare la propria forza lavoro dietro il compenso del salario.
Oggi, purtroppo, questa classe, definita in questo modo, non esiste più. Oggi i vecchi proletari non hanno un lavoro a tempo determinato, ma è determinato se va bene; se invece va male, il lavoro proprio non ce l'hanno.
La maggior parte di quel vecchio proletariato oggi non ha nemmeno più la sicurezza di lavorare il mese prossimo, perchè allora oggi dovrebbe festeggiare stando a casa? Se non lo è già, forse lo sarà, magari per tanto tempo, dal mese prossimo.


Godetevi questo primo maggio....almeno iniziate ad abituarvi a ciò che fra poco potrebbe attendervi.

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