giovedì 29 settembre 2011

PDL: Partito delle Lucciole




E le lucciole in questione non sono quegli insetti coleotteri fantastici e un poco misteriosi (da bambini s'intende) che si illuminano durante la fase di corteggiamento che precede l'accoppiamento (si vedono benissimo nelle notti d'estate). Le lucciole che intendo io sono ragazze, donne, esseri umani dalla mente (e non solo) molto aperta e disponibile con il genere maschie in cambio di beni o denaro.

Partito delle Lucciole perchè, a detta del suo leader e attuale Presidente del Consiglio Berlusconi, è doveroso aiutare queste ragazze (belle per l'amor di Dio) in difficoltà economiche (soprattutto se si pensa siano nipoti di ex capi di stato) con soldi e/o beni come macchine, gioielli, appartamenti di lusso o comparse in programmi tv o alle più fortunate qualche posto in politica in cambio di servizi di vario tipo, sempre a sfondo erotico/sessuale.



Certo, le lucciole devono essere molto belle e molto disponibili anche con uomini non proprio giovanissimi e capelloni. Per quelle bruttine e non tanto aperte mi spiace ma non c'è posto nel PDL. Il consiglio del premier per loro è quello di andare nel partito come il loro ma senza la L finale. Lì, secondo lui e il Ministro della Difesa del partito (un tal Ignazio La Russa detto "Voce da citofono (cit. Crozza)"), prendono solo donne brutte.


martedì 27 settembre 2011

Il Campione e la Miss







Sono andate in onda Lunedì 26 settembre e Martedì 27 settembre, ore 21 Rai Uno le due puntate de "Il Campione e la Miss" con Luca Argentero e Martina Stella. Si racconta la storia vera del pugile Tiberio Mitri (L. Argentero) e della Miss Italia 1948 Fulvia Franco (M. Stella), vera e propria favola d'amore in un'epoca di rinascita e di speranza per l'Italia post seconda guerra mondiale e fascismo, rappresentata molto bene.

Devo dire che ho molto apprezzato il lavoro svolto: poche, pochissime volte ho fatto i complimenti a film o serie tv prodotti in Italia ma questo li merita proprio.

Ero scettico all'inizio anche sui due attori che invece si sono dimostrati all'altezza della situazione, calandosi nella parti non facili dei due protagonisti.


In un periodo non molto roseo per le produzioni made in Italy (Rai in primis) questa fa da eccezione. Spero che si continui su questa strada.

Chiudo con le parole che condivio del regista, Angelo Longoni:
C’è nella parabola della vita di questo pugile bello, speranzoso, amato dalle donne e dal pubblico, e nell’unione amorosa con la sua splendida moglie, qualcosa di estremamente emblematico del percorso fatto dal nostro Paese dagli anni ’50 fino ai due decenni successivi”.


lunedì 26 settembre 2011

Chiediamo le dimissioni del Ministro Gelmini


Scrivete a uffstampa@istruzione.it chiedendo le dimissioni del Ministro Gelmini. Io l'ho già fatto.


L'ultima dichiarazione dell'attuale Ministro dell'Istruzione sul tunnel che collega il Cern al Gran Sasso (chissà, magari lo ha fatto in segreto l'ex ministro Lunardi, famoso per voler far buchi e tunnel ovunque) è solo l'ultimo di una serie di motivi per i quali un ministro (soprattutto dell'istruzione) avrebbe dovuto dare le dimissioni senza nemmeno battere ciglio.

Ridicoli poi i tentativi degli addetti ai lavori e dei fans per cercare di spiegare un fantomatico malinteso (dando degli analfabeti ignoranti a noi) che vedono solo loro perchè se la Gelmini scrive "Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento" è tutto chiaro, non ci sono malintesi.

Il vero dramma è che questo è il meno!

Vogliamo prendere, ad esempio, la sua laurea in giurisprudenza a 100/110 fuori corso di 3 anni di cui il suo relatore Antonio D'Andrea scrive:

«Si è laureata almeno tre anni fuori corso con un voto di 100 su 110»[..]«Mariastella Gelmini aveva scelto una tesi con un titolo accattivante: "Referendum d' iniziativa regionale". L' argomento era bello, ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta». Il ricordo del professor D' Andrea è vivido, oggi: «Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione»
Oppure vogliamo prendere le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Gelmini riguardanti l'esame per l'esercizio della professione di avvocato preso a Reggio Calabria in cui ammette di essere andata lì perchè l'esame era molto più facile che al nord? (Questi terroni quando servono non sono poi così antipatici vero?)


E dire che non è la prima volta nella sua vita che bara, visto che pure il diploma lo ha preso in un istituto privato dopo aver abbandonato il liceo Bagatta statale di Desenzano del Garda (troppo pezzenti i poveri alunni statali o troppo difficile per lei ?).

Che dire poi, sempre ad esempio, della sfiducia presentata nel 2000 di Desenzano del Garda?


Guardando alla Germania, dove il ministro della difesa Guttenberg si dimette per aver copiato la tesi di dottorato, provo tristezza mista a vergogna per ciò che invece avviene qui da noi.

Se lei non si dimette, glielo chiedo io e invito tutti voi a farlo.

Scrivete a uffstampa@istruzione.it chiedendo le dimissioni del Ministro Gelmini. Io l'ho già fatto.

domenica 25 settembre 2011

Lettera aperta a Marco Pannella ed Emma Bonino



Alla gentile attenzione della Sig.ra Emma Bonino e del Sig Marco Pannella,

vi scrivo riguardo la vostra battaglia che state portando avanti contro la condizione in cui vivono i carcerati del nostro paese.
Premettendo che condivido la causa e trovo vergognoso come, in un paese civile e sviluppato quale è l'Italia, vi siano delle carceri quasi da terzo mondo e nessuno sembra abbia l'intenzione o la voglia di fare qualche cosa per cambiare la situazione, mi permetto di dissentire con la soluzione che voi volete adottare.

Indulto ed amnistia non sono ciò che l'Italia ha bisogno per risolvere questa piaga. Già in passato sono state utilizzate ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: le carceri sono affollate come prima, più di prima.

Più volte su questo blog ho ribadito questa cosa, inviando gli articoli alle vostre pagine Facebook e Twitter, senza mai ricevere una risposta, per questo scrivo questa lettera.

Indulti ed aminstie risolvono il problema nel brevissimo termine, portando però a scompensi sociali, a costi di natura economica ed ad una sensazione di "mancanza di giustizia in Italia" che, per colpa anche dell'attuale governo, gran parte dei cittadini provano da tempo.

Le soluzioni da adottare sono ben altre che gioveranno alle carceri anche nel lungo periodo, risolvendo una volta per tutte il problema del sovraffollamento. Copio da un articolo che ho scritto un mese fa (le fonti le trovate lì):

Il numero di detenuti al 31 luglio 2011 risulta essere di 66.942 (quindi circa lo 0.1% della popolazione). Di questi, i condannati definitivi sono 37.650, mentre gli imputati sono 27.572. Ben 13.472 degli imputati sono in attesa di primo giudizio. Questo vuol dire che il 41.19% dei detenuti è imputato e il 20.12% è in attesa di primo giudizio.

Con un sistema giuridico più efficiente (in Italia siamo messi malissimo da questo punto di vista) molti di questi detenuti sarebbero condannati (o assolti) più velocemente, quindi ci metterebbero meno tempo a scontare la (eventuale) pena.

Altro date preoccupante è il numero di condannati con precedenti penali: il 62% del totale nell' anno 2003, 5 su 10 nel 2010 (però sono dati riportati).

Questo vuol dire che la rieducazione e riqualificazione teorica che si dovrebbe ricevere in carcere non ha dato e continua a non dare frutti (e una speranza per chi poi, una volta scontata la pena, dovrà ricominciare a vivere nella società). Tutto questo comporta a un ritorno in carcere di gente che non ci dovrebbe essere (non a livelli così alti almeno).

A questo poi (aggiungo io) bisogna unire un'educazione solida al fine di prevenire il compimento di reati, diretta ed indiretta. Il primi due passi sarebbero quello di garantire la certezza della pena (se sbagli paghi, salato pure) a tutti i livelli (ricchi e poveri) e quello di cacciare via tutti quei politici condannati, pregiudicati, immorali che ci governano da anni (e che sono i PRIMI a dover dare l'esempio).

Su queste riforme bisognerebbe lottare. Riforme che servono al paese ora più che mai. La crisi che stiamo affrontando è anche un'opportunità per cambiare le cose, per una buona volta in meglio. Non dobbiamo lasciarcela sfuggire, non stavolta.

Grazie per l'attenzione.


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venerdì 23 settembre 2011

IlSole24Ore e l'informazione (di regime)



"Stavolta la Germania batte l'Italia", così Marco Fortis titola il suo ultimo articolo apparso sul sito del Sole.

Ma in cosa la Germania batte l'Italia? Nel debito. Lordo s'intende.

Scrive Fortis: Il debito pubblico tedesco, per effetto delle revisioni contabili adottate da Eurostat (che Il Sole 24 Ore aveva anticipato alcune settimane fa), è aumentato di colpo nel 2010 di ben 319 miliardi di euro. Si è innalzato così a 2.080 miliardi, primo debito europeo ad andare oltre la soglia dei 2mila miliardi, sorpassando a tutto gas quello italiano.

"Sorpassando a tutto gas". Questi crucchi brutti e cattivi...magari hanno sorpassato con la linea continua o a destra.


Continua: Ciò ha comportato per la Germania le conseguenze negative maggiori perché il suo debito pubblico in rapporto al Pil è cresciuto dal 73,5% del 2009 e dal 75,7% inizialmente previsto fino allo scorso ottobre per il 2010, al ben più corposo 83,2% definitivo annunciato ieri. Quello tedesco è dunque diventato il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo in valore assoluto, scavalcando di 236 miliardi quello dell'Italia, sceso al quarto posto.
Anche il debito pubblico della Gran Bretagna del 2010, previsto in autunno dalla Commissione europea pari al 77,8%, è stato elevato all'80% del Pil.

Notate l'enfasi data con quel "Ben più corposo". Sia ben chiaro, questa cosa non è bella, però forse sarebbe meglio guardare a casa nostra, ai nostri ben più gravi problemi.

Il debito bisogna guardarlo in rapporto al PIL.

Esempio: Tizio ha un reddito di 15 mila euro ho un debito di 25 mila.

Caio ha un reddito di 15 milioni di euro e ha un debito di 5 milioni. Chi è messo peggio? Suvvia...

Fortis riporta in questo caso dati giusti (non ho verificato quelli della seconda parte dell'articolo che però non riguarda questo post), però nella maniera a mio modo di vedere sbagliata e molto pro Berlusconi-Tremonti.

ps: non è la prima volta che Fortis si becca delle critiche, vedi qui qui qui qui...beh avete capito.

giovedì 22 settembre 2011

Alzi la mano chi si sente tradito dalla Lega Nord



Il voto contro l'arresto di Milanese da parte della Lega Nord è la chiara dimostrazione di come questa Lega sia totalmente diversa da quella delle origini, anzi direi opposta. Vi ricordate alla fine della Prima Repubblica, quando l'On. Formentini andò in Parlamento con un cappio a simboleggiare la corruzione ed il marciume di quell'epoca? Se non lo ricordate, eccovi il video:





La situazione oggi è bene o male la stessa di allora. E' la Lega Nord ad essere cambiata e, visti i risultati alle ultime amministrative, se ne stanno pian piano accorgendo anche gli elettori del Carroccio.

E dire che un segnale positivo lo aveva dato durante le Dichiarazioni di voto dei rappresentati dei partiti per la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Papa: Carolina Lussana: "Noi oggi vogliamo dare un segnale al Paese, un segnale di legalità".

Come, per Papa sì e per Milanese no? Perchè mai?

Ce lo spiega Bossi: "Voto per non far cadere il governo"

Ah ecco, quindi tutti i principi (o presunti tali) del partito vanno a farsi benedire se bisogna salvare la seggiola.

Si spiegano quindi le parole sempre della Lussana che seguono la frase citata sopra: "ma non ci iscriviamo al partito dei «manettari» o dei «forcaioli» o di quella antipolitica che vorrebbe fare di tutta un'erba un fascio, perché così non è!"

Se non è così, chissà com'è. Prima o poi ce lo spiegheranno...forse.


Ma non è la prima volta che la Lega tradisce i suoi elettori di lunga data e i suoi principi e gli esempi sono tantissimi, primo fra tutti il Federalismo, per non parlare poi del suo amicone Berlusconi e della Fininvest definito mafioso ed azienda frutto di Cosa Nostra:





Elettori del Carroccio, traditi tutti da questa nuova Lega e da in primis Bossi, quand'è che vi ribellerete?

Lupi e la Spagna con le pezze al culo


Vi ricordate cosa disse Lupi un anno fa circa a "Ballarò"?




"Perchè la Spagna ha il 20% di disoccupazione, si ritrova con le pezze al culo..."





Ita-Ger 10Y Spread BTP-Bund 410 (+12), Spa-Ger 10Y Spread 371 (+7), Cds Ita 537 (+15), Cds Spa 449 (+17), Btp 10Y 5,79% (+6).


The spread between Spanish and German 10-year borrowing costs widened to 363.5 basis points.

Lupi?? Dove sei?

mercoledì 21 settembre 2011

Gli italiani stanno troppo bene per ribellarsi



Corruzione, immoralità, prostituzione, mafia e chi più ne ha più ne metta presenti in questo governo che sta sfasciando il paese non bastano a far scendere in piazza il popolo.

Molte volte mi sono chiesto il perchè in Italia non ci siano rivolte come le primavere arabe o anche solo gli indignatos spagnoli, vista la nostra condizione ben peggiore di quella spagnola.

Credo che, dopo averci pensato un bel po', vi siano una serie di cause più o meno minori che però stanno in piedi solamente per un motivo: alla fine, noi stiamo ancora troppo bene per ribellarci.

Sia ben chiaro, la maggior parte di noi sta bene o crede di stare bene, una parte, ancora minoritaria, fatica veramente ad arrivare al 20 del mese (neanche alla fine).

Chi sta bene? Ci sono molte categorie di persone:

  • Coloro i quali da questo governo hanno vantaggi diretti o indiretti
  • Colore i quali hanno vantaggio a non cambiare le cose (la maggior parte rimandano al punto precedente) come gli ordini
  • Coloro i quali hanno un posto fisso a tempo indeterminato e sicuro (dipendenti pubblici o dipendenti in aziende private con anzianità ad esempio) che vedrebbero messa in discussione la loro posizione
  • Coloro i quali hanno un lavoro a tempo determinato magari part time ma vivono ancora con i genitori e scialacquano tutto ciò che guadagnano (pensando di vivere bene)
  • Coloro i quali hanno ereditato una ricchezza (dai nonni magari) e fanno come al punto precedente


A questi poi aggiungerei tutti i militanti e le persone che oserei dire religiosamente seguono il padre padrone ovunque e hanno spento da tempo quell'organo chiamato cervello e quelle semplicemente troppo stupide per capire la situazione (ma questi appartengono già alle ultime due categorie assieme a gente che stupida non è sia chiaro), che finito il lavoro passano ogni serata davanti alla tivù oppure al bar a rimbambirsi, bere e parlare di cose idiote.

Come vedete molte persone (la maggioranza appunto) rientra in una di queste categorie. Il filo che le accomuna tutte è che tutti questi vivono una vita più o meno dignitosa, più o meno bella.
Il problema è che, soprattutto per le ultime due, è un situazione temporanea che porterà tempi molto bui se non si agirà subito. Purtroppo questi non faranno nulla per cambiare la situazione prima che ciò accada (per molti motivi: non gliene frega niente, non hanno voglia, sono stupidi per capirlo) . Questo è quello che mi preoccupa di più, soprattutto se aggiungiamo che l'informazione di media, tv, giornali proprio non aiuta.

martedì 20 settembre 2011

S&P e taglio del rating NON a sorpresa





Così titola il Corriere oggi:

Debito, S&P boccia (a sorpresa) l'Italia
Il rating tagliato di un «notch», l'outlook è negativo: "Governo fragile, limitate capacità di risposta alla crisi"

Si legge poi (grassetti miei):

L'agenzia internazionale di rating Standard & Poor's ha annunciato, a sorpresa, la decisione di tagliare di un gradino, un «notch» in gergo, il voto sul debito pubblico italiano: il «rating» indica in sintesi la capacità di ripagare il debito pubblico da parte di un Paese. Standard and Poor's ha declassato il debito sovrano a breve e a lungo termine dell'Italia portandolo a «A» da «A+» e a «A-1» dal precedente «A-1+». Le prospettive future per l'Italia, spiega l'agenzia americana, sono per giunta «negative».

Ma come a sorpresa? Ma il giornalista (Paolo Ligammari) e soprattutto De Bortoli che permette ciò ci sono o ci fanno?


Abbiamo un governo che ha varato manovre su manovre una peggiore dell'altra, per lo più incentrate sull'aumento delle tasse (già altissime prima), poco sulla riduzione della spesa e sulle riforme che davvero servirebbero a questo paese per 1) salvarlo e 2) rilanciare la crescita (cosa che queste manovre non fanno, anzi).

Se a tutto ciò aggiungiamo i problemi cronici con la legge oramai di Silvio Berlusconi, il quale passa più tempo in tribunale e a casa sua a far festini che in parlamento a (cercare di) governare, siamo a cavallo.

Io non ne sono assolutamente stupito, anzi, (putroppo) aspetto anche il taglio di Moody e di Fitch. De Bortoli sarà sorpreso anche di quelli? E voi?

lunedì 19 settembre 2011

Il prezzo da pagare ad avere un premier donnaiolo ed immorale




Di cosa si parla negli ultimi giorni? Della crisi? Dello Spread BTP-BUND? Della non crescita? Del default greco? No! Si parla di chi si è portato a letto il nostro premier, di chi lo ha respinto (Santa Arcuri...se però le avesse firmato il contratto? E chissà che ha fatto ad inizio carriera..) e di chi ha lui respinto (mannaggia a Belen che si è messa con Corona..non è che SB avesse paura di qualche foto osè in possesso dell'amicone di Lele?). Per non parlare poi del crocifisso sui seni e in mezzo alle gambe dell'ex igenista dentale ora consigliere regionale da 10000 euro al mese Nicole Minetti, completamente nuda. Silvio tra l'altro è uno dei pochi che può confermare quanto scritto sulla maglietta indossata pochi giorni fa dalla Minetti "Senza t-shirt sono ancora meglio" (e ci crediamo tutti, perchè bella lo sei, nessuno lo ha mai messo in dubbio).



Mentre si parla di questo, lo spread BTP-BUND è a 378 (+13) , i Cds ita a 470 (+23) e Moody boccia totalmente la manovra (e il rischio declassamento è molto reale, giustamente vista la situazione).

Curiosa la risposta di una mia amica svedese che, ignara dello scandalo subrette-escort, mi ha scritto su FB dopo aver letto di cosa si tratta:

OMG! your prime minister is...well may i say a bit of an a**!
Che bello. In 2 minuti ha capito tutto. Da noi certi italiani non ci sono ancora arrivati dopo ben 16 anni. Forse è anche per questo che al Nord le cose vanno molto meglio. Hanno una capacità di giudizio ed una moralità molto diversa dalla nostra.

sabato 17 settembre 2011

Dal "Pizza e Mandolino" al "Bunga Bunga"


Il popolo "Pizza e Mandolino". Così spesse volte noi italiani siamo stati etichettati in giro per il mondo. Ma i tempi sono cambiati. Ultimamente è nato un altro modo per identificare l'Italia e l'italiano medio, molto meno simpatico. Il "Bunga Bunga", così questo termine ripetuto due volte è diventato il nostro biglietto da visita in tutto il mondo.
Un grazie ovviamente va al miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, Silvio Berlusconi.

Il popolo del bunga bunga, preso in giro fin in Australia (vedi video sotto).






Il brutto è che molti italiani non si rendono conto della gravità di ciò che è venuto fuori (e continua a venir fuori in questi giorni) sia dal punto di vista politico (Premier immorale, ricattabile e ricattato, frequentatore di prostitute etc etc) sia dal punto di vista della reputazione come popolo, mai stata poi tanto buona.

Immaginatevi un secondo di essere uno straniero: negli ultimi mesi alla parola Italia ha affiancato: crisi, casta, privilegi, tantgenti, escort, prostitute, insulti a pm e magistrati, affitti in nero...Cosa dovrebbe pensare di noi come popolo che abbiamo eletto questa gente e che non la cacciamo?

PS: Ah vi ricordo che oltre a "Pizza e Mandolino" c'è anche una cosa che ci contraddistingue. Vi do un aiutino: inizia con la "M".



venerdì 16 settembre 2011

Castelli: "sono povero, guadagno solo 145.000 euro l'anno"


Quelli della Lega hanno uno strano concetto di povertà...







Annullare il debito? No grazie.



Leggo un po' su internet (forum vari e Facebook soprattutto) gente richiedere l'annullamento del debito pubblico piuttosto di manovre lacrime e sangue, riforme etc. Cosa si intenda poi per annullare non è dato sapersi: cancellare con la gomma? Svalutare?
Qualunque sia il loro metodo, questa soluzione è sbagliata ed ingusta.

Facciamo un esempio:

Tu lettore presti 100 ad un tuo vicino di casa che deve costruire chessò, unn'officina nuova per migliorare le sue prestazioni di lavoro.

Questo tuo vicino usa i 100 (o gran parte di quelli) per organizzare feste su feste.

Arriva il momento che quella persona ti deve ripagare. Non avendo costruito l'officina non ha aumentato le sue prestazioni, non ha prodotto reddito e quindi non ti può ripagare.

Tu che fai, gli annulli il debito o gli porti via la casa (oppure se hai pazienza, aspetti che tagli le spese, che lavori un po' di più per poi ripagarti)?


La stessa cosa è successa da noi: si sono fatti prestare soldi (da risparmiatori, aziende, banche etc) per mantenere più caste di privilegiati, per comprarsi indirettamente voti regalando posti di lavoro assurdi ed inutili. Questo è stato. Al posto di utilizzare i soldi prestati per scopi molto più utili a tutta la società, abbiamo fatto festa. E' giusto non ripagarli?

Tra l'altro poi, vorrei ricordarvi cosa è successo non meno di 10 anni fa quando l'Argentina è fallita e non ha ripagato i soldi prestati da molti risparmiatori (pensionati soprattutto) italiani.

Quasta soluzione francamente è una boiata bella e buona che non solo ruberà di fatto i soldi di chi ha fatto un prestito allo Stato, ma in più non cambierà di una virgola gli innumerevoli problemi che esso ha e che hanno portato a tutto ciò (casta, privilegi, spese folli etc). Chi vi propone cose del genere sa poco o nulla di economia, oppure è un bugiardo.

martedì 13 settembre 2011

Non siamo vittime dell'Euro


Uno degli argomenti principali che si leggono in giro riguardanti la crisi è il ruolo dell'Euro all'interno di essa. Secondo molti, l'Euro è una delle cause se non la causa principe di questa crisi. L'Italia è vittima dell'Euro (e della Germania) recitano in molti.

Le cose però non stanno così. L'Italia, così come la Grecia, il Portogallo e in parte la Spagna sono solamente vittime di loro stesse, dei loro politici e delle loro scelte strampalate e dannose.

Se siamo in questa situazione, con un debito così alto, è colpa delle politche fiscali mirate a mantenere una casta e i privilegi di essa ai danni di tutti, e con casta non intendo solo quella politica, ma anche gli ordini professionali, tutti gli imprenditori amici e parenti di politici, professori universitari (non tutti ovviamente). A questo aggiungiamo un settore pubblico troppo grosso ed inefficiente, creato per comprarsi legalmente i voti assieme a tutte quelle baby pensioni (a politici e non), pre pensionamenti a go go concessi negli anni passati.

Questo, assieme ai carrozzoni pubblici, è il problema e questo deve essere risolto. L'Euro c'entra niente con tutto ciò, anzi!

Negli ultimi tempi va di moda guardare lo spread fra BTP e BUND (anche qui su Rebel l'ho fatto più volte) il quale funge un po' da misuratore dello stato di rischio di default italiano percepito dal mercato.

Ho trovato un articolo del 9/6/05 su Lavoce (titolo: "Lo Spread Btp-Bund in tempi di Euro") il quale mostra quale sia stato il ruolo della moneta unica in questo contesto. Lo si vede bene dal grafico:

Cito testualmente (grassetti miei):

Con l’entrata nell’euro, il rischio di cambio è totalmente scomparso per l’Italia relativamente alla Germania. Con la scomparsa del rischio di cambio, anche il rischio di default si è drasticamente ridotto e i differenziali di interesse tra Italia e Germania sono passati da una media di 452 punti base (con una varianza di 122 punti base) nel periodo 1990-1996 a una media di 24 punti base (con una varianza di 10 punti base) nel periodo 1999-2005 (vedi figura 1).
Un bel risparmio per i contribuenti italiani, se si pensa che 100 punti base di costo di finanziamento del debito equivalgono a circa 13 miliardi di euro all’anno.
Capito?


Aggiungo un'altra cosa: per anni abbiamo avuto la concreta possibilità di risparmiare spesa pubblica avendo meno interessi da pagare e non lo abbiamo fatto. Guardiamo infatti il grafico dell'avanzo primario:


Negli anni in cui lo spread si riduceva, anche l'avanzo primario seguiva il trend. Ricordo che l'avanzo primario esclude il pagamento degli interessi sul debito, quindi mentre questi diminuivano in maniera sostanziale, lo stato (Berlusconi soprattutto) ha approfittato di questo nel modo sbagliato, aumentando la spesa invece di diminuirla cercando di mettere veramente in ordine i conti.



Questo è stato il grande sbaglio e per questo dico che non siamo vittime dell'Euro ma di chi ci governa. Loro sono i responsabili. E loro dovranno pagare per questo. E' ora di cacciarli una volta per tutte.

@RebelEkonomist
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SpiderTruman censura i commenti




Torno a parlare dell'eroe estivo di tutta Italia (beh no, fortunatamente non di tutta) perchè da qualche giorno succede una cosa un po' strana sul suo blog.

Sì perchè alcuni commenti non proprio favorevoli al suo operato stanno misteriosamente scomparendo dal suo blog. Io stesso ho lasciato alcuni commenti che ora non trovo più. E' un peccato che non possiate vedere le statistiche del blog fatte da blogger, troverete che per un'ora circa ho avuto visite provenienti dal suo ultimo articolo e poi successivamente più niente. Il motivo è semplice: il commento è stato cancellato.

Non sono il solo ad essermi accorto di questa stranezza: l'utente Bastian Cuntrari scrive infatti:

Caro Spider, forse mezz'ora fa sono passata da queste parti e ho trovato due commenti.
Il primo diceva - all'incirca - "basta con il copia e incolla di articoli tratti da altri giornali". E il secondo, quotando il commentatore precedente, ti sollecitava a pubblicare gli scoop promessi da mesi.
Adesso - i due commenti - non li trovo più: dimmi che è un problema di "Blogger" e non di censura che operi su opinioni poco gradite!!
(magari uno dei due commenti era proprio il mio)

BC putroppo non è un problema di Blogger ma di SpiderTruman che censura i commenti a lui poco graditi.


Questo non lo ha eliminato perchè o non ha ancora avuto tempo oppure oramai in troppi lo hanno visto quindi è impossibile da eliminare. Un'altra spiegazone può essere che, tenendo questo, fa finta di dimostrare come la censura in realtà non ci sia (che furbacchione).

La novità dell'ultim'ora è però che ora i commenti sono moderati da lui stesso. Niente più commenti del sottoscritto o di tutti voi che chiedono spiegazioni. Da ora in poi ci saranno solo commenti di lecchini che, al pari dei vari giornalisti, venereranno senza il loro idolo (senza alcun merito).

Non c'è che dire: 15 anni a Montecitorio sono un'ottima scuola.



sabato 10 settembre 2011

Cercasi eventi eccezionali per indebitamento




Come promesso, un rapido commento al testo legge sul Pareggio di Bilancio.

Esso recita:

Non è consentito ricorrere all'indebitamento, se non nelle fasi avverse del ciclo economico nei limiti degli effetti da esso determinati, o per uno stato di necessità che non può essere sostenuto con le ordinarie decisioni di bilancio. Lo stato di necessità è dichiarato dalle Camere in ragione di eventi eccezionali, con voto espresso a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti.
Già sulla prima riga ci sarebbe da discutere (fasi avverse del ciclo economico, che vuol dire? Quando una "fase" è avversa? Chi lo decide? E in che termini? Per quanto tempo?) ma non voglio discutere di quello. La cosa che mi interessa sono gli "eventi eccezionali" che determineranno l'indebitamento o meno.


Quali saranno questi eventi eccezionali degni del nostro indebitamento? Un terremoto? Un'alluvione? Una guerra? La crisi di una qualche azienda culo e camicia con la casta (ehm, qualcuno ha detto Fiat o Alitalia?)? Incentivi?

A che condizioni poi? Si indebiteranno subito, o prima cercheranno altre vie (tagliare la spesa inutile ad esempio)?

Infine, vista la classe politica che abbiamo, siamo sicuro di voler lasciare tutto ciò in mano loro? Per favore...



venerdì 9 settembre 2011

Testo legge sul Pareggio di Bilancio




Articolo 1
1. All'articolo 53 è aggiunto il seguente comma:
La Repubblica, in conformità ai vincoli economici e finanziari che derivano
dall'appartenenza all'Unione europea, persegue l'equilibrio dei bilanci e il
contenimento del debito delle pubbliche amministrazioni, anche assicurando le
verifiche a consuntivo e le eventuali misure di correzione, in base ai principi e ai
criteri stabiliti con legge, approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti di
ciascuna delle Camere.

Articolo 2
2. L'articolo 81 è sostituito con il seguente:

Articolo 81
Il bilancio dello Stato rispetta l’equilibrio delle entrate e delle spese. Non è
consentito ricorrere all'indebitamento, se non nelle fasi avverse del ciclo economico nei
limiti degli effetti da esso determinati, o per uno stato di necessità che non può essere
sostenuto con le ordinarie decisioni di bilancio. Lo stato di necessità è dichiarato dalle
Camere in ragione di eventi eccezionali, con voto espresso a maggioranza assoluta dei
rispettivi componenti.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri finanziari provvede ai mezzi per
farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo
presentati dal Governo. La legge di cui all'articolo 53, terzo comma, definisce il
contenuto proprio della legge di approvazione del bilancio.
L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per
periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.

Articolo 3
1. All'articolo 119 sono apportate le seguenti modifiche:
a. Al primo comma, sono aggiunte le seguenti parole: ", nel rispetto
dell’equilibrio dei bilanci."
b. Al sesto comma, secondo periodo sono aggiunte le seguenti parole", con
contestuale definizione di piani di ammortamento e a condizione che per
il complesso degli enti medesimi siano osservati i principi dell'articolo 53,
terzo comma".

Articolo 4
1. Le disposizioni di cui alla presente legge entrano in vigore a decorrere
dall'esercizio finanziario 2014.


Alla fine lo han fatto. Sul perchè del mio dissenso vi rimando qui. A breve un ulteriore commento.
Nel mentre, mi piacerebbe sentire qualche opinione di voi lettori/lettrici.


mercoledì 7 settembre 2011

Pareggio di bilancio in costituzione? No grazie.




Con la crisi dovuta all'eccessivo debito sembra che una delle soluzioni in voga al momento sia quella di costituzionalizzare il pareggio di bilancio, ovvero ad ogni anno le spese e le entrate dello stato si pareggino.

Detto così sembra una bella cosa, ma in realtà nasconde tutta una serie di conseguenze non buone.

Prima di tutto, esistono vari tipi di spesa più o meno buona. In Italia la spesa non buona/inutile (poco produttiva, clientelare, parassitaria etc) è molto più presente rispetto a quella buona.

Avere il pareggio di bilancio diventa inutile (se non dannoso), soprattutto in virtù dei politici che abbiamo, nel caso in cui la spesa tagliata sia quella buona e non quella cattiva! Immaginatevi se, per far quadrare i conti, licenziassero poliziotti, giudici etc o non investissero più in un progetto utile per la società e tenessero invece gli stipendi della casta altissimi (come sono ora). Il bilancio è in pareggio? Sì, ma con quali effetti sul medio-lungo periodo?

Che dire poi se, a dicembre dell'anno X, raggiunto il pareggio di bilancio, arrivasse un terremoto o eruttasse l'Etna, facendo milioni se non miliardi di Euro di danni? Non si riparano? Oppure si taglia la spesa momentaneamente lasciando a casa vigili o poliziotti ritornando al punto di prima? (1)
Che facciamo poi, lasciamo a casa la gente per uno o due mesi se ci accorgiamo che spese>entrate?

Il debito non è un male. Lo può diventare se mal e troppo utilizzato, come qualsiasi altra cosa. Se uno stato si indebita per investire in infrastrutture, progetti, personale utili che aiutano davvero la crescita del paese, è un bene!


Ma vi pare che un'azienda, ad esempio all'inizio della sua attività, non si indebiti per acquistare un macchinario super tecnologico utilissimo per produrre nuovi prodotti rivoluzionari ad un minor prezzo?

L'Italia ha bisogno di altro: tagliare la spesa inutile, abolire le caste, liberalizzare molti servizi, sburocratizzarsi, riformare l'università, il mercato del lavoro. Non ci sono alternative, punto. E' bene metterselo in testa.




martedì 6 settembre 2011

I mercati respingono la manovra-bis

SPREAD BTP-BUND




Pari pari ad un mese e mezzo fa circa.


Che cattivoni questi mercati, hanno respinto anche la seconda manovra di Tremonti e Berlusconi. Eppure noi abbiamo il miglior premier di sempre e il ministro dell'economia che aveva previsto tutto già 15 anni fa.

Ah, non fatevi ingannare dalla discesa avuta dopo il picco, quello non ha nulla a che vedere con la manovra (ringraziamo anzi la BCE).

A quando la manovra-ter?


giovedì 1 settembre 2011

Economia di una finestra rotta



Ho già parlato della "Broken Window Fallancy" in passato, ma vorrei applicare questa teoria ad una fatto realmente accaduto qualche mese fa.

Stavamo giocando a calcetto, quando calciando la palla ho rotto il vetro in plastica (sta malissimo, ma non so come chiamarlo) della porta d'ingresso al campo. 40 euro circa di danno che ho pagato.

Secondo alcuni questo è un bene per l'economia: io ho dato i soldi al proprietario che li ha spesi per riparare la porta, arricchendo così il produttore (facciamo finta che il venditore della plastica sia anche il produttore per semplicità, la sostanza non cambia).

Il punto è che le cose non stanno così, per un motivo molto semplice: io quei soldi li avrei spesi comunque, ma in un altro modo! La differenza è che qui li ho spesi per una cosa non voluta che, come risultato, mi ha costretto a saltare 2 mesi di calcetto per recuperare la spesa (sì perchè essendo studente MOLTO TIRCHIO i soldi hanno un gran valore per me).


Non andando per 2 mesi, il proprietario ha perso 40 euro (e affiliati, esempio bibite vendute) che non potrà spendere per sè.

Lui è stato danneggiato e ha speso soldi per riparare la porta, non per se stesso quindi! Lui non ci ha guadagnato nulla, anzi ci ha perso!
Oltre a lui ci ho perso pure io, perchè quei soldi li avrei spesi per me stesso, per uno svago, per divertirmi, cosa che non ho fatto, anzi.

Ci ha guadagnato il produttore direte: vero, ma è un guadagno che presuppone due perdite: la mia e quella del proprietario.

Se io avessi speso i soldi per divertirmi, io avrei guadagnato quello, il proprietario del campo avrebbe guadagnato soldi da spendere poi per, non so, una gita o per comprarsi un paio di scarpe. Molto meglio no? Ci avrebbero guadagnato TUTTI!

Spero questo esempio aiuti a capire meglio che, passando all'attualità, l'uragano Irene NON giova all'economia.

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