giovedì 27 giugno 2013

Un decreto lavoro che uccide la meritocrazia, contro giovani e imprese

Ieri il governo Letta ha varato il Decreto Lavoro 2013 tanto atteso da tutti, giovani in particolare viste le dichiarazioni che lo hanno preceduto.

Il costo del pacchetto è di 1.3 miliardi di cui 800 circa riguardano i tanto discussi sgravi per i giovani in difficoltà ed è proprio su questo che voglio focalizzare l'attenzione.

Sia chiaro che chi vi parla è un giovane, quindi un diretto interessato della riforma Letta. Sono felice? Assolutamente no. Trovo sia fuffa, sabbia negli occhi che come unico scopo ha quello di accecare una parte della popolazione e far arrabbiare l'altra.
Sì perchè non tutti i giovani/lavoratori rientrano nel decreto, ma solo alcuni con determinati requisiti spiegati nell'articolo 1 comma 2:
L’assunzione di cui al comma 1 deve riguardare lavoratori, di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni:
a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
c) vivano soli con una o più persone a carico
A questo bisogna aggiungere, come detto al comma 5:

L’incentivo di cui al comma 1 è corrisposto, pe r un periodo di 12 mesi, ed entro i limiti di seicentocinquanta euro mensili per lavoratore, nel caso di trasformazione con contratto a tempo indeterminato, sempre che ricorrano le condizioni di cui ai commi 2 e 3. 

Gli accecati sono quindi coloro i quali rientrano nei parametri stabiliti dal decreto, gli arrabbiati quelli che ovviamente rimangono fuori da essi. Forse non si scatenerà una guerra fra poveri, però non accetto minimamente questa discriminazione fatta da un decreto che non risolve il problema "lavoro".

Una riforma di questo tipo avrà come risultato quello di uccidere la ben poca meritocrazia rimasta in questo paese, per il semplice motivo che le aziende non assumeranno più in base al merito ma agli incentivi che mamma Stato darà a loro! De facto, lo Stato sta "obbligando" gli imprenditori ad assumere certe persone che lui vuole vengano assunte perchè sennò non avranno alcun tipo di aiuto.
Non sono pià gli impreditore a decidire chi assumere e quando farlo, ma politici che per la maggiore non hanno mai lavorato in un'impresa in vita loro. Bello no?

Non voglio essere cattivo, ma un giovane che nel 2013 non abbia nemmeno un diploma professionale forse, al posto di andare in giro tutto il giorno a cazzeggiare mentre i suoi coetanei erano a casa a studiare, avrebbe dovuto fermarsi a riflettere un secondo e non lamentarsi perchè è un fallito che non sa fare nulla nella propria vita. (Da questo ragionamento sono esclusi quelli che si sono creati il proprio lavoro dal nulla, coltivando la propria passione).

Perchè poi dovrei assumere uno solo perchè non vive più con i genitori e ha una persona a carico? E se ci fossero giovani, molto più bravi e meritevoli di quello, che vivono da soli senza persone a carico o con i genitori ma vorrebbero andarsene di casa? Perchè penalizzarli in questo modo?

E che dire del primo punto( incentivi solo a chi è a casa da sei mesi o più)? Quindi se uno dorme fino alle 2 di pomeriggio, non si sbatte a cercare un posto di lavoro anzi, se ne frega altamente, è giusto che abbia l'incentivo a spese di un altro disoccupato, meritevole, a casa da 1 mese perchè l'azienda dove lavorava ha chiuso per le troppe tasse da pagare.

Poveri sfigati poi quelli che hanno appena compiuto 30 anni e che quindi non rientrano nel decreto. Mi spiace per voi. Arrangiatevi. E chissene se siete bravi. Magari in un altro paese (chessò, Germania) vi assumono.

Chi mi segue sa bene che reputo gli incentivi uno spreco di denaro pubblico, in quanto mettono solo una pezza molto costosa su ferite profonde che richiedono la sala operatoria.
Il problema italiano del lavoro è il mercato del lavoro stesso, costruito male, in un tempo che non esiste più e che tutela alcuni a spese di altri (giovani e chi ne è fuori). Sarebbe stato meglio riformarlo totalmente, spendendo soldi per un sussidio di disoccupazione (in sostituzione della Cassa Integrazione) e per formare e riqualificare i disoccupati (giovani e non).
Mi sembra inutile dirvi che, una volta scaduti i bonus, le imprese non rinnoveranno i contratti a questi giovani e saremo di nuovo al punto di partenza, con soldi in meno da spendere, qualche azienda in meno nel frattempo fallita e molti giovani bravi e meritevoli (magari diplomati e laureati) andati via dall'Italia.

Ma continuiamo così. Al baratro non c'è mai fine e nemmeno alle ricette idiote dei politicanti.

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lunedì 24 giugno 2013

Le balle e il populismo di Grillo e M5S su costi e risparmi degli F35

Ghe nient da fè. Quando Grillo parla di numeri 9 volte su 10 spara assurdità. Questa volta tocca alla questione dei caccia F-35 che l'Italia ha in programma di acquistare. Nell'ultimo post sul suo blog ("No agli F35 per risparmiare 53 miliardi di euro"), Grillo e il M5S Camera sostengono che se si annullasse il programma risparmieremmo 53 miliardi di euro e poi via con il populismo del tipo "53 miliardi per quelli ma non se ne trovano 8 per scuole e cultura".

Prima di tutto, gli 8 miliardi per scuole e cultura (ammettendo che ne servano proprio 8) sarebbero annuali, mentre i 53 miliardi sono una spesa totale. Grillo e M5S mettono come data il 2026, dimenticandosi che essendoci in quella somma il costo di manutenzione, esso è annuale quindi dipende l'arco di tempo sul quale è stato calcolato (cambia se sono 10-20-50 anni..). Anche ammettendo di spenderli tutti (cosa impossibile sia chiaro) entro quella data, il costo dell'investimento in scuola e cultura sarebbe di 104 miliardi, quasi il doppio rispetto ai caccia. Questo giusto per fare i pignoli della situazione.

Veniamo ora al punto. Dove ha preso questi dati Grillo? Perchè proprio 53 miliardi e non, chessò, 60? Perchè il 2026 e non il 2030?

Chi mi segue avrà letto il mio ultimo articolo in cui ho trattato proprio i costi di questi maledetti F-35 in cui, basandomi sui dati del rapporto "Ministero della Difesa Nota Aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2012" in cui si dice che

A) Il costo è di 12 miliardi costi di manutenzione esclusi
B) Il termine è il 2027
C) Parte dei 12 miliardi è già stato speso (circa 2). Considerando però che i costi stanno crescendo (alcuni stimano 15 miliardi) la cifra 12 potrebbe essere comunque realistica.
D) I nostri caccia sono comunque vicini alla conclusione del loro servizio, quindi volenti o nolenti a breve dovranno essere cambiati e comprare dei caccia senza aver partecipato al progetto (come in questo caso) potrebbe comportare maggiore oneri (nel caso si decidesse di acquistare un altro tipo di veivolo...nel caso degli F35 è sicuro).
F) Da quel che mi risulta, è il Canada ad aver annunciato l'intenzione di uscire dal programma (e il dibattito e tutt'ora molto acceso). Il Giappone invece è entrato pochi mesi fa
G) Se il dibattito si focalizzasse sugli stipendi (e pensioni) dei militari, il risparmio sarebbe nell'ordine di 4 miliardi annui, ecisamente molto più superiori rispetto ai costi del caccia F-35

Per quanto riguarda i costi di manutenzione, ho riportato ciò detto dal Pentagono, il quale stima che su una flotta di 2443 esemplari il costo di manutenzione è di 1000 miliardi di dollari in 50 anni. Con una banale proporzione, una flotta di 90 esemplari come quella italiana costerebbe all'anno circa 700 milioni di dollari ovvero 500 milioni di euro a cambio attuale.

Prendendo il 2026 come dicono Grillo e M5S e sommando 12 miliardi + 500 milioni x 13 abbiamo che i costi totali ammonterebbero a circa 18.5 miliardi di euro.
Se invece prendessimo il 2047, arriveremmo a circa 40 a cui bisogna aggiungere poi l'inflazione quindi alla fine la cifra data dai grillini potrebbe essere realistica. Ma nel 2047! Riprendendo gli 8 miliardi necessari per scuola e cultura, la spesa totale in 34 anni ammonterebbe (senza tener conto dell'inflazione) a 272 miliardi di euro. 5 volte tanto.

Detto ciò, mi piacerebbe vedere le fonti dalle quali Grillo ha preso quei dati. Messi così, come ho dimostrato, sono (citando dal suo stesso articolo) "Sono in realtà una mera operazione di marketing".

PS: Sulle caratteristiche e difetti tecnici, non essendo un esperto, preferisco non commentare. Posso dire che, durante la fase di test è normale che ci siano problemi. Ecco, forse qui ce ne sono troppi soprattutto sui costi e forse altre soluzioni sarebbero state migliori.
 
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venerdì 21 giugno 2013

F-35: cose che il PD (e non solo) non vi dirà mai

Pensavo che la questione fosse già stata spiegata ed archiviata, invece ecco che fra i vari deliri estivi è tornata di moda (si sa, quando uno finge di raschiare il fondo per mantene pseudo promesse fatte ai cittadini...).

Nel marasma generale, ecco rispuntare delle mozioni per chiedere di fermare la partecipazione italiana al programma di acquisizione e costruzione dei cacciabombardieri F-35 ed investire quei soldi in altra spesa (manco qui vogliono ridurre la tassazione, vabbè). Artefici: M5S, SeL e 18 senatori del PD.
Peccato che questi signori dimenticano di dire (perchè non vogliono oppure proprio non lo sanno) alcune cosette che più di una volta ho detto e ripetuto.

Prima di tutto, annullare un ordine di questo tipo comporta sempre dei costi, quindi di sicuro la cifra risparmiata sarà minore del costo della commessa. Vi ricordo, tanto per citare un esempio, ciò che è successo con il ponte sullo stretto.

Seconda cosa, parte dei 12 miliardi sono spese già sostenute ( poco più di un miliardo di euro spesi entro il 2012 per la fase di sviluppo, ad esempio) quindi ovviamente non potranno essere recuperate.
Sommate questi due punti e non so quanto rimane in mano ai nostri eroi, ma andiamo avanti.

Terzo, i 12 miliardi non vengono spesi tutti subito ma spalmati negli anni (nel 2012 sono stati spesi solo 548.7 milioni ad esempio, nel 2013 la spesa è di 500 milioni), precisamente 10 miliardi sono gli oneri complessivi sostenuti entro il 2027, quasi 500 entro il 2014 e circa 600 (900 milioni di dollari) entro il 2047 quindi facendo una banalissima media aritmetica la cifra annua è "ridicola" in confronto a quanti altri costi inutili potremmo eliminare.

Quarto, tutte le spese vanno comunque ammortizzate a bilancio nell'arco della vita di questi caccia (a cui vanno però aggiunti i costi di gestione, di cui accenno dopo).

Quinto, i nostri caccia (Tornado, Harrier e company) sono vecchi quindi, volenti o nolenti, vanno cambiati in un modo o nell'altro.

Come ho già detto, se si volesse risparmiare sulle spese militari si agirebbe sugli stipendi e sulle pensioni dei militari che costano in più rispetto alla media europea (in proporzione al totale della spesa militare stessa) circa 3-4 miliardi (quasi un'IMU tanto per intenderci). E questi sono annui, quindi da qui al 2047 la cifra risparmiata sarebbe di oltre 100 miliardi...altro che 12!

Questione costi di gestione: Se la spesa per una flotta di 2443 esemplari costa 1000 miliardi di dollari in 50 anni (come stimato dal Pentagono) una flotta di 90 esemplari come quella italiana costerebbe all'anno circa 700 milioni di dollari (500 milioni di euro). Sommando la spesa per l'acquisto e quella della gestione (ammortizzate negli anni) non si arriverebbe di sicuro al miliardo di euro (quindi 1/4 della spesa da tagliare in stipendi e pensioni che citavo prima) a cui però, a dirla tutta, dovremmo togliere le spese ammortizzate dell'acquisto dei vecchi veivoli e di gestione degli stessi.

In definitiva, è una questione populista inutile che serve soltanto a perdere tempo distogliendo l'attenzione del cittadino medio da questioni più gravi ed importanti. Numeri (e buon senso) alla mano, vi stanno fregando di nuovo.
Guardatevi le spalle...non si sa mai..


PS: i dati li ho presi da "Ministero della Difesa Nota Aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2012", Allegato C, pag 101

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martedì 18 giugno 2013

L'italia fa schifo perchè ci sono gli italiani

adnkronos
L'Italia fa schifo perchè ci sono gli italiani. E' un titolo duro, ovviamente provocatorio e sono sicuro che moltissimi di voi mi staranno già insultando sentendosi tirati in causa in quanto italiani (come il sottoscritto ricordo) ma, e mi spiace dirlo...vedendo certe cose è così.
Il nostro Bel Paese è in recessione da praticamente 5 anni, le tasse sono aumentate, stanno aumentando e sono in programma altri aumenti mentre politici e Stato continuano a sprecare (per non dire rubare) i soldi di quelle stesse tasse pagate da noi cittadini italiani.
Più del 50% della spesa pubblica, a livello di Francia, maggiore di Germania e Svizzera e poco minore di Svezia tanto per avere dei termini di paragone, ma con servizi decisamente peggiori (soprattutto in certe zone d'Italia) e i politici non trovano i soldi per evitare l'aumento dell'Iva, per annullare l'Imu o per diminuire una qualsiasi altra tassa. e i nuovi che sono lì perdono tempo con pseudo votazioni per espellere chi critica un comico.

In questa situazione mi tocca vedere alcuni italiani protestare ferocemente perchè....la loro squadra non è andata in serie B. Italiani che, fra le altre cose, vivono in una zona non proprio fra le più ricche d'Italia (Lecce) e che quindi avrebbero ancora più motivi per alzare la voce. Invece spaccano stadio, appiccano incendi e se la prendono con cittadini come loro, disoccupati o precari, andati allo stadio per mantere l'ordine a 40 euro a partita giusto per avere qualche cosa da mangiare o arrotondare uno stipendio misero che non permette loro di arrivare nemmeno al 15 del mese.

Fa male vedere che in tanti, troppi, non hanno capito nulla di cosa sia vivere e di cosa sia uno sport e un gioco.
Come disse una volta uno famoso:

"Gli italiani perdono le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre" (W. Churchill)


Ce la meritiamo tutta la crisi, cari miei.

PS: Ah già, ma la colpa è solo e soltanto dei tedeschi, della BCE, di Pluto e Gatto Silvestro..


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venerdì 14 giugno 2013

Letta, eccoti i soldi per evitare l'aumento dell'IVA

Leggendo (online ovviamente) i giornali noto questo senso di delusione, incapacità di agire e anche una bella faccia tosta, del tipo "so di prendervi per il culo ma lo faccio tanto siete stupidi" dei politici riguardo l'imminente aumento (di nuovo) dell'IVA.

La frase che sento dire è più o meno "non ci sono le coperture per finanziare il mancato gettito" quindi ci toccherà questo nuovo balzello, tanto tassa più tassa meno...

La verità è che i soldi ci sono ma loro non vogliono trovarli. Suvvia, quest'anno ci sarebbero da finanziare 2 miliardi e mezzo circa, 4 l'anno prossimo. Volete dirmi che su una spesa di oltre 800 miliardi, pari al 50% (più o meno) del PIL non riescono a trovare 2 "miseri" miliardi per evitare lo scatto almeno quest'anno? Capite che la cosa puzza di presa per i fondelli?

Non è che, ad esempio eh, possiamo abolire le province (2 mil è la cifra stimata dall'IBL)? Oppure, iniziare a ridurre gli stipendi dei militari portandoli al livello (in proporzione alle spese militari) della media europea (circa 4 miliardi)? Oppure diminuire gli stipendi dei politici a tutti i livello, degli amministratori di aziende pubbliche e dirigenti statali, tagliando loro anche di un bel po' la pensione accorpando, già che ci siamo, i comuni sotto i 5/10 mila abitanti?

Le cose da fare potrebbero essere tanti. Basta volerlo. Se non lo fanno, fateglielo notare...magari la smetteranno di dire balle così grande almeno stavolta.


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domenica 9 giugno 2013

Grillo e grillini si comprino il debito pubblico prima di ristrutturarlo

Sarà per la pressione o per le vicende che hanno coinvolto il Movimento 5 Selle in queste settimane, fatto sta che Beppe Grillo è più confuso del solito. Tutte le volte che parla cambia la sua versione, contraddicendosi da solo un po' come ci ha abituato il suo più acerrimo nemico, Berlusconi.

Parlando del debito, prima se ne esce dicendo che siamo vittime di Francia e Germania che ci comprano debito in cambio di centrali nucleari et simila (perchè il complotto internazionale è nel sangue del grillino medio, oramai è palese), poi che le stesse due lo vendono così da farcelo comprare, fare default e lasciarci nel fango ed infine una fusione fra le due.

Infine, ecco la sua proposta:

"Non ci sono alternative: o ristrutturiamo il nostro debito pubblico, di cui la parte all'estero è in prevalenza in mano a Germania e Francia, o ci aspetta il fallimento insieme alla distruzione del tessuto produttivo."


Sia chiaro: il debito pubblico è un problema e deve diminuire. Abbiamo diverse vie: inflazione improvvisa ed inaspettata, taglio della spesa pubblica/aumento di tasse (che però difficilmente porterebbero ad una diminuzione visto l'ammontare di interessi che paghiamo), vendita di patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico e ristrutturazione del debito parziale/totale (o, se volete, default).

A mio avviso le cose da fare sarebbero la seconda (nella forma "taglio spesa pubblica") e la terza (vendendo immobli e pacchetti di controllo delle aziende, liberalizzando/privatizzando).

La ristrutturazione del debito è quella più complicata, truffaldina e pericolosa di tutte: si tratta sostanzialmente di non onorare un debito che si è contratto con banche/cittadini/istituti di credito per una determinata spesa decisa dai politici (eletti da noi).
Su ciò che comporterebbe la ristrutturazione del debito (o il mancato pagamento degli interessi) ho già scritto (vi ricordate ad esempio le proteste dei pensionati 10 anni fa quando l'Argentina fece la stessa cosa?) ed è per questo che mi sento di proporre questa idea a Beppe Grillo e grillini tutti: compratevi voi tutto il debito pubblico!

2mila miliardi per circa 8.5 milioni di elettori sono poco meno di 250 mila euro annui. Una bella cifra. Ecco, ipotizziamo che i grillini dopo molti sacrifici se lo comprino tutto utilizzando i risparmi di una vita + un prestito bancario e poi, una volta ottenuto il 100% in Parlamento, decidano di ristrutturarlo non pagando più la metà di esso. Il debito di colpo si abbasserebbe a mille miliardi passando dal 125% circa del PIL odierno a poco più che il 60%, rientrando perfettamente nei parametri di Maastricht (visto che anche il deficit rientra, poi figuriamoci, pagheremmo molti meno interessi quindi saremmo fra i più virtuosi d'Europa).

Tutto bello? Per noi abbastanza (non potremmo praticamente più contrarre debito se non ad interessi altissimi, quindi il pareggio di bilancio sarebbe obbligatorio), per i grillini invece meno. Sì perchè dei 250 mila euro di risparmi di una vita+prestito che hanno investito di colpo si ritroverebbero con la metà di essi (125mila euro). Ma a loro non fatelo sapere.

Non vi dico quanto pagherei per vedere la loro faccia....

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domenica 2 giugno 2013

Alemanno compra i vostri voti...legalmente s'intende


Ammetto di aver seguito poco (per vari motivi) le elezioni a Roma però oltre al crollo del Movimento 5 Stelle che esce parecchio ridimensionato da questa tornata elettorale (cosa che non mi stupisce fra l'altro) e un sempre più diffuso rifiuto da parte dei cittadini ad andare a votare c'è davvero ben poco di nuovo da dire.

Una vicenda letta per caso fra le dozzine di stupidate che si condividono su Facebook ha però acceso il mio interesse sulle elezioni romane. Pare che il sindaco uscente Gianni Alemanno stia "barando" promettendo assunzioni nel settore pubblico per due anni (oltre ad altre proposte ridicole). News di questo tipo rimbalzano sul web da inizio maggio, ma visti i risultati e il ballottaggio è bene parlane chiaramente ora per gli elettori che andranno a votare settimana prossima.

Come denuncia il candidato del PD Marino:

"A pochi giorni dal ballottaggio, apprendiamo che il sindaco uscente Gianni Alemanno vuole assumere centinaia di persone con i soldi del Comune e con criteri non chiari."

Se approfondiamo scopriamo che:

"La denuncia era partita stamattina dal consigliere Pd capitolino Antonio Stampete e riguarda l’annuncio di possibili nuove assunzioni da parte di Risorse per Roma. Questa mattina l’azienda partecipata del Comune ha fatto partire 106 lettere di assunzione: una tempistica quantomeno sospetta per una spa che, riporta Repubblica, conta in organico quasi 600 persone, di cui 469 impiegati, 84 quadri e 12 dirigenti, con una spesa per il personale di 24,8 milioni di euro, assolutamente spropositata rispetto ai ricavi."

(sulle aziende partecipate dai comuni et simila non dico nulla)

Promettere assunzioni nel settore pubblico per accaparrarsi qualche voto extra è una pratica che in Italia si fa da decenni (pensate solo a tutte le assunzioni a random negli anni '70-'80): de facto, è un comprarsi il voto in modo del tutto legale. Certo, quelle persone assunte per lavori inutili (o poco utili/meno utili di altri se volete essere meno cattivi) qualcuno le deve pagare con le proprie tasse...lascio a voi indovinare chi.

Ah, però tasse che diminuiscono, visto che i romani con reddito al di sotto dei 15mila euro, se voteranno Alemanno, non pagheranno l'IMU sulla prima casa. Aumento della spesa (inutile) da una parte, diminuzione delle entrate fiscali dall'altra. Quando il bilancio è un'opinione..

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