lunedì 13 luglio 2015

Grillo, la Grecia e la balla del colpo di Stato (#ThisIsACoup)

"La strategia dell'eurogruppo, quella del terrore: colpirne uno per educarne 19 #ThisIsACoup, questo è un colpo di Stato".

Questo il messaggio di Beppe Grillo sul suo profilo twitter. Come scrive l'Ansa, riprendendo un post sul blog del comico:

""La democrazia è sospesa: l'umiliazione della Grecia è un monito per tutti i Paesi che vogliono il riconoscimento della loro sovranità"[...]La proposta di Tsipras uguale per il 95% a quella bocciata dai greci. Il voto del referendum greco calpestato. La Grecia umiliata dalla Germania."

Ma si tratta davvero di un colpo di Stato? Tsipras e la Grecia sono stati umiliati dalla Germania?

In realtà, molti Paesi (a torto o a ragione, non sta a noi stabilirlo) hanno protestato e si sono opposti a nuovi aiuti alla Grecia oltre alle resistenze tedesche: Finlandia, Estonia, Lituania, Slovenia, Slovacchia.

Non è quindi solo la cattiva Germania.

Fra l'altro, è bene ricordare che la Grecia NON è una democrazia diretta, ma rappresentativa. Ciò significa che i greci eleggono i loro governanti per prendere decisioni. I referendum servono solamente ad avvisare i governanti di ciò che il popolo (la maggioranza almeno, o pseudo tale) pensa di una determinata riforma o decisione. I greci quindi delagano le decisioni ai governanti: se vanno bene ok, sennò cambiano governo.
I governi greci hanno speso malissimo i soldi dei propri cittadini e quelli presi a prestito. Quando si son trovati a dover ripagare i propri debiti, non lo hanno fatto e hanno chiesto altri soldi fino ad arrivare all'atto finale (per ora, almeno).
Ovviamente chi presta i soldi e vede che il debitore fatica a ripagarlo vuole delle garanzie prima di tagliare il proprio credito o prestare altri soldi no?

Perchè nessuno si è scandalizzato sul fatto che i Paesi creditori non abbiano indetto un referendum chiedendo ai propri cittadini se volessero autotassarsi per prestare soldi a quei spendaccioni dei greci?

Non sarebbe stato democratico anche quello? Ecco, chiediamolo a Grillo, perchè da solo pare non arrivarci.

@RebelEkonomist

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sabato 11 luglio 2015

Salvini e le bugie sulla disoccupazione relativa all'Euro

Numeri e statistiche, gli strumenti che rispecchiano la realtà dei fatti...certo, sempre se usati bene, perchè sono purtroppo facilmente manipolabili, soprattutto agli occhi dei non addetti ai lavori. Per questo motivo molti politicanti riescono a far dire ai numeri, giocando, cose che in realtà non vogliono dire assolutamente nulla appena li si analizza un momento.

L'ultimo esempio è questo status di Matteo Salvini sul suo profilo Facebook:


Il leader della Lega Nord sta collegando il tasso di disoccupazione all'appartenenza o meno all'Euro di un Paese. Curioso che abbia messo solamente i Paesi nordici togliendo, ad esempio, la Germania (4.7%) e l'Olanda (7%) che nell'Euro ci sono. Non parliamo poi dell'Austria (5.7%), anch'essa dotata della moneta unica.
Curioso anche il fatto di non mettere altri Paesi sempre europei, chessò...una Polonia (7.9%), la tanto decantata Ungheria (11%) o la Croazia (17.5%) che invece l'Euro non ce l'hanno.


Altro status interessante è quest'altro:

Salvini Salvini...davvero vuoi andare a vedere l'andamento della disoccupazione durante la Lira, oppure la crescita del debito pubblico sul PIL (perchè messo lì così vuol dire poco o nulla)?

Curioso notara come dal 1997/1998 in poi la disoccupazione sia crollata fino al 2007 (prima della crisi USA quindi) a livelli di 30 anni prima, un calo MAI visto fino a quel momento.


Anche il rapporto debito/PIL è molto curioso: dal dopoguerra in poi è calato SOLO E SOLTANTO quando l'Italia si è preoccupata di mettere i conti in ordine per entrare nell'euro e fino al 2007/2008 ha continuato la sua discesa (tranne nel 2004/2005, ultimi anni del governo Berlusconi...in cui vi era anche la Lega eh).

Giocare, mentendo, con i numeri è facile...peccato si venga scoperti subito dopo poche verifiche, vero Salvini?

Purtroppo però, la gente non ha capacità/tempo/voglia di farlo...ed abbocca. Almeno, giudicando dai mi piace e dalle condivisioni. Già, purtroppo...ma tanto la colpa è sempre di altri.

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martedì 7 luglio 2015

Renzi e la NON gaffe del CERN






Un tweet di Matteo Renzi oggi ha scatenato l'ilarità generale su twitter. Come? Imputando all'"Europa che ci piace, l'Europa che funziona" il CERN di Ginevra...Ginevra, città svizzera, come tutti sapete.

Da NoEuro a grillini (Crimi in testa...quanto ci mancava il buon Vito), le prese in giro sono state anche veementi.
Ad un primo esame effettivamente potrebbe sembrare una gaffe, soprattutto in un momento storico in cui si discute molto della reale efficienza dell'Europa. Renzi ha un po' provocato, prendendo però ad esempio una struttura in un Paese fuori dall'Euro e solo fisicamente situato in Europa?

Ecco, diciamolo bene: ha preso ad esempio una struttura, il CERN, non la Svizzera!

Il CERN è stato fondato da:

  • Belgio
  • Danimarca
  • Francia
  • Germania
  • Grecia
  • Italia
  • Iugoslavia, che esce dal CERN nel 1961
  • Norvegia
  • Regno Unito
  • Paesi Bassi
  • Svezia
  • Svizzera

Su 12 Paesi, uno non esiste più (Jugoslavia), due fanno parte dell'Europa solo geograficamente (Svizzera e Norvegia) e...gli altri fanno tutti parte dell'UE!
A questi poi si sono aggiunti negli anni:

  • Austria nel 1959
  • Spagna nel 1961, esce dal CERN nel 1969 e rientra nel 1983
  • Portogallo nel 1985
  • Finlandia nel 1991
  • Polonia nel 1991
  • Ungheria nel 1992
  • Repubblica Ceca nel 1993
  • Repubblica Slovacca nel 1993
  • Bulgaria nel 1999. 
  • Israele nel 2013
Di questi solo Israele non fa parte dell'Unione Europea! Il CERN è una struttura quasi totalmente Europea e portarla da esempio come simbolo di efficienza dell'Europa non è leggitimo, di più!

Fra l'altro l'UE ha numerosi progetti in sede proprio al CERN, come si più facilmente verificare sul sito cerneu.web.chern.ch.

Davvero, di cosa stiamo parlando? Fa ridere (per non dire piangere) poi che anche persone, professori, come Bagnai, si uniscano al coro dei "contestatori" solo e soltanto per tirare l'acqua al loro mulino.

Come possiamo discutere di cose serie in questo Paese, se facciamo polemiche idiote basate sul NULLA?

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lunedì 6 luglio 2015

Barlumi di verità dai NoEuro




Ecco, ogni tanto dire le cose come stanno fa bene. La Grecia è attesa da momenti estremamente difficili, qualunque decisione prenda. Ed è normale: quando accumuli debiti su debiti, nulla ti può salvare se non un periodo in cui ci si deve rimboccare le maniche e riparare al danno.

Ed è quello che faranno, sia che portino a casa stipendi in Euro, sia in Dracme. E questo sia da lezioni a tutti. Il cambio di moneta NON implica il ritorno della festa.


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venerdì 3 luglio 2015

Jim Carrey causa l'autismo, non i vaccini


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Perchè il Referendum della Grecia non piace ai No Euro?

Uscire dall'Euro: molti opinionisti ed economisti (o pseudo tali, perchè oramai va di moda definire chiunque parli di economia un "economista") ritengono che l'unico modo possibile per far uscire dalla crisi Italia e Grecia è quello di uscire dall'Euro per riadottare una moneta nazionale (Lira/ Dracma), stampare e svalutare. Così e solo così l'economia nazionale si riprenderà.

Non voglio in questo articolo discutere ciò (già stato fatto), piuttosto faccio solo notare la dichiarata antipatia dei No Euro (Borghi in particolare, anche ieri a La7) verso i referendum, sia quello proposto da Grillo e M5S, sia soprattutto quello greco che si avrà fra pochissimi giorni.

"Non si esce dall'Euro col referendum. Non si esce dall'Euro col referendum" (Claudio Borghi, a In Onda, La7, min 13:38)

Il motivo è che, come sta avvenendo in Grecia, la corsa agli sportelli e la fuga dei risparmi degli stessi cittadini sarebbe rapida e mortale per le banche e per il Paese stesso. I cittadini, per difendere i propri soldi da una futura svalutazione, svuoterebbero i conti correnti (ma non solo) per spostarli da altre parti e in altra valuta (Euro in primis, ma anche Dollaro ad esempio), in modo da tutelarsi!

Ciò che indirettamente i No Euro stanno dicendo è di VIETARE ai cittadini di tutelare i risparmi di una vita! Questa è la realtà! Facendo tutto di nascosto (come sia possibile, non si sa), chiudendo per giorni borse e banche, renderebbero i risparmi delle persone prigionieri della svalutazione! Chi accetterebbe ciò? Nessuno!

Per questo motivo sono contrari ai referendum, per questo motivo vogliono far tutto di nascosto. A spese dei cittadini ovviamente.

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