domenica 31 gennaio 2010

Se il PD non facesse nulla vincerebbe le elezioni...il problema è che fa!


Veramente...signori, mi rivolgo ai votanti del PD: vi rendete conto chi state votando? No perchè io non credo, non ci posso credere. Votare quella gente lì è da folli, non è possibile.

Hanno scelto due candidati per le regionali ed è successo il putiferio..come si fa a votare della gente così?
In Puglia sapete come è andata a finire, ora è scoppiato lo scandalo in Campania.

Il PD, il partito che accusa Berlusconi e il PDL di avere gente sotto processo, che intima Berlusconi di farsi processare...chi mi propone come candidato in Campania? De Luca!!! Uno sotto processo per falso e truffa! Ma pensate prima di parlare? No scusate, e c'è gente che vuole dare il suo voto, voto che ci è stato concesso da gente che è morta in guerra, per votare PD?? Ma non vi vergognate? Un'opposizione fatta da zero idee e mille accuse contro Berlusconi, che candida uno che come Berlusconi!!! Ci rendiamo conto??

Ora parlo con voi, gente iscritta al Partito Democratico (mi pare un milione): voi siete i responsabili, voi vi siete scelti i vostri politici e questi sono i risultati, sta a voi cambiare questa situazione.
Avete dei politici che sono derisi da mezza Italia (giustamente), ci credo che Berlusconi è al governo con una maggioranza larghissima nonostante tutto quello che faccia!

Svegliatevi e prima di votare, pensate pure voi!!!

sabato 30 gennaio 2010

Vieni deriso da mezzo mondo? Berlusconi ti fa ministro!


Berlusconi: «Farò Bertolaso ministro»


La nuova idea di Berlusconi: dopo avere visitato L'Aquila, ha deciso di nominare Bertolaso ministro (si presume per la regione).

Dichiarazioni che cadono a fagiolo, proprio dopo avere fatto una grandissima figura agli occhi del mondo, dopo le accuse mosse dallo stesso Bertolaso all'organizzazione (soprattutto Americana) degli aiuti ad Haiti.

Ricorderete la risposta di Hilary Clinton:

Hillary Clinton liquida come "chiacchiere" le critiche del capo della Protezione civile italiana sulla gestione dell’emergenza Haiti. E anche Franco Frattini si dissocia da Guido Bertolaso. Ma tra i due, seppure a distanza, si apre una polemica. Con il ministro degli Esteri che giudica dettate dall’ «emotività» le parole di Bertolaso. E il sottosegretario che replica: «Io emotivo? È noto che sono pagato per stare calmo».

«Monday morning quarterback», è l’espressione usata dal segretario di Stato americano quando al Dipartimento di Stato - con a fianco il titolare della Farnesina - ha risposto a chi gli chiedeva del ’j’accusè di Bertolaso. Una frase che in italiano ha il senso del ’no alle polemiche con il senno del poì e richiama i nostrani dibattiti calcistici come il ’processo del lunedi«. Sulla stessa linea della Clinton, Frattini ha preso le distanze da Bertolaso - che comunque oggi ha corretto il tiro, chiarendo di non essersi riferito agli Usa ma alla mancanza di coordinamento da parte delle organizzazioni internazionali, Onu in testa - già prima di atterrare sul suolo americano.


Dopo essere stato deriso da tutto il mondo, torna in Italia e viene fatto ministro...siamo proprio il "Bel Paese"...

mercoledì 27 gennaio 2010

27 gennaio: Giorno della Memoria per ricordare e non dimenticare quella storia delle cavie senza dignità


Sinceramente non sapevo cosa scrivere per la "Giornata della Memoria"....se ne sono dette talmente tante che non so che cosa possa aggiungere io, che non c'ero durante quel periodo.
Credo che bisogna assolutamente ricordare quello che è successo, per evitare che negli anni e nei secoli a venire ci si dimentichi delle atrocità subite da persone, che sono state trattate peggio di animali e peggio di cavie. Delle cavie senza dignità, ecco, credo che sia la definizione più giusta.

Ricordiamo il cartello ARBEIT MACHT FREI, per evitare di vedere cose come questa in giro, e gente idiota che ci crede...



martedì 26 gennaio 2010

Milano, lo smog e il traffico: la soluzione non sono le targhe alterne ma le bici!


Ho parlato ieri dello smog a Milano in questo articolo: ebbene, ieri ed oggi, come era prevedibile, si sono mossi cittadini e consiglieri per protestare contro questo fatto e cercare di trovare una soluzione. Una possibile soluzione proposta dalla Lega sono le targhe alterne, che però già quando erano state introdotte non avevano portato a nulla di buono.

Una proposta ve la do io, con dati alla mano: LE BICICLETTE!

Le care vecchie bici sì, per due motivi: meno smog e soprattutto meno traffico in città, con conseguenza di meno stress e altri benefici per la vostra salute già in parte compromessa.
Dimezziamo le corsie per le automobili e raddoppiamo quelle per le bici, in modo da favorire le due ruote e sfavorire (se già ce ne fosse bisogno) il trasporto a quattro.

I dati che vi voglio dare sono due:


La velocità media delle automobili nei giorni feriali è ben al di sotto del limite di circolazione. In base al rapporto "Cittalia 2009" un'automobile a Roma percorre un tragitto urbano ad una media di 23 km/h a causa del traffico e del continuo stop and go. A Milano la velocità media scende a 22 km/h. Va meglio, invece, a Genova e Torino con una media di 25-26 km/h. In pratica... una velocità media simile a quella di un trattore e non troppo lontana da quella di una bicicletta

Il traffico è un costo sociale. Ogni anno la congestione urbana causa un costo sociale di 2,6 miliardi di euro, in termini di lavoro straordinario dei vigili e della polizia, degli incidenti, del tempo perso nel fare le code, delle spese sanitarie, dei costi assicurativi più alti ecc
Oltre a questo, bisogna aggiungere che

Nella capitale gli automobilisti trascorrono in media 74 minuti al giorno in auto imbottigliati nel traffico urbano. Un dato leggermente più basso si registra a Milano e Torino, con una media rispettivamente di 60 e 62 minuti al giorno.
Bello vero? E pensate, o voi della Lega, che le targhe alterne siano la soluzione?

Qualcuno potrebbe dire che ci sono i mezzi pubblici: verissimo, e vi invito ad usarli, ma se andate a piedi forse fate prima, infatti guardando, sempre a Milano, le velocità medie:



Stiamo parlando di Ferrari in corsa...la velocità media dei mezzi pubblici è di circa 13-14 km/h, ma esagerando e di molto in positivo.
La soluzione potrebbe essere strutturata in questo modo:

Lo studio del centro di ricerche dell'Anci potrebbe spiegare il crescente utilizzo delle biciclette nelle città italiane che, grazie anche ai contributi previsti dallo Stato, hanno riconquistato un angolo nelle case degli italiani. La bicicletta potrebbe essere una valida soluzione per colmare brevi tragitti pianeggianti in ambito urbano. Basti pensare che gran parte degli automobilisti viaggia in auto da solo per tragitti casa-lavoro entro distanze di 30-40 km al giorno. Nei tragitti più brevi, entro i 20 km andata-ritorno, la bici potrebbe essere una valida alternativa. Tuttavia, non sempre le città italiane dispongono di piste ciclabili all'altezza della situazione
Fornire le città italiane di piste ciclabili, bloccare le auto all'ingresso e iniziare a far pedalare la gente. D'inverno potrei capire, ma in primavera ed estate....5-6 chilometri in bici al giorno fanno pure bene...come una volta, e magari potrete anche cantare la famosa canzone "Ma dove vai bellezza in biciclettaaaa.."





lunedì 25 gennaio 2010

La morte della democrazia in USA: Di Obama uno ne abbiamo e altri non ne avremo più


Di Obama uno ne abbiamo e altri non ne avremo più: sarebbe bello se ci si riferisse ad un personaggio negativo e criminale, ma è molto brutto se ci si riferisce ad uno come Obama, l'attuale presidente degli Stati Uniti.
Non ne avremo più, per un motivo molto semplice: la democratica America non sarà più una democrazia del popolo, ma delle Lobbies:

''Un colpo alla democrazia''. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha usato toni forti per commentare la decisione della Corte Suprema che ha allentato i vincoli alle spese elettorali consentendo alle grandi Corporation di accedere liberamente ai propri fondi per finanziare i politici.
Apro parentesi.
E' curioso il fatto che sia riuscito a trovare questa notizia su siti secondari, tranne che per Repubblica che l'ha riportata. Se per caso riuscite a trovarla sul Corriere ad esempio, sarei pregato che qualcuno mi segnalasse il link nei commenti.
Chiudo parentesi.

In pratica, con questa sentenza, come dice lo stesso Obama, le lobbies americane potranno finanziare con risorse illimitate le campagne elettorali americane. Risultato: se non scendi a patti con le lobbies, presidente degli Stati Uniti tu non lo sarai mai. Niente più Barack Obama quindi.


Questa sentenza apre la strada a un ammontare illimitato di denaro proveniente da gruppi di pressione e dà ai lobbisti nuovi mezzi per spendere milioni di dollari in pubblicità per persuadere i rappresentanti eletti dal popolo a votare come loro vogliono o, in caso contrario, ad essere puniti"
La lotta contro i finanziamenti delle Lobbies è quindi sostanzialmente persa.



La sentenza della Corte suprema, approvata giovedì scorso con un risicato 5-4, ha abolito le restrizioni imposte 20 anni fa alle donazioni dei grandi gruppi economici per appoggiare o contrastare candidati a cariche elettive e potrebbe favorire i repubblicani in vista delle elezioni di medio termine a novembre. "Nel mio primo anno da presidente, abbiamo respinto l'influenza dei poteri forti portando avanti riforme che riducono l'influenza delle lobby", ha ricordato Obama citando la legge che proibisce al governo di assumere ex lobbisti federali e la pubblicazione dell'elenco dei visitatori della Casa Bianca. "Questa sentenza colpisce la nostra stessa democrazia e rovescia più di un secolo di diritto"
La democrazia del popolo è finita, ora inizia, anzi, ricomincia, quelle delle Lobbies.


venerdì 22 gennaio 2010

Secondo me Berlusconi è solo un portavoce..in realtà non è lui che governa

"Malgrado la crisi siamo riusciti a non mettere mano nelle tasche degli italiani"
Firma: Silvio Berlusconi

Dopo una dichiarazione del genere, non posso e non voglio credere che lui possa avere detto una cosa del genere. Come da titolo, secondo me Berlusconi è solo un portavoce..in realtà non è lui che governa, perchè se fosse veramente lui a governare bisognerebbe chiedersi seriamente che cosa faccia tutto il giorno, e se sia in contatto con gli altri ministri.

Battute (pessime) a parte, 600 euro di tasse in più nelle tasche degli italiani (luce, benzina, autostrade, treni etc etc) a me non sembrano poi zero, senza considerare la pressione fiscale che c'è in Italia (una delle più alte al mondo). Ci manca solo che mettano ancora mano alle nostre tasche, considerando che di soldi non ne abbiamo più.
In compenso però, e qualcuno dovrebbe ricordarlo al nostro Premier, il governo ha indebitato l'Italia di circa 90 miliardi di euro in più ( e di conseguenza sono aumentati anche gli interessi sul debito).

Bella roba.

giovedì 21 gennaio 2010

L'inequità del processo breve

Come tutti sapete il Senato ha dato il via libera al ddl del processo breve, questa riforma della giustizia che sta agitando gli animi dei nostri politici, dei blog e di tutta la gente che segue le vicende politiche.

Ora non voglio addentrarmi troppo sulla vicenda (se sia giusto o sbagliato, se sia una legge ad personam per Berlusconi o no), ma solo fare una piccolissima considerazione che nessuno ha fatto.
Secondo me questa legge non può essere equa e giusta per un motivo molto semplice: fra coloro i quali hanno pensato e scritto questa legge, vi sono condannati di primo grado, secondo grado, in via definitiva, pregiudicati, persone che hanno ancora in atto processi (ehm..Berlusconi) e via discorrendo.
La mia domanda è: come si fa a pretendere che una persona possa scrivere una legge giusta senza favorire se stesso, quando quella stessa persona ha una relazione diretta con quella stessa legge che sta per scrivere? E' normalissimo che uno cerchi di avvantaggiarsi, se ha o ha avuto dei problemi con la giustizia, lo farebbe chiunque.
Prima quindi di andare a cercare altre critiche o altri problemi, prima vorrei capire bene questa cosa: condannati o politici sotto processo che stilano una legge sulla riforma della giustizia...sembra quasi surreale.

mercoledì 20 gennaio 2010

Tanti Auguri Paolo Borsellino


Ieri, 19 Gennaio 2010, era il compleanno di Paolo Borsellino. Sarebbero stati 70 anni (19/01/1940-19/01/2010), se non fosse saltato in aria.

In pochi, anzi, quasi nessuno lo ha ricordato (tranne Grillo e qualcun'altro su Facebook), quindi voglio farlo io, citando alcune parole dette da lui, e che a lui sono state dette, per il suo grande valore e coraggio, che gli ha portato, fra le altre cose, la medaglia d'oro al valore civile:


« Io accetto la... ho sempre accettato il... più che il rischio, la... condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli.
Il... la sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi in, come viene ritenuto, in... in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me.
E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare... dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro. »
(Paolo Borsellino, intervista a Sposini, inizio luglio 1992)

Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro al valor civile

«Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo, esercitava la propria missione con profondo impegno e grande coraggio, dedicando ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la proterva sfida lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investigatore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni.»



venerdì 15 gennaio 2010

Chi non ha peccato scagli la prima pietra: Di Pietro lancia accuse dal suo blog, invece di guardare quello che succede a casa sua

Di Pietro ha appena scritto un articolo sul suo blog nel quale accusa un "giornale" qualsiasi di stare preparando un servizio contro di lui in cui si dice che abbai dei contatti e sia stato al soldo dei servizi segreti e della CIA.
Ecco cosa ha scritto sul suo blog:

Si avvicinano le elezioni, e' tempo di infamare!

Il copione si sta per ripetere anche questa volta, come per tutte le fasi elettorali precedenti. Questa volta il "bidone" che il solito giornale sta costruendo e' davvero sporco e squallido: quello di voler far credere – utilizzando alcune foto del tutto neutre – che io sia o sia stato al soldo dei servizi segreti deviati e della CIA per abbattere la Prima Repubblica perché così volevano gli americani e la mafia.

Certo che ce ne vuole di fantasia…e anche di arroganza per ritenere che gli italiani siano tutti così allocchi da bersi una panzana del genere.

Ma vi anticipiamo il giochino che stanno mettendo in piedi. Da giorni si aggira per le redazioni dei giornali e nel circuito politico della Capitale uno strano personaggio che sta offrendo a buon mercato un dossier di 12 foto che mi ritrarrebbero insieme indovinate a chi? No, niente escort. I miei interlocutori sarebbero, anzi sono, il colonnello dei Carabinieri Mori ed il questore della polizia di Stato Contrada. Insieme a loro nella foto ci sarebbero anche alcuni funzionari dei servizi segreti.
Il resto lo trovate sul blog dell'onorevole.


Chi non ha peccato scagli la prima pietra: vorrei ricordare che per accuse simili, poi rivelatosi prive di qualsiasi prova, Storace si è dovuto dimettere nel 2006 per lo scandalo "Laziogate". Nel giugno del 2007 è stato prosciolto. Ricordo poi le accuse anche fatte dall'Unità, per una aggressione fatta da Storace ai danni di un ebreo. Anche in questo caso era tutta una bufala, tanto che l'Unità ha chiesto poi scusa.

Di Pietro dovrebbe pensare invece a rispondere di suo figlio e delle sedi Cepu tanto per incominciare, invece di gridare al complotto nei suoi confronti, e poi dovrebbe guardarsi dai giornali amici, prima di lanciare accuse verso gli altri.

mercoledì 13 gennaio 2010

Berlusconi: no a riduzione tasse a causa della crisi...ma lui è sei mesi che dice che la crisi è passata...


Berlusconi ha affermato oggi che una riduzione delle tasse è impossibile a causa della crisi.
A parte il fatto che io avevo previsto questa impossibilità pochi giorni fa, mi sento veramente preso per il culo in quanto il Presidente del Consiglio in 3 giorni ha detto tre cose completamente diverse:






  1. Ridurremo le tasse
  2. Ridurremo le tasse a fine legislatura
  3. Non ridurremo le tasse a causa della crisi
Se continua così, Berlusconi potrebbe essere definito il Pinocchio del nuovo millennio.
Io vorrei chiedere solo una cosa: sono MESI che ci viene ripetuto che l'Italia è fuori dalla crisi e che quindi si può spendere per opere pubbliche come il Ponte sullo Stretto di Messina: com'è che per il Ponte siamo fuori dalla crisi, e quando bisogna ridurre le tasse oppure aumentare i fondi delle scuole, siamo ancora in crisi??



martedì 12 gennaio 2010

Corriere e Moda sono due cose opposte: modelle super anoressiche che in realtà sono false

Battuto sul tempo da Attivissimo, mi tocca riportare solamente la tremenda bufalata presa dal corriere e spacciata per vera delle modelle grasse, riportate nell'articolo "Grasso è bello. V magazine sfida il mondo della moda".

A dire la verità l'articolo che avevo in mente si voleva concentrare sulle foto pubblicate quasi alla fine dell'articolo delle modelle "super-anoressiche". Avevo già trattato un articolo simile qualche mese fa che vi invito a rileggere.
Ecco qui l'immagine:


ecco qui alcune originali:






Queste immagini e simili sono anni che girano in rete...anche se non avrei mai pensato che fossero spacciate per vere e che certa gente, soprattutto giornalisti, le pubblicassero come tali.



domenica 10 gennaio 2010

Perchè Calderoli percepisce lo stipendio?


Per una volta dico un BRAVO grosso come una casa al Corriere Della Sera, che con un articolo di giornalismo politico vero, ha denunciato una verità andando contro al governo: l'inutilità di Calderoli in questo governo.

Come si legge infatti:

ROMA - Dal Carroccio aveva giurato battaglia, Alberto Da Giussano-Calderoli, alla burocrazia del Barbarossa romano. Mulinando sopra la testa lo spadone da ministro della Semplificazione Normativa: «Taglierò 50 mila poltrone! 34 mila enti impropri! 39 mila leggi inutili!». Ma di poltrone, finora, manco una. Degli enti impropri, poi, non ne parliamo.
Sulle prime Roberto Calderoli li aveva definiti minacciosamente nel suo Codice delle Autonomie addirittura «enti dannosi»: consorzi di bonifica, bacini imbriferi, comunità montane, difensori civici, tribunali delle acque, enti parco… Poi, dopo aver cancellato con un tratto di penna quel termine «dannosi» (troppo crudo?) la lista degli enti da abolire è stata alleggerita fino a svanire completamente. Come neve al sole. Qualche taglietto era rimasto nella manovra del 2010? Via anche quello. Secondo Italia Oggi l’abolizione dei difensori civici (ma solo quelli comunali) e delle circoscrizioni nei Comuni slitterà di un anno grazie a un emendamento al decreto milleproroghe, varato dal governo tre giorni dopo la Finanziaria. E slitterà anche la prevista riduzione delle poltrone delle giunte e dei consigli degli enti locali. Mentre anche gli enti pubblici non economici che dovevano finire sotto la mannaia del cosiddetto taglia-enti hanno ottenuto una scappatoia per la sopravvivenza: gli è stato sufficiente presentare un piano riordino prima del 31 ottobre 2009. E la semplificazione delle leggi? Almeno quella è andata in porto, come ha orgogliosamente rivendicato il Nostro («Calderoli, missione compiuta, via 39 mila leggi», titolava l’Ansa il 19 ottobre 2009)? Dipende che cosa si intende per semplificazione. Eliminare migliaia di leggi inutili perché «esauste», che cioè hanno esaurito la propria funzione e quindi non sono più concretamente vigenti, anche se formalmente continuano a essere in vigore, è un’operazione di per sé inutile. Anche la legge che le elimina può quindi essere considerata una legge inutile.

La prova? Siccome lo spadone del ministro era calato all’inizio anche su provvedimenti magari un po’ vecchiotti ma forse non proprio inutili, come la legge che ha abolito la pena di morte o quella che ha istituito la Corte dei conti, dopo il decreto taglia-leggi si è dovuto fare il decreto salva-leggi. Ben altro è semplificare. Significa scrivere norme chiare e comprensibili a tutti i cittadini. Come evidentemente sa bene anche Calderoli. Lui stesso ha voluto che in una legge approvata il 18 giugno dello scorso anno ci fosse un articolo intitolato: «Chiarezza dei testi normativi». Una norma draconiana, con la quale si stabilisce che quando si cambia o si sostituisce una legge, esercizio da noi piuttosto frequente, sia obbligatorio indicare «espressamente» che cosa viene cambiato o sostituito. E che quando in una legge c’è un «rinvio ad altre norme contenute in disposizioni legislative», si debba anche indicare «in forma integrale, o in forma sintetica e di chiara comprensione» il testo oppure «la materia alla quale le disposizioni fanno riferimento». Ma si afferma pure il principio che le disposizioni sulla chiarezza dei provvedimenti «non possono essere derogate, modificate o abrogate se non in modo esplicito». Ebbene, da quando queste norme sono state approvate, il governo del Semplificatore ha scritto leggi se possibile ancora più indecifrabili e complicate. L’ultima perla scintillante è il cosiddetto decreto milleproroghe.

Un comma a caso. Il numero 14 dell’articolo 1: «Al comma 14 dell’articolo 19 del decreto legislativo 17 settembre 2007, n. 164, le parole: "Fino all’entrata in vigore dei provvedimenti di cui all’articolo 18 bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e comunque non oltre il 31 dicembre 2009, la riserva di attività di cui all’articolo 18 del medesimo decreto" sono sostituite dalle seguenti: "Fino al 31 dicembre 2010, la riserva di attività di cui all’articolo 18 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58..."». Che cosa vuol dire? Che fino a quando non sarà operativo l’Albo dei consulenti finanziari gestito dalla Consob, potrà fare il consulente finanziario soltanto chi già lo faceva alla data del 31 ottobre 2007. Un’altra norma a caso. Sempre articolo 1, comma 19: «All’articolo 3, comma 112, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e successive modificazioni, le parole: "Per l’anno 2008" sono sostituite dalle seguenti: "Per l’anno 2010" e le parole "31 dicembre 2009" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2010"». La traduzione? Il distacco di 21 dipendenti delle Poste presso la pubblica amministrazione viene prorogato di un altro anno. Se questo è il risultato, ministro Calderoli, non sarebbe stato meglio chiamare il suo dicastero in un altro modo? Magari «Ministero della Complicazione normativa»?


Calderoli, siccome vuole tagliare dipendenti, leggi ed enti inutili, inizi a fare il suo lavoro: si dimetta, e vedrà che tutti gli italiani le saranno riconoscenti dicendole "Ha fatto il suo lavoro".

Complimenti ancora a Sergio Rizzo, autore dell'articolo.



Jaron Lanier e il declino del web e della verità


Apparso poco fa sul sito de "Ilsole24ore" un articolo di Gianni Riotta molto molto molto interessante: un'intervista al guru del web, Jaron Lanier, riguardo al suo ultimo libro "You are not a gadget: a manifesto", in cui mette in guardia tutti, soprattutto chi frequenta il web, riguardo alla deriva dell'informazione nel web 2.0.
Cito solamente l'introduzione:

Lanier, guru di internet e dei new media, celebre firma di Wired, mette in guardia dalla deriva del Web 2.0, lamentando l'appiattimento dei contenuti online che motori di ricerca come Google e l'enciclopedia scritta dagli utenti Wikipedia importano sulla rete. Una poltiglia di informazione amorfa che rischia di distruggere le idee, il dibattito, la critica.

In una sintesi di due parole, Lanier denuncia il fatto che essendo, Wikipedia in particolare, una fonte di informazione in cui tutti posso scrivere, essa possa essere invasa da articoli che nulla hanno a che vedere con al realtà (in pratica, si raccontano bugie spacciandole per realtà); poichè il web e Wikipedia in particolare sarà (ed è già in larga parte) il mondo in cui le prossime generazioni studieranno, bisogna tirare in freno su questa deriva e porre dei rimedi.

Vorrei citare questa frase:

«È ormai duro controllare la qualità su Wikipedia, e interessi occulti possono fare correzioni con facilità, secondo il loro punto di vista. Andrew Lih dell'University of Southern California ci mette in guardia nel suo saggio «The Wikipedia Revolution»: «Il mio terrore è che poco a poco la verità goccioli tutta via, senza che nessuno se ne accorga»
È così, in nome di un egualitarismo che puzza di ideologia, e mettendo sullo stesso piano esperti e dilettanti, osservatori equanimi e faziosi ululanti, Wikipedia rischia di passare da invenzione geniale a piazza scalmanata (e chiunque abbia visto l'articolo a suo nome dell'enciclopedia online cambiato e ricambiato da fans e ultras sa di che parlo).


Io mi trovo al 100 per 100 d'accordo con Lanier: non so come sia la Wikipedia inglese, ma so com'è quella italiana, e potrei citarvi tantissimi casi, come la disinformazione sul Signoraggio, sull'11/9 e sugli attentati, sulle camere a gas, sulle guerre, sulle scie chimiche, sulla fine del mondo e Maya e 2012 vari, sul terrorismo, sulla medicina e ancora ancora.
Se volete saperne di più vi rimando al sito PerleComplottiste che sta facendo un grandissimo lavoro da questo punto di vista, denunciando una sorta di "mafia" (qui un esempio)su Wikipedia che controllava la disinformazione (più che l'informazione, visto le stupidate che venivano scritte).

Il più grande pregio di Internet è anche il suo più grande difetto: tutti posso scrivere quello che vogliono, ed essendo Internet un mezzo di plagio, in senso buono e non, delle menti, questa disinformazione fatta da evidentemente gente incompetente riguardo certe materie, è da tenere molto ma molto sotto osservazione.


Detto questo, vi invito veramente a leggere l'articolo sul Sole perchè ne vale davvero la pena.

venerdì 8 gennaio 2010

La crisi finanziaria è finita, quella economica-sociale è appena iniziata




Il peggio della crisi, dal punto di vista finanziario è passato: le banche si stanno riprendendo o si sono riprese, le borse anche, il mercato ha ripreso il suo corso normale, fatto di alti e bassi, ma controllati.
Se la crisi finanziaria è giunta al termine, un'altra è tutt'altro che conclusa, anzi, è da un po' che c'è, ma era nascosta, e solo ora si capisce quando sia grave: sto parlando della crisi economico-sociale, quella dell'economia reale, fatta di imprese, persone, famiglie, che sono senza lavoro.
Gli ultimi dati sono molto negativi:


MILANO - Notizie sempre più drammatiche sul fronte disoccupazione, sia nei confini nazionali che in quelli europei: il tasso a novembre ha raggiunto l'8,3%, il dato più alto dall' aprile 2004. Lo comunica l'Istat, ricordando che a novembre 2008 il tasso di disoccupazione si era attestato al 7,1%. Le persone in cerca di occupazione nel mese erano 2.079.000, cioè 313.000 in più rispetto ad un anno prima e 30.000 in più rispetto ad ottobre.
Non migliora la situazione fuori dai confini italiani: il tasso di disoccupazione nell'Eurozona sale al 10% a novembre, il massimo dall'agosto del 1998, contro il 9,9% di ottobre (dato rivisto dall'iniziale 9,8%). Nell'Unione europea a 27 paesi il tasso di disoccupazione sale dal 9,4% al 9,5%, il massimo dall'inizio della serie statistica del gennaio 2000. I dati sono stati diffusi da Eurostat, secondo cui i disoccupati nell'Eurozona sono 15,712 milioni nell'aera euro a novembre (+185 mila da ottobre) e 22,899 milioni nell'Ue (+102 mila). In Italia il tasso di disoccupazione a sale all'8,3%% a novembre, contro il 7,1% dello stesso mese del 2008.
Rispetto a ottobre i disoccupati nell'eurozona sono aumentati di 185 mila, nella Ue di 102 mila; rispetto a novembre sono aumentati di 3,041 mln e 4,978 mln rispettivamente. Tra novembre 2008 e novembre 2009 il tasso di disoccupazione maschile è passato dal 7,5% al 9,9% nell'eurozona e dal 7,2% al 9,7% nella Ue; disoccupazione femminile da 8,6% a 10% e da 7,8% a 9,2%. In novembre il tasso di disoccupazione giovanile (sotto I 25 anni) era del 21% nell'eurozona e del 21,4% nella Ue; era del 16,6% un anno prima nelle due zone. Il tasso di disoccupazione era del 10% negli Usa in novembre, del 5,2% in Giappone.
Dati sconcertanti, soprattutto per quanto riguarda i giovani: "In novembre il tasso di disoccupazione giovanile (sotto I 25 anni) era del 21% nell'eurozona e del 21,4% nella Ue; era del 16,6% un anno prima nelle due zone".

I giovani sono il futuro...come si può parlare di futuro se 1/5 di essi sono disoccupati, e chissà quanti alti lavorano in nero, hanno un contratto da apprendista o a tempo determinato, e quanti lavorano part-time?

Questo è il risultato di una gestione fatta da geni della finanza e dell'economia non reale (e molti sono in politica), che però sono degli emeriti imbecilli (senza offendere, ma è la realtà) per quanto riguarda le questioni sociali ed economiche reali, ma questo sarà argomento di un altro articolo.

giovedì 7 gennaio 2010

Il reality show della politica

La politica ormai non si può più definire tale: scandali di donne, trans, accuse da una parte, dall'altra, gossip, scandali giudiziari, tradimenti, voltagabbana (anche doppi)...più che a Montecitorio sembra quasi la casa del Grande Fratello.

Io vorrei dire una volta per tutte, visto che siamo a inizio 2010: BASTA, PIANTIAMOLA!
Per una volta, visto anche come si è concluso il 2009, cercate di tornare a parlare, anche in televisione di politica, quella vera, in cui si parla dell'Italia, e smettiamola con la politica "Berlusconiana" dove tutti, destra, sinistra, parlano di Berlusconi uomo e non Berlusconi politico.

Se voglio leggermi ed ascoltare gossip, mi compro Chi, Novella 2000; se voglio sentire alcuni uomini (uomini...organismi) e donne tradirsi, insultarsi, riappacificarsi, mi guardo il Grande Fratello 10, non Ballarò, Annozero o i Telegiornali!

E' tempo di tornare a lavorare, e alla politica seria. L'anno è iniziato bene, speriamo che si continui su questa strada.

martedì 5 gennaio 2010

In Italia stipendi al di sotto della media..però il costo della vita è uno dei più alti ed aumenta sempre di più


I dati che sono contenuti nell'articolo del Corriere sono preoccupanti:

Secondo le ultime classifiche dell’Ocse gli stipendi netti degli italiani sono al ventitreesimo posto nella classifica dei trenta Paesi più industrializzati che aderiscono all’organizzazione. E se si considera lo stipendio al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi, la nostra classifica migliora solo di una posizione. A parità di potere d’acquisto, lo stipendio di un lavoratore italiano single senza figli è pari a 30.245 dollari, e nella graduatoria Ocse siamo davanti solo alla Repubblica Ceca, l’Ungheria, il Messico, la Nuova Zelanda, la Polonia, il Portogallo, la Slovacchia e la Turchia. E nella classifica che considera il salario netto, pari per un italiano a 21.374 dollari, ci supera pure la Nuova Zelanda. La nostra distanza dalla testa della classifica, che vede al primo posto per il salario netto la Corea (39.931 dollari), seguita da Regno Unito (38.147) e dalla Svizzera (36.063), è siderale. Ma siamo molto lontani anche dalla Germania (29.570 dollari) e dalla Francia (poco più di 26 mila).

Per farla breve, basti considerare che i salari lordi italiani sono più bassi del 32,3% rispetto alla media dell’Europa a quindici. Naturalmente, siamo ben sotto la media dei 30 Paesi Ocse, con un 16% per cento abbondante in meno. Le differenze del salario tra gli italiani e i loro concittadini europei appaiono ancor più macroscopiche se si considerano i valori assoluti degli stipendi: 26.191 euro lordi per un lavoratore medio italiano, 32.826 per un francese, 43.942 per un tedesco e poco meno per un olandese. Solo spagnoli, greci e portoghesi, ma senza considerare l’inflazione, le tasse ed i carichi sociali previdenziali, sono dietro. E il peggio è che con il tempo, da noi, le cose stanno peggiorando.

La situazione è molto grave, e il problema è che andrà sempre di più ad aggravarsi. Vorrei far notare inoltre che i paesi messi peggio di noi, ovvero la Repubblica Ceca, l’Ungheria, il Messico, la Nuova Zelanda, la Polonia, il Portogallo, la Slovacchia e la Turchia, sono tutti paesi in cui il costo della vita è molto più basso e che da poco (tranne per il Portogallo) possono essere considerati paesi "Occidentali". Ora, detto sinceramente, se dobbiamo misurarci con l'Ungheria (con tutto il rispetto possibile) per vedere a che livello siamo, è meglio che non andiamo più in giro a fare proclami, G8 e G20 vari.

I dati sulla variazione degli stipendi ci fanno capire come i vari proclami di Destra e sinistra siano solamente fatti per prenderci per il c... i fondelli:


In vent’anni, secondo uno studio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il valore degli stipendi degli italiani rispetto al prodotto interno lordo è diminuito di quasi il 13%, contro una flessione media dell’8% registrata nei 19 Paesi più avanzati. I salari reali, secondo l’agenzia dell’Onu, considerati a parità di potere d’acquisto, sono crollati in Italia di quasi il 16% tra il 1988 ed il 2006. Il calo più forte, manco a dirlo, che si è registrato tra i primi undici Paesi industrializzati del mondo, superiore pure a quello della Spagna (-14,5%).

Colpa delle tasse, ma non solo. Pesano, e tanto, anche i contributi sociali. In particolare quelli a carico dei datori di lavoro: nella classifica Ocse l’Italia è addirittura ventiseiesima, seguita solo da Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria e Francia (dove però c’è una tassazione del lavoro più bassa). Fatta la somma, la pressione tributaria complessiva sulla busta paga media di un italiano è pari al 46,5% del costo del lavoro, ed è più alta solo in Germania, Belgio, Austria e Francia. Così l’Italia occupa la posizione numero 19 nella graduatoria del costo del lavoro: con un valore di 39,9 siamo quasi alla metà della Germania (61,6) e di gran lunga sotto la Francia (51,2). Anche se negli anni il nostro Paese non pare proprio che sia riuscito a sfruttare questo vantaggio competitivo.

La situazione è questa, alcuni lo sanno, ma in pochi lo dicono. Ci credo poi che le imprese italiane vanno male, non abbiamo i soldi per spendere.

La mia preoccupazione sale nel leggere poi che la spesa media degli italiani per il 2010 in tasse sarà di circa 600 euro in più:

Aumentano autostrade, rifiuti, banche, acqua, gas, Rc auto, Rai, treni e aerei
Secondo Adusbef-Federconsumatori pagheremo 600 euro in più all'anno

ROMA - Anno nuovo tariffe nuove. Aumentate, ovviamente. Secondo Adusbef-Federconsumatori pagheremo infatti 600 euro in più all'anno per una raffica di aumenti che partono dal 1° gennaio. Le due associazioni calcolano che per quanto riguarda i ricari in autostrada ci sarà un esborso aggiuntivo medio di 60 euro all’anno a famiglia. A questo vanno poi aggiunti 26 euro in più all’anno per il gas le cui bollette salgono da oggi del 2,8% rispetto al trimestre precedente, 35 euro in più per l’aumento della Tarsu, la tassa sulla spazzatura, 18 euro in più per i servizi idrici, 130 euro in più in media per l’assicurazione auto con un aumento stimato del 15%.

AUMENTI - Costeranno di più anche i biglietti aerei - che per l’aumento delle tariffe aeroportuali vedranno rincari tra 1 e 3 euro- e quelli dei treni: 65 euro in media in più all’anno. Gli italiani spenderanno di più anche per mutui e servizi bancari: le rate dei mutui avranno incrementi medi di 80 euro all’anno, cui si aggiungono altri 30 euro annui per i servizi bancari. Infine per Adusbef e Federconsumatori gli italiani dovranno sborsare in media circa 90 euro in più all’anno per gli aumenti di benzina e gasolio, 55 euro per fare ricorso contro le multe al giudice di pace, e 1,50 euro in più per il canone Rai che arriverà così a 109 euro.

Ora, tranne per il canone Rai che è una cosa assurda, il resto potrebbe andarmi bene, in quanto è normale economicamente parlando che vi siano degli aumenti (pensate solo all'inflazione): il problema è che, pure gli stipendi devono aumentare, e invece..non aumentano, o aumentano molto al di sotto rispetto all'aumento delle tasse! Questo è il problema!
Bisogna darsi una svegliata! Prima di Ponti sullo Stretto e Lodi Alfani vari bisogna parlare di queste cose e risolvere questi problemi, reali! é inutile aiutare le imprese, se poi non c'è più gente che compra perchè non ne ha la possibilità.

lunedì 4 gennaio 2010

Altro caso di malsanità al sud: la colpa è dei medici, o dello Stato e degli enti che non sanno o sanno ma tacciono?


I casi di malsanità al sud si stanno moltiplicando come i cinesi, più passa il tempo e più crescono. L'ultimo caso di pochi giorni fa in Calabria, a cui però se ne dovrebbero aggiungere tantissimo che ancora non si sanno, come l'ultimo appena scoperto grazie alla lettera di una madre spedita al Corriere.
Riporto solamente l'introduzione:

Dopo il caso di Francesca, la bimba di 2 anni e mezzo a cui è stato ingessato il braccio sano (e la cui vicenda è stata raccontata sul giornale di sabato), al «Corriere» è arrivata la lettera di Fatima Bonanno, mamma di Andrea. Un altro caso di malasanità, ma dall’esito più drammatico: nello stesso ospedale (l’Annunziata di Cosenza) e nello stesso reparto (Ortopedia e traumatologia) in cui è stata ricoverata Francesca, il piccolo Andrea ha perso la vita, nell’ottobre 2005, per le complicazioni causate da un’ingessatura troppo stretta. Una morte che ha portato alla condanna, in primo grado, di tre medici della clinica calabrese.

Benissimo, ora io dirò una verità, sbattendomene altamente di chiunque abbia da ribadire o andarmi contro, in quanto i fatti mi danno ragione.
Si sa, e questo TUTTI LO SANNO, che al sud la scuola fa pena. C'è gente che dal nord va giù al sud per diplomarsi in 1-2 anni invece che 5, a laurearsi facendo 1/20 della fatica, e nessuno dei piani alti dice nulla.
La stessa Gelmini è andata in Calabria per l'abilitazione, tanto per fare un esempio.
Ora, non voglio generalizzare perchè è sbagliato, ma...si sa e bisogna piantarla di dire che noi del nord siamo nel torto a dire che il sud per certe cose sono all'età della pietra, ma è vero e questa è la dimostrazione.

Io la colpa non la do solamente ai medici che non sono capaci di fare il proprio lavoro, ma a chi ha dato l'abilitazione a quei medici, allo Stato, agli enti che dovrebbero controllare queste cose! Lo sanno tutti i cittadini, possibile che loro, quelli che dovrebbero sapere, invece sono gli unici che non sanno queste cose???
Per l'amor di Dio, ci sono medici bravi che hanno studiato al sud e che il loro mestiere lo sanno fare, ma molti, moltissimi altri NO! Perchè in tanti vanno in Sicilia, in Calabria etc etc a studiare? Ma ci vuole tanto a chiederselo??? Io non sono un "anti-sud Italia", ma quando c'è da criticare critico, e anche molto.
Viviamo nell'ipocrisia..ora sono sicuro che qualcuno scriverà che non è vero, che non è giusto, che sono razzista nei confronti di una parte d'Italia (senza sapere nemmeno che cosa si intenda per razzista): a queste persone dico e auguro di trovarsi nella condizione di avere una malattia, non grave, ma che per incompetenza di un medico abilitato al sud, si ritrovi ad essere curato per un'altra cosa che non ha..poi ne riparliamo.



domenica 3 gennaio 2010

Finanziaria 2010 incostituzionale in quanto i tagli a scuola e università sono incostituzionali


Oggi ho guardato per caso i primi articoli della nostra Costituzione, e volevo riportare qui quanto viene detto nel'articolo 9 di essa:

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.



Come può la Repubblica promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, togliendo fondi alle università? Come possiamo anche solo pensare di competere con gli altri paesi se al posto di finanziare la ricerca, le togliamo i fondi?
L'Italia aveva Giotto, Leonardo Da Vinci, Alessandro Volta, l'IBM, l'Olivetti. Eravamo il top del mondo..oggi invece i pochi scienziati al top che abbiamo devono fuggire dal nostro paese; fra un po', non ci saranno nemmeno i "cervelli in fuga", ma saremo solamente un paese culturalmente mediocre, senza scienziati, artisti e ricercatori famosi, ma mediocri.

Bisogna assolutamente cambiare questo, e il più in fretta possibile. La scienza e la ricerca portano anche economicamente a moltissimi vantaggi, possibile che non si riesca a capire?

Articoli che potrebbero interessarti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...