Breve, se volete provocatoria, riflessione sugli esiti delle elezioni regionali in Sicilia.
Come sempre dopo ogni elezione i politici italiani se la cantano dicendo che, qualunque sia stato l'esito, il loro partito esce vincitore o al limite non ha perso (fantastica poi la frase di Bersani "A Parma abbiamo non vinto").
Queste elezioni siciliane non sono da meno, a partire dal PD che in ogni caso ha vinto, passando dal PdL che nonostante tutto poteva andare peggio vista la situazione, al M5S che è il nuovo movimento venuto dalla rete a tutti gli altri.
La verità è che hanno perso tutti, Pd e Beppe Grillo compresi.
Il PD ha perso perchè, dopo l'autodistruzione del "gemello" con una L di troppo, doveva stravincere e invece, dato l'astensionismo, ha portato a casa sul totale degli aveni diritto al voto circa il 15%.
Stessa cosa il 5 Stelle di Beppe Grillo, movimento che doveva essere la voce dell'anti-politica, di chi era deluso dai partiti classici, degli astenuti che nelle precedenti elezioni non votavano (vi ricordate quando il comico dichiarava ce, fra il M5S, Di Pietro e gli astenuti erano la maggioranza?) e invece così non è stato: il 52.58% degli aventi diritto si è astenuta quindi non ha dato fiducia a nessuno, nemmeno al candidato del 5S.
Sia ben chiaro, il risultato è straordinario e sarà un banco di prova molto tosto per i grillini e proprio per questo tifavo per loro: speravo nella vittoria di Cancelleri proprio per vedere cosa questa forza politica sarebbe riuscita a fare per una regione purtroppo ridotta malissimo da decenni. Era quasi sicuro che vincesse, proprio per l'ondata di voti dei "delusi" dalla politica tradizione.
Così non è stato. E' arrivata un'ondina (sempre sul totale) del 9% degli elettori aventi diritto. Pochi, pochissimo a mio giudizio. Potrei essere provocatorio o troppo severo, ma è ciò che penso.
Se vogliono davvero cambiare le cose i grillini devono lavorare su quella grossa fetta di popolazione. Se, in loro presenza, dopo tutta la campagna elettorale fatta da Grillo, nuotata e scalata comprese, il risultato è che la maggioranza ha scelto di non votare io, sì esulterei, ma non ad alta voce.
La mia è sì una critica, ma costruttiva: va discretamente bene, ma per fare il salto di qualità ci vuole altro, a partire dalle piccole cose.
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2 commenti:
Ciao Mattia! bella analisi..
Se quella siciliana doveva essere l'anticipazione delle prossime elezioni nazionali, i partiti dovranno lavorare molto per convincerci ad andare a votare, altrimenti vincerà un partito, ma perderà l'Italia!
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