martedì 10 maggio 2011

Maturità: troppe lodi al Sud, pericolo per la meritocrazia



Si avvicina la maturità 2010-2011 e gli studenti si stanno preparando per affrontare uno degli esami (volenti o nolenti) più importanti il cui ricordo rimarrà per sempre nella loro memoria.
Ci saranno poi le solite "gare" fra regioni per vedere il livello di preparazione degli studenti a nord, centro e sud, seguite sicuramente dalle polemiche.
L'anno scorso, ad esempio, ci sono state molte lamentele per il numero di lodi date al sud, che hanno superato la metà del totale (2.191 studenti su 4.126 del totale): i voti sarebbe infatti troppo larghi.

Non so lì da voi, ma qui nella mia zona alcune scuole del sud sono famose per essere abbastanza facili (2-3 anni in uno ad esempio) e il diploma che, sulla carte, ha la stessa valenza di un diploma normale preso in 5 anni.

Tralasciando però questi luoghi comuni più o meno fondati, mi spiace dirlo per i colleghi studenti del sud ma effettivamente i voti sono troppo larghi. Mi spiace perchè questo è solamente uno svantaggio per gli studendi che sanno veramente e la lode se la meritano sul serio: assegnando troppe lodi, voti troppo alti immeritati non si fa altro che uccidere la meritocrazia e in Italia (ancor di più al sud), questa è già ridotta ai minimi termini come tutti sappiamo.

Per giustificare ciò che sostengo, vi invito a leggere i dati riguardanti alcuni test che si fanno alle scuole medie-superiori per vrificare l'effettiva preparazione degli studenti.

Il rapporto OCSE-PISA 2006 (che riguarda i maturandi dell'anno scorso tra l'altro) parla chiaro:

SUD E ISOLE ANCORA STACCATI - Gli studenti del nord-est hanno un punteggio di 520, seguiti da quelli del nord-ovest con 501, dal centro con 486, dal sud con 448 e le isole con 432. Estrapolando i dati, emerge che gli istituti tecnici del nord-ovest e del nord-est si collocano al di sopra della media Ue, dimostrando un livello di preparazione assolutamente migliore di quello dei loro colleghi delle altre regioni d'Italia. Secondo le prime analisi, i dati suggeriscono «l'immagine di una scuola che da un lato continua a non riuscire a coltivare le eccellenze, dall'altro assiste ad uno slittamento verso il basso del livello medio di prestazione degli studenti, almeno per quanto riguarda l'ambito della lettura
Nel 2003 la situazione era la stessa (dal sito degli Invalsi questa volta, tabella 3):


Se ancora nn bastasse, i risultati del test di PISA del 2009 confermano (se non aggravano) tutto ciò:

A livello regionale:
‐ per la matematica, si collocano sopra la media nazionale e alla media OCSE Lombardia (516), Friuli
Venezia Giulia (510), la Provincia Autonoma di Trento (514), Veneto (508), la Provincia Autonoma di
Bolzano (507). Il punteggio medio dell’Emilia Romagna (503) e della Valle d’Aosta (502) è significativamente
superiore alla media nazionale, mentre non si discosta da quella OCSE. Tra le regioni del Sud, gli studenti
della Puglia sono quelli che hanno ottenuto i risultati migliori: con una media di 488 punti non si discostano
in maniera significativa dalla media Italia e dalla media OCSE. Abruzzo e Basilicata si collocano invece sulla
media nazionale ma al di sotto della media OCSE;
‐ per le scienze, le regioni in cui gli studenti quindicenni conseguono un punteggio medio superiore
in modo statisticamente significativo rispetto alla media nazionale e alla media OCSE sono Lombardia (526),
Friuli Venezia Giulia (524) , Valle d’Aosta (521), Veneto (518) e le province autonome di Bolzano (513) e
Trento (523). Il punteggio medio dell’Emilia Romagna (508) è significativamente superiore alla media
nazionale, mentre non si discosta da quella OCSE. Al di sotto della media nazionale si collocano gli studenti
di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia; tra questi, tuttavia, i risultati degli studenti
delle regioni Calabria, Campania e Sicilia appaiono particolarmente problematici.

Potrete trovare nel pdf che vi ho linkato sopra tutti dati per regione, ne copio uno tanto per rendere l'idea:
Dati alla mano, credo sia lecito sospettare dei voti (e delle promozioni tra le altre cose) troppo larghi in certe zone.

Questo, ripeto, danneggia tutti gli studenti che le lodi le hanno meritate sul serio per due fatti:

  1. A parità di voti, non ci sarà bisogno di giustificare un'assunzione (di un parente, amico)
  2. Essendo molte lodi immeritate, nel resto d'Italia, a fronte di una scarsa preparazione, ci sarà una sorta di pregiudizio verso tutti gli studenti, compresi quelli meritevoli

Tutto questo ammazza la meritocrazia, ed è proprio ciò di cui NON abbiamo bisogno. Mi auguro che quest'anno i voti saranno più conformi alle reali conoscenze degli studenti.


PS: sull'univesità non mi esprimo, ma basta vedere un paio di casi per sospettare che, in certe facoltà e certi professori, la situazione sia addirittura più grave.

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