Che il Movimento a 5 Stelle non si schiererà ufficialmente con nessuno a Milano oramai è chiaro: Grillo lo ha ripetuto più volte. Che questa sia la scelta giusta, ho i miei dubbi.
Se da un lato resta fedele alle sue idee (i partiti sia di destra che di sinistra sono morti, i politici anche etc etc), dall'altro quel 3% di elettori che hanno votato il Movimento potrebbe essere l'arma in più (e decisiva) per mandare a casa una volta per tutte la Moratti e, chissà, aprire una crisi di governo.
Considerate le incertezze dei partiti di centro (UDC e soprattutto FLI), fossi in Grillo ci penserei bene prima di rifiutare uno schieramento anche solo "ufficioso" a favore di Pisapia (che, si badi bene, non è che mi piaccia molto, ma sempre meno peggio della Moratti).
Approvo di più ciò che ha detto il candidato a Milano, Mattia Calise:
“Guardando le posizioni degli attivisti sono principalmente se votare o no, ma in caso di voto molti si sono espressi per il centrosinistra”. “Io – spiega in conferenza stampa non andrò a votare perché ho la residenza a Segrate, ma se vivessi a Milano andrei a votare”.
Insomma, “nessun apparentamento con i partiti in vista del ballottaggio, anche se la vicinanza a Silvio Berlusconi “non depone a favore del candidato di centrodestra”. “Non siamo un partito ma una forza civica – spiega Calise – Ci interessa cambiare il modo di fare politica e avere una cittadinanza attiva. Ognuno dei nostri elettori sarà libero di scegliere come deve essere in una democrazia. Non serve un partito che dica loro cosa fare”.
Personalmente ritengo che a volte sia meglio schierarsi con un nemico meno "cattivo e pericoloso" al fine di sconfiggere il nemico più grosso. Mi sembra questo il caso.
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