sabato 15 dicembre 2012

Vietare la vendita di armi sarebbe la soluzione?

All'indomani della strage nella scuola di Newtown in Connecticut (USA), si riapre il dibattito sulla vendita di armi negli Stati Uniti. Vietarne la vendita non sarebbe una soluzione. Vediamo il perchè.

Un'altra, ennesima strage ha scioccato gli Stati Uniti e il mondo: ieri Adam Lanza, utilizzando le 3 pistole della madre, regolarmente denunciate, ha ucciso 28 persone fra cui 20 bambini.

Torna di moda il dibattito (che coinvolge anche personaggi famosi come Michael Moore) sulla vendita delle armi in USA. Maggiori controlli oppure vietarne del tutto la vendita?

Partiamo analizzando le leggi sulle armi negli Stati Uniti. Su "Il Post" un anno fa circa è stato scritto un bel articolo proprio sul tema "Le leggi sulle armi negli Stati Uniti" a firma di Emanuele Menietti che riassume la questione:

Il Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti stabilisce infatti che:
Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.
Con intenti e obiettivi diversi, nel corso degli anni sono state approvate a livello federale sette diverse leggi sul controllo e la regolamentazione del possesso di armi da parte dei cittadini statunitensi. Si va dal National Firearms Act del 1934 al Gun Free School Zone Act del 1995 passando per il Gun Control Act del 1968.
Benché le regole cambino da stato a stato, la procedura per ottenere un’arma è simile nelle varie giurisdizioni statali. In buona parte degli stati americani chiunque abbia più di 21 anni può acquistare una pistola, mentre i maggiori di 18 anni possono acquistare un fucile o un fucile a canna liscia. L’acquirente deve presentare un documento di identità per consentire a chi gli vende l’arma di registrare i suoi dati e associarli a quelli dell’arma. Se il cliente vuole comprare più armi in un periodo di tempo inferiore ai cinque giorni, l’esercente deve inviare una notifica al Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives.
Ottenere un’arma è dunque relativamente semplice, ma c’è da dire che dal 1968 grazie al Gun Control Act chi ha particolari precedenti penali ha più difficoltà a entrare legalmente in possesso di una pistola o di un fucile. I colpevoli di reati, i latitanti, gli immigrati clandestini, le persone soggette a ordinanze restrittive e chi non è cittadino statunitense non possono acquistare o possedere un’arma. Altre limitazioni sono previste per chi fa uso di particolari medicinali o di sostanze stupefacenti.
Le leggi dei singoli stati complicano però il quadro, ponendo numerose eccezioni rispetto alle leggi federali.

Detto ciò, la strage di ieri poteva essere evitata vietando la vendita di armi? La mia risposta è no, vietarle non sarebbe la soluzione. Non servirebbe a nulla (cos'è, iniziamo una nuova "war on"? Non basta il fallimento totale della "war on drugs", e prima quella del XVIII emendamento contro gli alcolici?). Si andrebbe ad aumentare il commercio illegale di armi, avendo come conseguenza un controllo ancora minore sui detendori di armi oltre alla mancanza di gettito fiscale e maggiore spesa per combattere il commercio e i trafficanti. 
Potrei capire quelle d'assalto (forse più difficili da reperire illegalmente), ma le "classiche" come pistole e fucili sarebbe totalmente inutile. 

Cosa fare allora? Una possibile soluzione potrebbe essere quella di schedare tutti i possessori e obbligarli ad un controllo psicologico all'acquisto dell'arma (in alternativa l'acquirente mostra un referto firmato da un esperto in materia in cui si attesta la sua sanità mentale e dei suoi famigliari non più vecchio di due anni) e ogni tot anni stabiliti da uno psicologo (anche qui, compresi i famigliari), in questo modo se vengono rilevati problemi questi possono essere curati. 
Adam Lanza era un ragazzo con problemi (autistico) quindi con quel tipo di controllo la madre non avrebbe  avuto la possibilità di possedere un'arma e il figlio sarebbe stato curato appena la madre fosse andata a comprare la prima pistola.

Persone del genere sono pericolo anche senza armi. Potrebbero uccidere e compiere stragi in tanti modi (coltelli, automobili, incendiando edifici). Bisogna prevenire curandoli prima che facciano stragi. Vietare  pertanto le armi non risolve il problema (anzi aumenta l'illegalità).
La vendita controllata nel modo in cui ho scritto potrebbe essere una soluzione a mio modo di vedere.
  

3 commenti:

Unknown ha detto...

E penso che hai ragione ma a un certo punto la tua teoria trova un grande scoglio.
Considera che l'america è vasta e popolosa e purtroppo contiene una altissima percentuale di rednecks di fomentati nazionalisti di guerrafondai...
la politica del terrore è note per essere il pane quotidiano delle news americane e ogni americano si caca sotto ad andare in giro.. pronto a sparare al primo sospetto e poi in un momento di difficoltà psicologica è un attimo che prendi e fai fuori masse di gente..

quello che dovrebbero cambiare è prprio il senso di diffusione di certe informazioni. come fanno in italia da anni a questa parte per aumentare i fondi ai corpi di polizia e a livello internazionale le minacce di guerre e dei terroristi, tutto mira alla commercializzazione delle armi..

ora figurati se l'america ha tempo per rimediare a tutti sti traumi psico terroristi e far si che tutti i possessori di armi vengano controllati prima che succedano altri massacri..

io sono un gran sostenitore della liberalizzazione di ogni genere di roba, ma ca cazzo l'arma non ha come fine se non quello di ammazzare. non è un oggetto che può essere usato a fine ricreativo.
se vuoi un fine ricreativo vai a sparare in luogo apposito dove affitti una pistola e spari al manichino.

credo che le armi andrebbero fermate per dargli in culo alle lobby dell'artiglieria (ad esempio famiglia bush) e per ridurne la diffusione. dopo solo un lungo periodo secondo me le acque sarebbero già piu calme.

il traffico illegale di armi approvigionerebbe solo individui che compiono attività criminali e sarebbe facile la loro identificazione e non andrebbero certo in giro con un certificato su carta con scritto "ah io sono sano di mente, ma se voglio ti faccio fuori"

Anonimo ha detto...

Ci sarebbero tante cose da dire ma mi limito a far notare che in realtà dire che simili stragi sono ugualmente possibili senza armi da fuoco è palesemente falso: armati di coltello è praticamente impossibile uccidere tanta gente in poco tempo, e armi non automatiche rendono le stragi più improbabili (difficile ammazzare tanta gente se devi ricaricare ogni due colpi come con una doppietta, mentre tutti scappano da tutte le parti...).

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

@Augusto: si sono praticamente d'accordo su tutto. Sul traffico d'armi è vero, ma appunto per le cose che hai detto prima molta gente sarebbe disposta a tutto per averla (ho sentito che la madre di questo ragazzo stava accumulando provvigioni per, secondo lei, l'imminente fine del mondo). La colpa poi non è del ragazzo ma proprio della madre che, visti i problemi del figlio, ha tenuto 3 pistole incustodite a casa, roba da arrestarla per pirlaggine (già per il fatto della fine del mondo.

All'anonimo rispondo con un esempio a casa di strage fatta con auto+coltello http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Akihabara

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