lunedì 10 dicembre 2012

Chi vota Berlusconi ci alza le tasse. Digli di smettere!!

I mercati danno il bentornato a Silvio l'irresponsabile! Ma cosa comporterà in concreto il suo ritorno? Semplice, più tasse! Ecco il perchè.
 
Come previsto in queste pagine, oggi (lunedì 10 dicembre 2012 ndr) i mercati hanno dato il bentornato a Silvio Berlusconi facendo impennare ancora di più lo spread di quanto non sia cresciuto già venerdì scorso. Un lunedì nero sia per la borsa che appunto per il differenziale fra i BTP italiani e i BUND tedeschi, schizzato a ben 352 punti base (con picco a 360), il che si traduce con un + 52 punti dai 300 raggiunti pre-annuncio ritorno di Berlusconi.

Cosa vuol dire tutto ciò? Semplice, il tasso di interesse sul debito è cresciuto dello 0.52% del totale del debito pubblico italiano, pari a poco meno di 2 mila miliardi di euro (siamo a circa 1993 miliardi ora).

Quanto ci è costato il ritorno in campo di Berlusconi in questi due giorni? Se le cose rimanessero così il calcolo è facile: 2 mila miliardi x 0.52% = 10.4 miliardi di euro.

Questo extra costo è vale circa la metà dell'incasso....DELL'IMU!!!  Proprio quell'IMU che Berlusconi ha proposto di togliere durante il suo annuncio di ridiscesa in campo! Se lo spread dovesse quindi salire, il rischio è che nel lungo periodo si mangi gli incassi proprio dell'Imu.

La verità è che, essendo questa una maggiore spesa che lo Stato dovrà sborsare (e potrebbe aumentare di molto purtroppo), il ritorno di Berlusconi, de facto, alzerà le tasse (visto che di tagliare la spesa pubblica non se ne parla). Se poi, malauguratamente, dovesse vincere le elezioni, lo spread aumenterà ancora di più, il debito costerà di più e di nuovo, le tasse aumenteranno!

La morale di tutto ciò quindi è una: chi vota Berlusconi alza le tasse a noi cittadini. Digli di smettere, per il bene di tutti!

PS: precisazione. Il maggior esborso non si ha dall'oggi al domani sia chiaro! Per maggior info si veda qui.

5 commenti:

Zurota ha detto...

Lungi da me difendere quel tizio, ma il calcolo è un po' farlocco. La maggior parte dei titoli sono BTP, quindi emessi a tasso fisso, l'aumento incide sulle nuove emissioni, in particolare quelle dei BOT che poi determinano il rendimento dei CCT in circolazione. Poi se questa incertezza dura altri 4 mesi il differenziale può tornare tranquillamente ai livelli pre-Monti.

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

"L'aumento incide sulle nuove emissioni"

Appunto!

non è un calcolo farlocco. Certo che l'ipotesi è "pre Berlusconi era a 300 circa (in trend calante tra l'altro), ora è già a 350-360. Se rimane così, ci costerà 10 miliardi di più"

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

Il mio è un discorso a medio-lungo termine.

E' una provocazione :) (ma neanche tanto perchè se davvero dovesse vincere la situazione diventerebbe disastrosa e per forza dato il maggior costo per finanziarsi o le tasse aumentano o la spesa diminuisce)

Zurota ha detto...

Nel lungo periodo saremo tutti morti :-)

Capisco cosa intendi, ma tu hai calcolato i 52bps sullo stock di debito, quindi ipotizzando che venisse rifinanziato tutto domani, in quel caso i 10mld sono giusti. Perché ipotizzando che lo spread rimane costante fino alla scadenza del bond con scadenza più lunga, il maggior costo all'emissione lo devi scontare ad oggi per avere il costo vero (quindi più basso di 10 mld). Per la precisione

Considerate le puttanate che sta già sparando mi sa che costerà molto più di 10 miliardi.

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

sìsì ma hai fatto bene a dirlo perchè effettivamente rileggendolo sembrava proprio che stamattina l'italia dovesse sborsare 10 miliardi.


Sulla frase finale sì, purtroppo temo che sarà così.

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