La compagnia salvata dal governo Berlusconi è di nuovo in crisi nera: la buffonata è stata svelata.
Era uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi: il salvataggio di Alitalia dal fallimento e dalla conquista del nemico straniero. Alitalia era e doveva rimanere una compagnia italiana a tutti i costi, tanto nel caso pagheranno i cittadini.
Ecco, il rischio ora c'è. visto che Alitalia è di nuovo in crisi nera. Nulla di nuovo sotto il sole sia chiaro: già due anni fa i problemi erano molto evidenti ma, si sa, ammettere di aver fallito totalmente una politica tanto sbandierata non è cosa buona (purtroppo per il paese), quindi meglio far finta di nulla e continuare a mentire.
I nodi ora sono venuti al pettine e quella buffonata di operazione è stata svelata.
E' bene prima ricordare una frase famosa di Berlusconi sulla vicenda: ”La già difficile situazione italiana poteva essere più grave, almeno si è interrotta la trattativa con Air France. Ho evitato la catastrofe”.
Il bello dell'economia è che le bugie hanno le gambe corte: la compagnia, a causa una cattiva gestione a livello operativo, dal 12 gennaio del 2013 (datadi scadenza del vincolo lock-up) rischia di veder fuggire gli azionisti, data la pessima situazione in cui si ritrova.
Serve una ricapitalizzazione, visto che il capitale è quasi bruciato del tuttto, ma la "cordata patriottica" non sembra avere molts voglia di spendere danari (dati i tempi) e quindi chi salverà la compagnia? Si, proprio lei, quella AirFrance tanto odiata da Berlusconi e i suoi amici.
Non c'è nulla di ufficiale, ma per la compagnia francese sarebbe un affarone da poche centinaia di milioni di euro (contro gli oltre 2 miliardi offerti nel 2008).
Probabilmente, il patriottismo verrà si spera messo da parte una volta per tutte, con i ringraziamenti dei contribuenti italiani. In caso contrario, preparatevi a nuovi aumenti di tasse...
2 commenti:
chiara dimostrazione che berlusconi, di economia di mercato, non capisce nulla. Solo un ignorante o un individuo in malafede, infatti, può ancora pensare di mantenere una compagnia aerea come l'alitalia al di fuori delle concentrazioni multinazionali che si sono create. D'altra parte, se proprio ci crede perchè non ci mette i suoi soldi?
concordo in pieno Tommaso!
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