Inizierei così una lettera al nostro Presidente del Consiglio se fosse un mio caro amico. Gliela scriverei davvero perchè, pur appongiandolo in questa sua non semplice avventura, ci sono alcune cose che ad ora mi lasciano un po' perplesso.
Se è vero che il governo tecnico ha da poco preso il via, in questi primi giorni vedo alcune somiglianze con i precedenti governi "non tecnici" che speravo di non rivedere anche qui.
Partiamo dalla nomina dei ministri che, con Passera, ripresenta lo stesso problema del conflitto di interessi che già era palese nel governo Berlusconi.
Continuiamo poi con le rifome annunciate nel suo discorso a Camera e Senato che fino ad ora sono "avvolte nella nebbia" (cit: Financial Times). Io vedo solo tasse, mentre di liberalizzazioni e tagli della spesa pubblica neanche l'ombra. Solo oggi è uscito un articolo sulle pensioni in cui si passerebbe al metodo contributivo, ma è fino ad ora "Un punto di partenza".
Concludiamo poi con i tagli alla casta annunciati sempre in quel discorso che, per equità, dovrebbero essere i primi della lista e che pare non vengano fatti.
Monti, se fossi tuo amico, ti consiglierei di attuare il prima possibile ciò detto a Camera e Senato. I mercati non sono pazienti, colpa soprattutto di chi ti ha preceduto. Hai una grande possibilità di sanare il paese (non sono economicamente ma anche nel modo di pensare della gente) e di passare alla storia come uno dei migliori (se non il migliore) Premier della Repubblica. Non sprecarla.
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