martedì 13 settembre 2011

Non siamo vittime dell'Euro


Uno degli argomenti principali che si leggono in giro riguardanti la crisi è il ruolo dell'Euro all'interno di essa. Secondo molti, l'Euro è una delle cause se non la causa principe di questa crisi. L'Italia è vittima dell'Euro (e della Germania) recitano in molti.

Le cose però non stanno così. L'Italia, così come la Grecia, il Portogallo e in parte la Spagna sono solamente vittime di loro stesse, dei loro politici e delle loro scelte strampalate e dannose.

Se siamo in questa situazione, con un debito così alto, è colpa delle politche fiscali mirate a mantenere una casta e i privilegi di essa ai danni di tutti, e con casta non intendo solo quella politica, ma anche gli ordini professionali, tutti gli imprenditori amici e parenti di politici, professori universitari (non tutti ovviamente). A questo aggiungiamo un settore pubblico troppo grosso ed inefficiente, creato per comprarsi legalmente i voti assieme a tutte quelle baby pensioni (a politici e non), pre pensionamenti a go go concessi negli anni passati.

Questo, assieme ai carrozzoni pubblici, è il problema e questo deve essere risolto. L'Euro c'entra niente con tutto ciò, anzi!

Negli ultimi tempi va di moda guardare lo spread fra BTP e BUND (anche qui su Rebel l'ho fatto più volte) il quale funge un po' da misuratore dello stato di rischio di default italiano percepito dal mercato.

Ho trovato un articolo del 9/6/05 su Lavoce (titolo: "Lo Spread Btp-Bund in tempi di Euro") il quale mostra quale sia stato il ruolo della moneta unica in questo contesto. Lo si vede bene dal grafico:

Cito testualmente (grassetti miei):

Con l’entrata nell’euro, il rischio di cambio è totalmente scomparso per l’Italia relativamente alla Germania. Con la scomparsa del rischio di cambio, anche il rischio di default si è drasticamente ridotto e i differenziali di interesse tra Italia e Germania sono passati da una media di 452 punti base (con una varianza di 122 punti base) nel periodo 1990-1996 a una media di 24 punti base (con una varianza di 10 punti base) nel periodo 1999-2005 (vedi figura 1).
Un bel risparmio per i contribuenti italiani, se si pensa che 100 punti base di costo di finanziamento del debito equivalgono a circa 13 miliardi di euro all’anno.
Capito?


Aggiungo un'altra cosa: per anni abbiamo avuto la concreta possibilità di risparmiare spesa pubblica avendo meno interessi da pagare e non lo abbiamo fatto. Guardiamo infatti il grafico dell'avanzo primario:


Negli anni in cui lo spread si riduceva, anche l'avanzo primario seguiva il trend. Ricordo che l'avanzo primario esclude il pagamento degli interessi sul debito, quindi mentre questi diminuivano in maniera sostanziale, lo stato (Berlusconi soprattutto) ha approfittato di questo nel modo sbagliato, aumentando la spesa invece di diminuirla cercando di mettere veramente in ordine i conti.



Questo è stato il grande sbaglio e per questo dico che non siamo vittime dell'Euro ma di chi ci governa. Loro sono i responsabili. E loro dovranno pagare per questo. E' ora di cacciarli una volta per tutte.

@RebelEkonomist
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessanti i commenti... il signoraggio, l'euro e la decurtazione del 60% del potere d'acquisto...
Questo paese pare non sia in grado di assorbire neanche i fatti più semplici, figuriamoci un po' di teoria.
Mi piace il blog, straightforward, fatti semplici e chiari: basterebbe un dibattito pubblico di questo livello per portare un paio di punti di pil all'anno in più :D

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

Grazie mille! :)

eh sì, infatti ad alcuni evito proprio di rispondere, un po' perchè non serve a nulla (hanno quella idea e quella rimane), un po' perchè per smontare certe teorie ci vuole tanto tempo e sinceramente preferisco impiegarlo studiando e leggendo cose più utili ed interessanti (tanto sul web c'è già tutto spiegato anche meglio di come lo farei io).

Tra l'altro complimentoni al tuo di blog, veramente fantastico! Ho visto anche il blogroll e bene o male ci sono tutti quelli che leggo io (linkiesta, Mankiw, SW, vox, la voce, phastidio, nfa..).

Anonimo ha detto...

Grazie, ti linko nel blogroll ;)

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

grazie mille! anche io ti ho linkato!

Anonimo ha detto...

Ciao. La classe politica tutta è la principale rovina del paese. Premesso questo, io sono stato appena licenziato perchè un indiano lavora per un terzo di quello che necessito io a sostenermi. Dici che l'euro mi sta aiutando o forse è il contrario? Sai pensavo che l'euro per la gente comune sia una disgrazia perchè non ha permesso al nostro paese di adattare i prezzi a quelli globali. L'euro serve solo alla Germania. Per quanto riguarda gli interessi io penso che la moneta unica sia stata una pistola messa in mano ad un delinguente. Forse era meglio lasciargli il bastone. Ci si sarebbe resi subito conto dei gravi problemi di gestione del paese. Questo senza considerare che l'euro è uno dei mezzi delle lobbies per annullare la sovranità popolare. (Lettera draghi trichet). In definitiva io sono per la nazionalizzazione totale del sistema bancario italiano ed una drastica riforma del sistema monetario. Inoltre bloccherei il 100% degli import dai paesi dove il salario minimo è inferiore a 1000 dollari. L'unica cosa che dovremmo importare in italia sono le materie prime. Nè prodotti nè servizi. Abbolirei la borsa. Non serve a niente. Abbolizione dei titoli di stato, sono una presa per il culo. Lo stato crea i soldi di cui ha bisogno (confidando in una classe politica responsabile). Abbolirei il PIL (un'indicatore utile solo ai ladri). Non mi identifico perchè sono quasi 2 mesi che sono senza lavoro e questo mi causa immensa vergogna. A 30 anni sono tornato dai miei

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