Berlusconi pochi giorni fa ha auspicato un'uscita dall'Euro della Germania. Quale potrebbe essere lo scenario se ciò accadesse? Vi è un ipotetico secondo fine dello stesso Berlusconi?
Quando si governa per 8 anni su 10 un paese al collasso, il miglior modo di giustificare il proprio (vergognoso) operato è quello di dare la colpa agli altri. Prima erano i comunisti, ora l'Euro e la Germania (ma di questo ho già parlato). Dopo aver ammesso che uscire dalla moneta unica sarebbe molto difficile per l'Italia, l'ex Premier ha dichiarato che invece se fosse la Germania ad uscire (ritornando al Marco) non sarebbe un dramma.
Due domande sorgono spontanee: quali sarebbero le conseguenze economiche di un'uscita della Germania dalla moneta unica e se vi sono, da parte di Berlusconi, fini "politici personali" in ciò. Ovviamente una risposta sicura al 100% non esiste, ma si può provare ad immaginare uno scenario
Partiamo dalla prima. Il ritorno al Marco da parte della Germania avrebbe come conseguenza una svalutazione nel giro di poco tempo della moneta unica e un apprezzamento della (vecchia) nuova. Dal punto di vista della politica monetaria, cadrebbe la grande opposizione tedesca sulle richieste dei paesi deboli all'operato della BCE (tradotto: acquistare titoli di stato e stampare moneta su moneta, in stile FED), il che svaluterebbe ancora di più l'Euro. In pratica si potrebbe giungere ad uno scenario simile al ritorno alla Lira: non c'è il vecchio conio, ma le politiche monetarie sarebbero le stesse. Questo a patto che la BCE rinneghi i motivi per cui è nata: contenimento dell'inflazione e mantenimento del potere d'acquisto.
Sugli effetti di una svalutazione vi rimando all'articolo che ho scritto sul ritorno alla Lira al quale aggiungo che, come si sta verificando dopo l'annuncio del QE3 da parte della FED, gli altri paesi non stanno più a guardare (Brasile in primis): il rischio è che le nazioni "concorrenti" optino anch'esse per una svalutazione della propria moneta, il che ha l'effetto di annullare i (pochi) benefici, ma non i (molti) aspetti negativi.
Un'altra conseguenza riguarda il futuro degli altri paesi "nordici" con i conti un po' più a posto come Paesi Bassi, Finlandia, Belgio etc: onestamente non credo che accetterebbero di (de facto) tassarsi al fine di pagare gli sprechi dei loro cugini del Sud, Italia compresa. Nel giro di poco quindi, anche loro potrebbero seguire l'esempio dei tedeschi ed uscire dall'Euro. A quel punto A) non ci sarebbe nessun paese "sano" a garantire la moneta unica, B) avrebbe ancora senso la BCE? C) che fine faranno gli stati del Sud con i loro debiti?
Veniamo ora alla seconda domanda (che completa comunque la prima): Berlusconi in tutto ciò cosa ci guadagna? La risposta è semplice: se la BCE agisse come la vecchia Banca D'Italia, lui potrebbe continuare con le sue politiche di spesa pubblica inutile, senza riformare il paese e continuando a mantenere i privilegi suoi e dei suoi parenti/amici.
Certamente ciò non durerà molto: l'effetto positivo della svalutazione vale solo per il breve periodo e senza le riforme strutturali necessarie in poco tempo ci ritroveremo nella stessa condizione, se non peggio (proprio ciò che sta accadendo all'Argentina).
Se vogliamo vedere la luce alla fine del tunnel e recuperare altra credibilità internazionale, il primo passo è di liberarci (politicamente s'intende) di personaggi come Silvio Berlusconi.
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