Berlusconi è più vivo che mai, e lo si vede dall'apertura dell'Huffington Post Italia
"Un nuovo media per un nuovo mondo", così titola l'articolo di apertura Lucia Annunziata, direttore de "L'Huffington Post". Se il media e il mondo sono nuovi, non lo è putroppo il protagonista in prima pagina: Silvio Berlusconi.
L'apertura "Scoop" è proprio un'intervista all'ex Premier ("Io, Silvio") che si racconta ad Alessandro De Angelis. Questa è una scelta giornalistica ed economica che chiaramente fa capire come, purtroppo, quello che sembrava "passato politico" in questo paese tenda, pochi mesi dopo, a tornare presente, se non addirittura "futuro politico".
Far partire un nuovo media/giornale online con il vecchio Berlusconi a mio parere è una contraddizione, anche molto pericolosa: il nuovo che parte e racconta il vecchio, il quale tanti danni ha fatto a questo paese, rischia di ringiovanirlo, di trasformarlo in qualche cosa di attuale. Siccome poi la memoria è corta, il rischio è quello di far dimentacare alla gente ciò che è stato, in favore di fantomatiche proposte politiche presenti e future che, se ci ricordassimo proprio di quel passato, sapremmo essere solo bugie.
Avrei, per questi motivi, preferitoche la prima pagina del primo giorno di vita de "L'Huffington Post" made in Italy fosse su un soggetto di prospettiva, del presente e del futuro, non del buio passato.
PS: detto ciò, il progetto ovviamente mi piace (viste anche le precedenti esperienze all'estero). L'intervista a Berlusconi poteva essere fatta, ma non come articolo di lancio di un nuovo media. La mia critica è solo su questa scelta editoriale.
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