lunedì 25 luglio 2011

Il mondo è sovrappopolato?


Gli ambientalisti hanno pesantemente accusato David e Victoria Beckham per aver dato alla luce una nuova bambina in quanto in mondo, secondo loro, è sovrappopolato:

«Siete una vergogna. Non capite che il pianeta è sovrappopolato?». Stupore. La parlamentare verde Caroline Lucas, lo scienziato David Attenborough e il direttore esecutivo di Optimum Population Trust, Simon Ross, hanno chiarito che non stavano scherzando per niente. «Nel 2050 saremo nove milairdi. Per sfarmare tutti servirebbero tre pianeti. Altro che figli. I Beckham e quelli come loro sono un pessimo esempio»
Non ho mai avuto molta simpatia per gli ambientalisti in generale, non perchè sia sbagliato difendere e rispettare il pianeta (nel mio piccolo cerco di farlo ogni giorno), ma più che altro per molte battaglie, dichiarazioni che sono stupide, oltre ai modi che hanno (non tutti) di far rispettare le loro idee.

Questa è un'altra di quelle dichiarazioni stupide ed infondate. Vi invito a guardare questa immagine così capirete il perchè:
Questa è la zona occupata da tutta la popolazione mondiale se vivesse in una sola città con densità pari a quelle illustrate. Come potete vedere, non verrebbero occupati nemmeno tutti gli USA.

La teoria del sovrappopolamento del mondo non è nuova: già nel 18esimo-19esimo secolo Thomas Malthus era preoccupato dal fenomeno, arrivando a sostenere teorie come il controllo delle nascite e (cito, vedi 1 e 2): Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all'occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti... pertanto... dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l'igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l'acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in inganno, che ritengono di rendere un servizio all'umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari.

E' doverso ricordare che la popolazione mondiale al tempo di Malthus ammontava a circa 1 miliardo di individui, 1/7 del valore attuale. Non credo si debba portare delle prove per sostenere che oggi si stia decisamente meglio rispetto ad allora.


Come Malthus ce ne sono altri, ad esempio Paul Ehrlich (lui è più recente, xx secolo) in cui nel suo saggio "The Population Boom" descrive il crescente numero della popolazione un cancro da debellare con diversi metodi (sterilizzazione, aborto, maggiori tasse per le famiglie con figli etc).

Quello che si scordano questi signori è che, come giustamente scritto da Jeff Jacoby:

But by and large human beings are living longer, healthier, cleaner, richer, better-educated, more productive, and more comfortable lives than ever before.

The Malthusians are wrong. When human beings proliferate, the result isn't less of everything to go around. The planet doesn't run out of food and fuel, minerals and metals. On the contrary, most resources have grown cheaper and more abundant over the past couple centuries -- in tandem with rising population.
Yes, more babies mean more mouths and therefore more consumption. But more babies also mean more minds and arms and spines -- and therefore more new ideas, more energy, more ingenuity, more initiative, more enterprise. "Human beings do not just consume, they also produce," writes George Mason University economist Bryan Caplan in a new book. "The world economy is not like a party where everyone splits a birthday cake; it is more like a potluck where everyone brings a dish."

I Beckham hanno fatto bene ad avere una splendida bambina. Se proprio vogliamo ridurre la popolazioni, sicuramente non è Harper Seven a dover sparire, ma altra gente...



7 commenti:

Aldo ha detto...

Articolista, hai espresso la tua analisi dei fatti. La mia è alquanto diversa. Secondo me hai torto marcio, ma l'esperienza mi ha insegnato che è inutile tentare di far cambiare idea al prossimo. Quindi evito di sprecare il mio tempo per tentar di cambiare una strada che è ormai segnata. R.I.P.

Giovanni ha detto...

L'autore dell'articolo manca di responsabilità ed onestà. La sovrappopolazione è un problema enorme, se non il peggiore di tutti attualmente. Questo problema riguarda tutti gli abitanti della Terra, nessuno escluso, perciò necessita l'impegno di ognuno perché si possa invertire la rotta. Cosa che ora purtroppo non sta avvenendo, anche a causa della diffusione di idee illogiche e distorte come quelle presentate in questa pagina.

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

Al primo manco rispondo. Semmaio io evito di perdere tempo.

Al secondo invece sì: è vero, ognuno di noi deve fare di più, ma questo che c'entra con la sovrappopolazione? Ripeto, siamo passati da essere in 100 milioni a 1 miliardo, poi a 2-3 etcetc. Ci sono sempre stati quelli che invocavano a questo fenomeno che, come si è visto, non c'è. Ci evolveremo (grazie anche ad un maggior numero di menti): sfrutteremo energia nuova, nuovi modi di costruire, di consumare etcetc. Ci adatteremo, come abbiamo sempre fatto.

Lo so che molti di voi vogliono il Medioevo (anche a me piacciono quei film lì), però la realtà era BEN DIVERSA. Spero un giorno lo capiate.

Gianluca ha detto...

Ma penso che il problema della sovrappopolazione non dipenda tanto dalla densità abitativa quanto dall´uso delle risorse... Tu stai veramente sostenendo che se cinesi e indiani, poniamo, avessero accesso allo stesso tipo di consumo energetico (auto, cibo, acquisto di oggetti non essenziali per la sopravvivenza, beni di lusso ecc.) pro persona come nel mondo occidentale, i problemi legati all´inquinamento e all´esaurimento delle energie sarebbero trascurabili?
Senza polemica, ma vorrei capire...

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

Nì. Alle condizioni attuali il problema si porrebbe, però il mondo va avanti, così come le tecnologie. Si toveranno altre soluzioni, così come se le sono sempre trovate.

Ora, non mi occupo di energia, però leggevo che grazie proprio a nuovi metodi di estrazioni hanno scoperto nuovi giacimenti di petrolio. Oltre a questo le energie alternative (nuke incluso). Infine il miglioramento dell'efficienza dei processi produttivi.

Tutto questo, oltre alla componente ecologico-ambientale, anche per una questione economica: aumentando la domanda e "riducendosi" l'offerta (delle risorse esistenti), il costo sale quindi le imprese si troveranno costrette a trovare una soluzione innovando e cambiando :)

Unknown ha detto...

cosa c'entra che quando c'era 1 miliardo di persone si stava peggio?
mica ora si sta meglio perchè gli abitanti sono di più!
il mondo è sovrappopolato, è inutile negarlo..

Anonimo ha detto...

L'articolo ha il pregio di voler far pensare e indurre a non accoccolarsi nel luogo comune. Però la fa anche troppo facile. Quando gli economisti dicono che ci vorrebbero tre pianeti per sostenere la pop. mondiale, non stanno parlando di spazio, ma stanno traducendo in spazio imput economici, di risorse ed ecologici (Ecological footprint). Non tutte le aree del pianeta sono egualmente produttive e non tutte le risorse sono rinnovabili. L'impronta ecologica è un indicatore che tiene conto proprio di questo. Cioè, ad esempio, che se il petrolio può essere sostituito Acqua e Aria non lo possono essere. Questo pone nuovi problemi, non solo ecologici, ma anche politici. L'H2O ad es. andrebbe (ri) distribuita equamente oppure accaparrata dai più forti? E quanto costerebbe in termini economici e umani l'accaparramento o la redistribuzione? ANONYMOUS

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