Dal Sole24ore:
Nuova imposta di bollo variabile per i depositi titoli. Lo prevede il testo definitivo del decreto legge sulla Manovra che é stato trasmesso al Quirinale e che Radiocor anticipa. Si passa da 10 euro per quello mensile a 120 per quello annuale; dal 2013, poi, per importi sotto i 50mila euro da 12,50 euro a 150 e per quelli sopra i 50mila euro da 31,66 a 380 euro.
Se così è poco chiaro, queste due tabelle (fonte) vi aiuteranno a capire meglio che cosa questo comporta:
dal 2012 (appena Napolitano lo firmerà):
e dal 2013:
Carino vero? Ovviamente dobbiamo aggiungere anche l'inflazione, il che porterà il rendimento dei risparmi, soprattutto dei piccoli risparmiatori (10-20 mila euro), pari a zero se non negativo (anzi, è molto probabile arrivare al segno meno).
Una vera e propria mini patrimoniale a carico dei piccoli risparmiatori.
C'è poi anche la questione dell'aliquota, di cui il blog Phastidio ha parlato nel post "Appello in difesa del risparmio":
Elevare dal 12,5 al 20 per cento l’aliquota della cedolare secca sul risparmio potrebbe essere una scelta accettabile, se ciò fosse parte di una più generale revisione del sistema fiscale finalizzata ad una maggiore omogeneità tra le aliquote sulle varie tipologie di reddito. Tuttavia, considerata l’elevata pressione fiscale italiana, ciò sarebbe possibile solo accompagnando all’aumento dell’aliquota sui redditi da capitale una contestuale diminuzione delle altre imposte sui redditi da lavoro dipendente, autonomo e d’impresa. Non è quanto sta avvenendo, essendo la riforma dell’imposizione delle diverse forme di reddito affidata ad un disegno di legge delega, mentre i provvedimenti sul risparmio produrrebbero i loro effetti giuridici ed economici nel breve periodo.
Ovviamente i titoli di stato (quelli per finanziare il deficit e che andranno ad aumentare il debito pubblico) sono esclusi da tutto ciò.
Il ragionamento di Tremonti è semplice: signori, non comprate titoli privati, o comprate i nostri di stato, oppure dovete spenderli per consumare...ah ovviamente noi non vi diamo più soldi per consumare (riducendo chessò, le aliquote sul reddito da lavoro).
Quello che non tengono in considerazione è che, a fronte di consumi che calano, anche il risparmio delle famiglie sta calando!
Se si voleva dare una spinta ai consumi, questa è la via più sbagliata in assoluto, forse persino peggiore degli incentivi.
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