Il magico mondo della Camusso e del produttore di auto giapponese che verrebbe perchè a lei va bene così.
Avete presente quando sentite certe frase e non sapete se ridere o piangere? Ecco questa è una di quelle e stavolta non è detta da voi-sapete-chi. Autore della perla è il segretario generale della CGIL, all'anagrafe Susanna Camusso.Vi riporto le
sue dichiarazioni (grassetti miei):
"I temi veri - osserva interpellata alla Camera a margine di un'audizione - sono
Termini Imerese
, Iribus, Iveco e allora il tema che il
Governo Italiano
dovrebbe porsi, invece di inseguire i comportamenti della Fiat, e'
quello di determinare le condizioni per attrarre un altro grande
produttore di auto, gia' affermato sul mercato; gli stabilimenti ci
sono, a prescindere se la Fiat se ne vuole andare o no"
Quanto ai potenziali candidati, a chi ipotizza marchi europei Camusso risponde: "Mi va bene anche un grande giapponese!".
Fa ridere perchè da quando un sindacalista di un paese X decide chi dovrebbe andare a produrre là e non in Y o Z; fa piangere perchè il segretario CGIL evidentemente ci crede davvero.
Camusso, vuole un consiglio? Si metta il cuore in pace. I giapponesi non verranno mai, almeno fino a quando la situazione non cambia. E li capisco: per quale assurdo motivo dovrebbero venire in un paese con
pressione fiscale per le imprese disumana, servizi orrendi, burocrazia inefficiente,
articolo 18 e sindacati (quindi anche lei) così potenti
da proteggere tutto e tutti A) rendendo de facto quasi illicenziabili gli operai
anche quando lo meriterebbero e B) facendo dimenticare a qualcuno che oltre ai diritti ci sono anche i doveri.
Perchè mai un giapponese dovrebbe venire qui e non, ad esempio,
in Inghilterra?
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