martedì 10 luglio 2012

Che futuro ha un paese in cui i tassisti hanno più peso dei ricercatori?

Breve riflessione sui recenti tagli alla ricerca

Tempo di "Spending Review", di tagli alla spesa pubblica (se vogliamo dirlo all'italiana) imposti dalla condizione finanziaria ed economica attuale del nostro paese malato. La tabella con tutti i tagli la trovate a fianco (fonte).
Sebbene personalmente sia d'accordo sull'evitare di spendere soldi per cose inutili/poco utili/utili ma mal gestite e (inmolti casi) per arricchire amici, parenti o comprarsi indirettamente voti, c'è modo e modo di tagliare.
Fra le molte polemiche causate dal decreto, una in particolare sta facendo un pochino di clamore (ma neanche tanto) giusto perchè cade in concomitanza con la scoperta del Bosone di Higgs (o "Particella di Dio): i tagli alla ricerca.

Premetto che sono ASSOLUTAMENTE d'accordo con chi protesta: i centri di ricerca sono importantissimi per il futuro e il prestigio di un paese e vanno tutelati ed aiutati (in generale). Qui trovate la distribuzione dei tagli ai vari enti e alcune dichiarazioni presidente dell'istituto Fernando Ferroni prese dalla sua lettera scritta a Napolitano.

Mi preme davvero fare un parallelo con la questione dei tassisti di qualche mese fa. Vi ricordate la protesta appoggiata anche dal PDL dei tassisti contro la "liberalizzazione" delle licenze? Alla fine purtroppo non se ne fece nulla e il rapporto qualità/prezzo del servizio taxi fa (in media) schifo come prima.

Ora voglio proprio vedere cosa succederà questa volta, quindi invito tutti i ricercatori e i dipendenti di questi istituti a scendere in piazza proprio come fecero i tassisti. Rinunceranno ai tagli? Spero di sì, perchè in caso contrario, che futuro può avere un paese in cui i tassisti (con tutto il rispetto del mondo sia chiaro) hanno più peso dei ricercatori?



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