La lotta all'evasione fiscale è una delle priorità, se non la priorità del Governo Monti. Se però ci mettessero lo stesso impegno nel cercare di contrastare gli sprechi del settore pubblicosarebbe meglio.
Siamo oramai nella seconda metà dell'avventura del Governo Tecnico dei professori guidato da Mario Monti. Partito a mille, con promesse liberali e con una riforma pensionistica attesa da anni (purtroppo), si è via via impantanato nella fanghiglia composta da partiti, sindacati e lobbies che tanto potere hanno nella politica italiana. Il risultato è stato deludente, almeno dal mio punto di vista.
L'unica cosa buona fatta è la lotta all'evasion fiscale, partendo dalla famosa "Operazione Cortina" di inizio anno.
Essa è stata una delle priorità, se non la priorità assieme del Governo Monti, assieme (bisogna ammetterlo) all'aumento delle tasse. Volendo fare dell'ironia, Monti avrà pensato "Se io questi li tasso di più, loro cercheranno di evadere di più, quindi ci vado giù pensante con la finanza almeno le mie nuove tasse le pagheranno tutte".
D'altronde, lui stesso ha detto "Siamo in uno stato di guerra per l'evasione".
Chi legge questo blog sa benissimo che io appeggio questa battaglia. In Italia c'è oramai quasi un "culto" dell'evasione fiscale, in cui l'evasore viene visto non tanto come un delinquente quanto come un eroe, la cui fama cresce al crescere della somma che evade (e del macchinone con su la bella modella che tu manco puoi averla nei tuoi sogni). Questo è molto pericolo oltre che sbagliato: rimuovere un modo di pensare, soprattutto se è di ammirazione e radicato nella mente del cittadino, è molto più difficile, per questo credo che punizioni esemplari al "figlio del papi" che viene beccato siano doverose.
Imputare però tutte le colpe della non crescita italiana all'evasione fiscale mi fa sorridere. E' vero che è una piaga, però non diamole poteri che non ha. Ricordo che recuperare l'evasione comporta inevitabilmente l'incremento della pressione fiscale con tutte le ripercussioni che questo comporta alle aziende, soprattutto se i soldi recuperati non vengono utilizzati al fine di ridurre la tassazione (con questo NON voglio giustificare l'evasione).
Quello che vorrei dire a Monti e ai suoi ministri è di impegnarsi allo stesso modo con la revisione della spesa pubblica, cercando di combattere gli sprechi e l'abnorme corruzione presente nel settore pubblico (secondo la Corte dei Conti la corruzione in Italia vale circa 60 miliardi di euro l'anno ma nel
2011 sono state inflitte condanne solo per 75 milioni di euro). Riuscire a risparmiare almeno un 20-30%, assieme a quelli recuperati dall'evasione (Monti vuole arrivare a 15 milioni), porterebbero nelle casse dello Stato circa 30 miliardi di Euro annui.
Oltre a questo, bisogna individuare tutti gli sprechi presenti nel pubblico di cui ho già parlato in altri articoli.
Va bene concentrarsi sull'evasione, ma non è l'unica "guerra" da combattere.
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