“Ieri il PD ha presentato la sua proposta "innovativa" per salvare l’Italia dalla crisi: aumentare le tasse, con una bella patrimoniale. Gli Italiani hanno già dato, ora tocca allo Stato dimagrire. Per questo il PDL presenta la sua proposta per abbattere il debito pubblico: questo è il vero scudo antispread italiano." [...]
“Gli obiettivi principali [...] che ci siamo prefissati sono due: la riduzione del debito pubblico al di sotto della soglia del 100% e la conseguente riduzione della pressione fiscale di un punto l’anno per cinque anni. La diretta conseguenza è la possibilità per cittadini e imprese di poter disporre di maggiori risorse."
Queste le dichiarazioni del Segretario del PDL Angelino Alfano che hanno aperto la conferenza stampa del partito. Sono proposte allettanti ma che mi pare di aver letto precedentemente da qualche altra parte. Ma certo, ora ricordo! Sono due delle dieci proposte dei firmatari de "Fermare il Declino" (al quale ha aderito anche il sottoscritto):
1) Ridurre l'ammontare del debito pubblico. è possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.
3) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle imposte.
Non c'è che dire, sono molto simili! Perfino i numeri sono uguali! Peccato però che scritte nel "PDL Style" abbiano poco senso. Il motivo è spiegato nell'articolo in risposta di parte dei firmatari:
Primo: quando si copia, non si possono saltare i pezzi. Tra la proposta 1 e la proposta 3 c'è, sorpresa sorpresa, la proposta 2. La quale dice questo
2) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni.
Si vede che la proposta è stata trovata troppo sconveniente, e quindi è saltata. Peccato che, senza questa proposta, le altre due non stiano in piedi da sole. Non si può portare il rapporto debito/PIL al 100% e in più ridurre la pressione fiscale di 5 punti senza ridurre la spesa. Ma l'allergia del PdL alla riduzione della spesa è ben nota, per cui non continuiamo. Secondo: quando si copia è bene evitare di aggiungere parole di cui non si capisce il significato. Per schivare la parte sulla riduzione della spesa, il buon Alfano vuol farci credere che dalla sola riduzione del debito mediante dismissioni risulterà ''la conseguente riduzione della pressione fiscale''. Angelino, no. Non consegue proprio per nulla. Facciamo un esempio semplice semplice, con numeri arrotondati, così magari capisci. Nel 2012 lo stato italiano si prevede spenderà circa 85 miliardi di interessi, su un debito di circa 2000 miliardi. Ne risulta un tasso medio del 4,25%. Il PIL è circa 1600 miliardi. Ora, supponiamo di portare il rapporto debito/PIL al 100%, rimborsando 400 miliardi ottenuti mediante dismissioni. Quanto si rispamia in termini di spesa per interessi? La riposta è 400 X 4,25% = 17 miliardi. Che sono, più o meno, un punto percentuale di PIL. Gli altri quattro che mancano per ridurre la pressione fiscale, Alfa', da dove li pigli?
Vedi Alfa', forse ora potrai meglio apprezzare che noi quel punto sulla riduzione della spesa non lo abbiamo messo a caso. A differenza di pagliacci e ciarlatani vari che blaterano da 20 anni di ''meno tasse per tutti'', noi i conti siamo abituati a farli, e a farli bene. Quei 6 punti di riduzione della spesa purtroppo servono, non sono lì perché ci divertiamo a mettere numeri a caso. Un paio di punti circa servono ad assicurare che il pareggio di bilancio venga raggiunto e mantenuto (visto che, ricordiamo, non ci siamo ancora arrivati) e il resto serve a finanziare la riduzione delle imposte. Perché la riduzione della spesa per interessi da sola non basta, e chi racconta il contrario o non sa fare i conti o è in malafede.
Terzo: quando si mettono dei numeri non copiati, bisogna stare attenti che i conti tornino. Ci dici ''ciò ci consentirà di poter incassare una cifra stimata di 15/20 miliardi l’anno (un punto di PIL), per un totale di 400 miliardi''. Due cose. Per ripetere quanto detto al punto precedente puoi solo usare il calo degli interessi per finanziare la riduzione delle imposte. Se cali le imposte di un punto di PIL l'anno perché hai entrate straordinarie da dismissioni di un punto di PIL l'anno vuol dire che non hai capito nulla, e finirai per spaventare (giustamente!) i mercati e far arrabbiare (giustamente!) i partner europei. La riduzione delle tasse si finanzia con riduzione della spesa corrente, non con le entrate straordinarie. Poi, di grazia, ci spieghi come si arriva ai 400 miliardi partendo da 15/20 miliardi l'anno per 5 anni? Noi, anche prendendo l'ipotesi massima di 20 miliardi annui, arriviamo a 100. Magari a qualcosa di più capitalizzando o robe del genere, ma con tassi realistici facciamo fatica ad andare oltre 120. Il resto, siamo veramente curiosi di sapere, da dove arriva?
Ricordo a tutti voi la frase "Diffidate dalle imitazioni". Ecco, diffidate cari elettori, soprattutto se chi imita è lo stesso che per anni ha fatto promesse su promesse per poi agire in maniera opposta. Abbiamo avuto al governo gli uomini del PDL per ben 8 anni. Spero vivamente la lezione vi sia bastata.
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