Pena per l'autore di una delle stragi peggiori degli ultimi anni: 21 anni. In Italia è scandalo, ma in Norvegia è il massimo della pena. Vediamo come funzionano le carceri e la rieducazione nel Nord Europa.
Onestamente, quando ho sentito della condanna inflitta a Breivik sono rimasto a bocca aperta: 21 anni per questa persona, in quelle condizioni (la detenzione in Norvegia è molto diversa che in Italia) sembrano una condanna troppo poco severa, quasi una presa in giro. In Norvegia invece non è così e gli stessi parenti delle vittime sono i primi ad essere felici.
C'è da precisare che Breivik «potrebbe anche uscire in libertà vigilata dopo dieci anni di
detenzione, ma questo non accadrà. E comunque (è lo scenario più
probabile), fino a quando si riterrà che possa di nuovo commettere atti
simili, la sua detenzione potrà essere prolungata ogni cinque anni.
Potrebbe rimanere in prigione per il resto della vita. Ogni
prolungamento implica che il pubblico ministero chieda un giudizio in
tal senso alla corte.» quindi non è detto che 21 anni siano la condanna, de facto, definitiva.
Da un punto di vista prettamente scientifico, sarà curioso ed interessante seguire la rieducazione di questo individuo, apparentemente impossibile. Sarà un vero e proprio test per le carceri e i metodi punitivi/rieducativi norvegesi e chissà, visti i nostri continui fallimenti nella rieducazione dei carcerati italiani, magari una lezione educativa anche per l'Italia.
L'appuntamento è fra 21 anni.
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