Le crisi sono avvenimenti terribili che danneggiano ed impoveriscono gran parte delle persone. Noi stiamo attraversando quella più forte degli ultimi 80 anni (e finalmente pure Berlusconi e Tremonti l'hanno capita), ma, nonostante tutto, qualche cosa di positivo in mezzo al disastro sta venendo a fuori.
Sono cose che anche prima c'erano, anche prima erano da eliminare ma a cui, e qui sta la differenza, nessuno importava più di tanto.
Sto parlando, ad esempio, dei privilegi della casta, del numero dei parlamentari, dei soldi ai partiti, all'editoria, alla tv, dei baby pensionamenti che non andavano fatti.
A questo poi aggiungiamo la palese dimostrazione dell'incapacità e immoralità dei nostri politici (di destra e di sinistra) a far fronte ad una situazione di pericolo, in cui bisognava mettere in campo la propria preparazione, il proprio sangue freddo e invece nulla di questo è avvenuto: manovre fatte ed approvate in fretta e furia (salvo poi ripensamenti all'ordine del giorno), discussioni parlamentari su altre vicende molto personali (vedi processo lungo) e incapacità di prendere decisioni anche impopolari e una parte e dall'altra (liberalizzare gli ordini, tagliare la spesa pubblica..).
L'ultimo nell'ordine è la questione Vaticano: i privilegi ci sono da anni e anni, ma a nessuno (salvo rare eccezioni) è mai venuto in mente di tassare la Chiesa o di chiedersi perchè l'8xmille sia quadruplicato in 20 anni. Di colpo però, ci siamo accorti che queste cose non vanno più bene. FINALMENTE DICO IO!
In Italia è così: tutto va bene, tutto viene accettato, fino a quando succede un incidente. Più grave è e più la gente si sveglia, chiedendo alla fine giustizia e rigore nelle cose.
Se da una parte è positiva come cosa (meglio tardi che mai dicono), dall'altra forse sarebbe ora di imparare che prevenire è meglio che curare.
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