Libia e crisi sono passati in secondo piano (e questo già la dice lunga, ma sorvoliamo) nel nostro Bel Paese a causa di una news sconcertante: il campionato di Serie A non partirà, causa sciopero dei giocatori.
Non voglio entrare nel merito se sia giusto o meno, se abbia ragione la Federazione o i calciatori: se ne leggono di cotte e di crude e sinceramente preferisco starne fuori anche perchè a me non cambia nulla, mi guardo la Liga, la Premier che sono 100 volte più belle (soprattutto quest'ultima), la F1 e la partita della squadra del mio paesello (le alternative proprio non mi mancano..aaah fortuna dei single).
Quello che però mi fa arrabbiare (oltre al resto)è l'utilizzo errato del termine sciopero. Esso è una mafinestazione serissima di disagio dovuto a motivi diversi (stipendi bassi, condizioni di lavoro pessime etc) e questo non mi pare sia entrato in testa ai giocatori, in più ha anche delle regole che qui non vengono messe in atto.
Prima di tutto la giornata lavorativa non viene recuperata e quindi, teoricamente, la prima giornata di campionato sarebbe persa da tutti a tavolino e non recuperabile. Secondo, essa NON viene retribuita e quindi i calciatori dovrebbero rinunciare ad almeno 1-2 settimane di stipendio (vista anche la sosta della nazionale). Terza cosa, non se ne vanno ora in vacanza o in nazionale ma se ne stanno fuori dalla lega calcio a protestare oppure lavorano (facendo allenamento) come quei lavoratori che non possono abbandonare il posto di lavoro per scioperare (perchè ci sono anche questi).
A questo poi aggiungiamo:
- Rimborso del biglietto o della quota abbonamento per la giornata persa ai tifosi
- Rimborso delle eventuali ferie prese
- Rimborso delle eventuali spese collegate alla giornata persa (penso a chi va in trasferta)
- Rimorso alle tv pay-per-view per la giornata persa (e queste successivamente rimborseranno i vari abbonati)
- Rimboso alle aziende che hanno investito nella pubblicità (in tv e allo stadio) della giornata persa
Questo sarebbe uno sciopero.
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