lunedì 9 gennaio 2012

Ecco perchè lo Stato ci tassa benzina e gasolio




Mi ricordo ancora le reazioni della gente preoccupata quando si superò la barriera dell'1.50€ per la prima volta, sembra passata un'eternità ed invece è successo (se non ricordo male) neanche 3 anni fa.
Benzina e gasolio oggi sono alle stelle: la prima in particolare sta per toccare il traguardo di 1.80€ al litro.
A differenza di allora il petrolio non è a valori altissimi, quindi le cause sono altre: le tasse.
Il governo ha aumentato ancora le accise, ha aumentato l'Iva e la aumenterà il prossimo anno (comportando un ulteriore aumento del carburante).
Tempo fa avevo mostrato come circa il 60% di quello che pagate al benzinaio lo versate allo Stato. Ora quella cifra è sicuramente superiore.

Ma perchè lo stato tassa così tanto e continuamente il carburante (benzina e gasolio)? Le ragioni sono semplici.

Per prima cosa, sono tasse impossibili da evadere (visto che è di moda il topic), quindi di "sicura riscossione" da questo punto di vista.

L'altro motivo è più di natura economica: il petrolio (e derivati) hanno una domanda anelastica, ovvero nonostante il prezzo del bene aumenti, la domanda per lo stesso rimane sostanzialmente invariata e un'offerta al contrario molto elastica (in base alla quantità offerta il prezzo cambia automaticamente).

Lo Stato è quindi incentivato a tassare beni come questo. Le tasse infatti aumentano il prezzo del bene (benzina in questo caso), ma la quantità consumata rimane uguale. I conti sono facili:
Se prima lo Stato in un tempo t0 guadagnava

R0 = P(X%)Q
con

P: prezzo benzina alla pompa;
X%: percentuale del prezzo che incassa lo Stato (la tassazione)
Q: quantità benzina consumata

al tempo t1, dopo l'introduzione di una nuova accisa "a", guadagna

R1 = P[(X+a)]%Q

con R1>R0


Per questo motivo la benzina (gasolio) viene tassata così frequentemente e facilmente. E' una fonte di guadagno sicura.

Anche se aumentasse di 10-20 centesimi, noi tutti non rinunceremmo all'uso della macchina in quanto fondamentale (per andare al lavoro, fare la spesa e commissioni varie). Certo, può darsi che negli spostamenti più brevi scegliamo la bicicletta, però è una quantità talmente minima che si va a perdere da risultare fin trascurabile (infatti nelle due formule ho tenuto Q).


PS: per chi volesse approfondire, consiglio di leggere anche l'effetto della tassazione su consumatori e produttori in caso di domanda perfettamente elastica o inelastica. E' dimostrato che nel secondo caso è sui consumatori che grava l'intero apporto della tassa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non dimentichiamo che, in teoria, la tassazione degli idrocarburi può servire anche a spostare quote di traffico dalla ruota ad altro, ad esempio su rotaia. E qui entra in gioco la tanto bistrattata TAV....

Luca ha detto...

Sarebbe relativamente "SEMPLICE" se consideriamo di utilizzare l'olio derivante da fritture (opportunamente trattato): meno inquinamento, ce se lo potrebbe produrre in casa = meno accise e tasse varie allo stato, purtroppo però "puzzano" di fritto i fumi ed occorrerebbe apportare piccole modifiche all'impianto d'inniezzione.
Ciò per quanto riguarda il diesel.
Oppure usare alcool derivante dalla distillazzione (anch'esso opportunamente trattato, almeno 90° di purezza) per quanto riguarda la benzina.
Ma lo stato una cosa simile non se può permettere, ci sono troppi interessi in ballo e troppe poltrone da tenere riscaldate...Paghiamo ancora per una guerra conclusasi oramai da più di 65 anni, il resto dei commenti vengono da se!!!...

Articoli che potrebbero interessarti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...