mercoledì 26 ottobre 2011

Cari italiani, questa cosa si chiama "Declino"



Stamane Draghi ha parlato della condizione del nostro paese in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale del Risparmio (potete trovare il discorso completo qui).

In particolare cito subito una piccola parte che mi interessa quest'oggi (data anche la giornata):

La ricchezza accumulata riflette però i risparmi del passato; se non è alimentata da
nuovi flussi viene intaccata in tempi brevi. Non mancano rischi in tal senso. Dall’inizio dello scorso decennio la propensione al risparmio è scesa di circa 4 punti percentuali, attestandosi nel 2010 al 12 per cento del reddito, un valore di quasi 2 punti inferiore al dato dell’area dell’euro. La flessione è stata più accentuata nei nuclei appartenenti alle classi meno abbienti che, a fronte della stagnazione del reddito disponibile, hanno più difficoltà a comprimere i consumi di beni e servizi essenziali. Secondo l’ultimo sondaggio sugli Italiani e il Risparmio promosso dall’ACRI, solo il 13 per cento delle persone intervistate spera oggi di riuscire a risparmiare di più nel prossimo anno, il valore più basso mai registrato nella rilevazione.

In questo modo sfatiamo subito il mito molto ricorrente fra i nostri politici in cui noi siamo anche oggi un popolo di super risparmiatori.

I lettori di questo blog non saranno sorpresi visto che ne avevo già parlato a maggio. Tra l'altro, come giustamente fa notare Phastidio, se a questo uniamo anche la non crescita degli ultimi anni e quella appena positiva che ci attende arriviamo ad una conclusione che molti temono di pronunciare: siamo in DECLINO.


La realtà è che in pochi risparmiano (e, questo lo aggiungo io, credo che quei pochi siano le famiglie allargate, con figli lavoratori che vivono ancora con i genitori portando a casa uno stipendio in più) e in tanti stanno utilizzando i risparmi dei propri nonni-genitori a causa della disocuppazione e dei redditi pro capite in calo (-7% fra il 2008 e il 2011 secondo Confcommercio).

Se a tutto ciò aggiungiamo una crisi anche dei consumi e degli investimenti, notiamo come davvero la situazione del paese non sia affatto buona.



1 commento:

Anonimo ha detto...

La verità fa male

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