lunedì 19 dicembre 2011

Elenco dei tagli e delle riforme semplici non fatti da Monti

Essendo purtroppo molto impegnato causa esame e ricerca da esporre in classe giovedì, in questi ultimi giorni ho poco tempo per scrivere articoli belli lunghini pieni di dati e grafici. Volevo però riportare qui un commento che ho lasciato sotto un messaggio scritto da una mia amica su Facebook riguardanti quelle riforme eque, non strutturali (come possono essere le liberalizzazioni, la riforma delle pensioni, del lavoro etc).

Ecco qui l'elenco di quelle che, a mio parere, potevano essere il "preface" di una bella manovra:

Dimezzare i parlamentari e i loro stipendi oltre riformare (leggi tagliare) tutto il sistema di vitalizi e pensionamento, tagliare gli stipendi dell'amministrazione centrale (cresciuti se ricordo bene del 25% circa contro il 2-3% del resto degli impiegati pubblici), tagliare stipendi di politici non a Roma (consiglieri regionali in primis), eliminare TUTTE le province, tagliare la spesa militare nelle voci pensioni e stipendi che ne occupano il 75% circa: i più alti in europa assieme alla Grecia (su questo poi farò un articolo a parte), eliminare i rimborsi ai partiti e le sovvenzioni ai giornali.

Tutto questo lo si diceva chiaramente ai cittadini (che sarebbero stati d'accordo) esponendo così direttamente i nostri parlamentari al giudizio del popolo.
Questi piccoli tagli messi assieme avrebbero portato molti soldi (ad occhio direi una decina di miliardi) evitando così parte di quell'ulteriore tassazione che invece avremo.

In quell'elenco erano presenti poi come riforme "easy" la liberalizzazione-legalizzazione di prostituzione e droghe leggere e una revisione delle punizioni per gli evasori.
Su queste due però è necessario precisare: per quanto riguarda la prima la legalizzazione delle droghe leggere potrebbe incontrare delle resistenze (penso a Giovanardi) difficilmente risolvibili nel giro di poco, mentre per la prostituzione non ci dovrebbero essere problemi; sulla seconda, essa è giusta e anche questa sarebbe accettata dai cittadini in contemporanea però con una diminuzione della tassazione.
Entrambe quindi non sarebbero proprio un "preface", ma potevano essere inserite come riforme da fare in un futuro molto prossimo.

Anche queste porterebbero, dal lato delle entrate, molti soldi per quanto riguarda le due liberalizzazioni-legalizzazioni, oltre agli effetti positivi sociali e di spesa collegati, e un ulteriore abbassamento della pressione fiscale man mano che l'evasione viene recuperata.

Tornerò ancora su questi aspetti presto, intanto prendeteli come un mio "Preface" ad alcuni dei prossimi articoli.


1 commento:

Geostat ha detto...

Vivere di sogni è possibile, anzi auspicabile, ma non nel nostro paese.
Sperare che questo governo di emergenza lavori per l'equità sociale è uno di questi sogni, poiché loro stessi fanno parte di una "CASTA".

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