L'indice per misurare il benessere è il PIL, ovvero il prodotto interno lordo, quindi anche io mi baserò su questo dato. Qualcuno di voi dirà che il PIL è un indicatore incompleto, che è sbagliato come rifermento etc etc, ok, però un PIL che cresce poco o addirittura decresce è un male, punto, mettiamocelo bene in testa.
PIL
Per partire posto subito un grafico che ho elaborato facilmente grazie al sito del Fondo Monetario Internazionale. Si riferisce alla serie storica del PIL reale del nostro paese e di quello delle economie avanzate (USA, Canada, Europa occidentale, Giappone, Australia, Nuova Zelanda) dal 1981 al 2015 (premete per ingrandirla)
Come potete notare sostanzialmente negli ultimi 30 anni siamo sempre cresciuti al di sotto del resto dei paesi occidentali, e anche quando c'è stata una crescita negativa (decrescita), siamo riusciti ad andare peggio nonostante fossimo già indietro rispetto agli altri.
Per comodità farò riferimento a questo grafico per sostenere la mia tesi, anche perchè se andiamo a confrontare il PIL reale italiano con quello del mondo e dei paesi in via di sviluppo, ne usciamo con le ossa rotte.
Come potete notare sostanzialmente negli ultimi 30 anni siamo sempre cresciuti al di sotto del resto dei paesi occidentali, e anche quando c'è stata una crescita negativa (decrescita), siamo riusciti ad andare peggio nonostante fossimo già indietro rispetto agli altri.
Per comodità farò riferimento a questo grafico per sostenere la mia tesi, anche perchè se andiamo a confrontare il PIL reale italiano con quello del mondo e dei paesi in via di sviluppo, ne usciamo con le ossa rotte.
Le cause sono molteplici e ci sono varie correnti di pensiero che cercano di spiegare il perchè di questa minor crescita, ma questo è un argomento molto più complesso e lungo che non affronterò in questo articolo (l'ho affrontato in qualche altro post, magari non direttamente; un giorno magari proverò a scriverne uno). Qui mi interessa dimostrare che la tesi Berlusconi = maggior benessere per gli italiani è infondata.
Andando a prendere gli anni di governo con Berlusconi premier (tralasciamo il primo governo perchè è durato troppo poco, venivamo anche da Tangentopoli), notiamo che dopo la buona crescita del 2000 il paese sia andato sempre in ribasso tranne che per due picchi (2004-2006, quest'ultimo però solo parzialmente governato da Berlusconi) e la differenza fra Italia e paesi avanzati è più marcata rispetto a prima.
Altro dato interessante sono le proiezioni per il futuro, che ci vedono sempre indietro rispetto agli atri paesi sviluppati.
INFLAZIONE
Andando poi a vedere l'inflazione, il grafico mostra come nel nostro paese sia stata sempre più elevata Berlusconi o non Berlusconi (anzi, possiamo notare nel periodo 200-2006 come ci sia una netta differenza, come anche nel crollo del 2009), da cui si deduce che il potere di acquisto degli italiani è stato inferiore (ed è tutt'ora) inferiore ai nostri colleghi "occidentali" in termini di moneta.
SALDO DELLE PARTITE CORRENTI
Per quanto riguarda il saldo delle partite correnti, andando ad analizzare i dati sempre dell'FMI, vediamo come durante il governo Berlusconi esso sia diminuito, andando pesantemente sotto zero (ho aggiunto anche la zona euro).
La stessa cosa si ha anche con l'avanzo primario (potete trovare le tabelle Istat a questo indirizzo).
PIL (PPA) PRO CAPITE
Questa è la prova del nove, che dimostra come il benessere degli italiani in questi ultimi anni di Berlusconi non sia proprio come ci è stato descritto.
Come scritto su Wikipedia, "Questo rappresenta il valore di tutti i prodotti finiti e servizi prodotti in uno stato in un dato anno diviso per la popolazione media dello stato per lo stesso anno.
Essendo calcolate sul PIL adeguato alle parità dei poteri di acquisto e quindi tenendo conto del diverso costo della vita dei diversi paesi questi valori meglio rappresentano la ricchezza dei diversi popoli dei diversi paesi rispetto alla Lista di stati per PIL (nominale) procapite. Permettono quindi di comparare più fedelmente, anche se non esaustivamente, il benessere relativo dei singoli paesi".
Essendo calcolate sul PIL adeguato alle parità dei poteri di acquisto e quindi tenendo conto del diverso costo della vita dei diversi paesi questi valori meglio rappresentano la ricchezza dei diversi popoli dei diversi paesi rispetto alla Lista di stati per PIL (nominale) procapite. Permettono quindi di comparare più fedelmente, anche se non esaustivamente, il benessere relativo dei singoli paesi".
Andiamo quindi ad analizzare questo dato:
Come vedete, la nostra ricchezza è si cresciuta (ci mancherebbe) in questo ventennio ma molto meno degli altri, anzi, nell'ultimo anno è CALATA!
Se volete poi dei dati più precisi, vi invito a leggere i dati sempre del IMF (la sigla in inglese è più bella) per fare un confronto dirette con i nostri vicini europei. Vi garantisco che rimarrete stupefatti.
La prossima volta che qualcuno scriverà quanto il nostro benessere sia cresciuto grazie a Silvio, linkate questo post, che contiene dati ufficiali, almeno mostrerete quale veramente sia la verità.
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