mercoledì 15 settembre 2010

Kulz: Studio Culturale dell'America a Beneficio della Gloriosa Nazione dell'Italia - Comunicato #4 - conclusioni

Wawawiwa!

Sono ormai da una decina di giorni di nuovo in territorio italiano.
Non vi nasconderò che, guardando dall'alto i nostri laghi, poco prima di atterrare all'aeroporto di Malpensa, mi sono sentito commosso. Volare su territori verdi come i nostri è cosa molto più emozionante, per me, che guardare dall'alto sconfinate distese di pseudo-deserto, desolate e così sole.
In questi giorni ho pensato, e buttato giù qualche bozza, relativa a temi come l'impresa in USA, la mentalità della start-up, il mondo dei capitali e via dicendo. Ma sinceramente, ho pensato che letteralmente "fare lezione" senza proporre nulla di diverso dal "sarebbe bello un po' di questo mondo qui in Italia", oppure "è giusto creare un ponte tra Italia e California", oppure ancora "questi elementi sono positivi e questi altri no", sia qualcosa di oltremodo tedioso e francamente inutile.
Tedioso perché mi piace scrivere e so già che sarei davvero prolisso.
Inutile perché vi basta cercare "Silicon Valley" su google oppure dare un'occhiata al blog mind the bridge per farvi un'idea più che dettagliata su questo mondo.
Si, il mio punto di vista sulla cosa sarebbe stato sicuramente diverso da quello degli altri articolisti che pure ho avuto modo di leggere, forse avrei dato un taglio molto meno entusiastico e più riflessivo, ma tant'è, aggiungo anche che "non ne ho voglia".
Non ne ho voglia perché alla fine il mio punto di vista sugli USA l'ho espresso in modo molto preciso già nei precedenti articoli, e non mi va davvero di ripetermi oltre.
Non ne ho voglia anche un po' perché vorrei liberare la mente da questo viaggio, da questa prospettiva, da questo nuovo "point of view" che, onestamente, mi ha stancato assai.
Ho pensato a lungo a cosa ho imparato in questi giorni, a tutti i nuovi "hint" che ho ricevuto, al mio futuro, al futuro dell'Europa, dell'Italia, del mondo tutto... Si perché questa esperienza ti spinge naturalmente a pensare al futuro, di qualsiasi cosa, ti sfasa la mente, ti manda il cervello in jet lag e se il tuo cuore pulsa al GMT+1 il cervello sta già avanti di 9 ore...
Mi sono trovato con la testa che pensava più veloce di me. Situazione veramente un po' weird, che mi sta facendo pensare che ho bisogno di un bel po' di tempo per svuotare veramente la testa, farmi una bevuta di ampie proporzioni e far prendere aria al cervello.
Quando si torna in Italia si pensa al futuro, dopo il SVST. C'è chi ha le idee chiare in pochi secondi, c'è chi ha già idea di come muoversi.
C'è chi si sente investito da ottimismo.

C'è chi invece, come me, che non ha la minima idea, e dire che si sente confuso è dire poco, e l'ottimismo lo riconosce, lo apprezza, ma ancora non riesce a farlo del tutto suo, pur magari volendolo.

Motivo questo per cui scrivo comunque questa nota, anche se è molto personale e quindi sarà di poco interesse e soprattutto poco "beneficio della gloriosa nazione dell'Italia", però mi sentivo di condividere col mondo di FB, di internet tutto, questi piccoli pensieri.

Detto questo, chiudo gli articoli copiando integralmente ciò che ho scritto nel blog post sul svst network relativo alle impressioni sul viaggio.
Riassume un po' tutto quello che in parte ho già detto e in parte dovevo dire.
È in lingua inglese, ma penso che non sia un grosso problema.

Buona lettura, e buon futuro a tutti voi e alla nostra piccola, bella Italia.



Hello everybody!

First of all, I too want to thank a lot Paolo for the great opportunity that we had the chance to get. I believe that, in Italian and European universities, projects like SVST should be more and everyone should at least attend the conferences. And I'll tell you why.

Since the first conference I attended I got excited by the huge enlargement in my perspectives. I have always loved international opportunities and multicultural situations since I believe that getting to know other cultures can only let people grow, and getting a wider point of view in life is the key to success in everything someone wants to achieve. And, as most of us all did, that's what I found here in California: a new point of view in life.

A point of view that has good and bad parts. For I am extremely critical in my views, and that's my biggest personality flaw, I believe that not everything I saw here was so that awesome, since I'm usually inclined to think that not everything that sparks is gold. What are the good parts? As someone of you said, the strong belief in young people is something that I can only appreciate. As Obama recently said, even during this period of recession, we should not stop to encourage the young by investing on innovation and education, and that's what I saw as being the "spirit" of Silicon Valley. Deep in my heart I hold this belief, we are the future, and nations are made by us. That's what I miss in Italy, and while I'll still be here, but also when I'll be abroad, I want to fight for change towards this direction. I also loved the spirit of cooperation that I felt simply by walking in the streets of San Francisco. In USA, if you're in trouble you don't even need to ask for help, someone comes and gives you a hand. It doesn't matter who you are, where you are from, or whatever color your skin is, you are a human being, and you'll get the help you need, even if it's just being told where's the road you have to go to. This is simply awesome. Talking business, I appreciated the "google way". Focusing on targets is the key to success. Everyone is replaceable, but in a "good" way. You can have a working environment similar to a holiday resort, and still be productive as hell. That's life at its best! Also, as Edo said, the idea that you can speak to the top manager like speaking to a friend is something simply wonderful. Italy and Europe's companies have a waaaay too old mentality, working here shouldn't be just "a dream". The google-way, with the right proportions and timings, should get everywhere.

But, as I already mentioned, I saw some details that have given me a slightly bad impression of this country. For example, speed in decisions sometimes can be too risky, 'cause it sets to rely too much on intuition more than analysis. As a student of business, I think that a little, "European-style", caution should be used, especially when it comes to high loans and investments. Overthinking about present times also in my opinion has its flaws. Future is made up by lots of variables, and personal effort is just one of them. Sometimes I saw a too narrow perspective in people, at the opposite of Italy's sternness. Good balance can be the right point. I also didn't like the extreme consumerism that I perceived as part of USA's culture. I myself produced in ten days the amount of waste that here I usually produce in 2 months, and rarely I had the opportunity to recycle. In America, everyone talks about green energy and all, but everyone's got a suv or a big, pollutant car, and throws every waste in the same bin. I grew up in "green" enviroments, I have a strong concern for Earth's future... I hated myself for two weeks! :( I don't appreciate these lights and shadows, some differences by rich and poor people that I perceived as too high, and in my opinion they're the biggest flaw of a relatively young country that still has to learn a lot, but sometimes seems like it doesn't want to.

Well, I could still go on forever talking about this experience, speaking of what impressed me the most, but I know I would be only redundant and boring. I'm speaking with my heart: I learnt more in SVST than in many years of school. I have come here to learn, and that's what I got. I got the hints to take on my future career and life path. For this, I really want to thank from the bottom of my heart SVST, Paolo, and obviously all of you guys. Living this experience together has been one of my best moments in life.

Future is in our hands, we learned we can change the world if we want to... Yes, we can!



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