martedì 19 novembre 2013

Proposta: Prelievo forzoso sugli stipendi dei politici per aiutare le zone colpite da catastrofi

Un'altra catastrofe ha colpito l'Italia. L'ennesima, che non ha quasi fatto notizia all'inizio se non sui social network (twitter in particolare). Il Servizio Pubblico, la RAI, ci ha messo molto prima di dare notizie, quando altri erano già lì, il che pone molti quesiti (ad esempio sull'utilità del canone). Ma non voglio far polemiche ora su questo, piuttosto lanciare una proposta.

A molti potrà sembrare populismo, ma così non è. Per niente. E' una proposta che reputo ponderata e giustificata.

Il sottoscritto propone:


- Un prelievo forzoso fino al 60% dello stipendio di un anno dei politici del consiglio regionale, provinciale e comunale delle zone colpite a patto che non dimostrino di aver denunciato i pericoli (ove presenti) e provato a risolvere il problema
- Un prelievo forzoso fino al 50% dei Parlamentari provenienti dalle zone colpite a patto che non dimostrino di aver denunciato i pericoli (ove presenti) ai colleghi parlamentari/ministri addetti alla tutela dell'ambiente e del territorio
- Un prelievo forzoso fino al 30% i quei parlamentari e ministri che non si sono mossi in favore di una soluzione ai problemi del territorio (ove presenti) che avrebbe evitato o contenuto la tragedia verificatasi. Si alza fino al 50% se il problema, sottoposto da terzi, è stato evitato senza una valida motivazione

I proventi dei prelievi verranno delovuti interamente alla zona colpita.

Si ispira un po' a ciò che il codice civile dice sulla responsabilità degli amministratori. Essendo i politici paragonabili ad "amministratori di una società", mi sembrava un buon compromesso.

E' un po' troppo provocatorio?
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