1) l'abrogazione dell'Imu sulla prima casa, sui terreni e sui fabbricati funzionali alle attività agricole e la restituzione degli importi versati nel 2012;
2) la revisione dei poteri di Equitalia, con particolare riferimento alle sanzioni, alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione;
3) il riconoscimento alle imprese - per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati - di una detrazione (sotto forma di credito d'imposta) per i primi 5 anni dei contributi relativi ai lavoratori assunti, nonchè l'esenzione, per questi ultimi, dall'Irpef sul salario percepito;
4) il passaggio dalle autorizzazioni burocratiche ex ante ai controlli ex post, per quanto riguarda lo svolgimento di ogni attività di impresa;
5) l'abolizione dei contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici;
6) le norme per la riforma del sistema fiscale;
7) le disposizioni di revisione della Costituzione per quanto riguarda l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri;
8) le disposizioni per la riforma della giustizia.
(da: La Stampa)
Un veloce commento.
Sull'abolizione dell'IMU e restituzione dell'importo pagato nel 2012 ho già detto qui e qui (più un video) quindi non andrò a ripetere di nuovo le stesse cose.
Sulla revisione di Equitalia sono d'accordo: vediamo come la vogliono fare.
Il terzo punto lo ritengo inutile: perchè non ridurre a tutti le tasse e riformare il mercato del lavoro? Queste pseudo soluzioni temporanee hanno la cattiva abitudine di mangiare soldi e incerottare una ferita che dovrebbe invece essere ricucita da un chirurgo. Piuttosto, sarebbe migliore una proposte simile a quella tedesca, in cui i giovani che volesso aprire un'attività hanno diverse agevolazioni fiscali.
Sugli altri punti potrei essere d'accordo. Certo, se come "riforma della giustizia" si intende "cambiare la legge affinchè io, Silvio Berlusconi, non vada in galera" come le altre volte...
C'è però una considerazione da fare: nessuno di questi punti riguarda la spesa pubblica, sia nell'aumentarla in determinati settori (scuola e ricerca su tutti) sia nel ridurla (ad esclusione del finanziamento ai partiti, che però è cosa quasi insignificante rispetto al totale). Perchè Berlusconi non ne parla? Ma soprattutto, se non è in programma una riduzione, con quali soldi intende finanziare le riforme fiscali citate?
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