E alla fine Draghi parlò.
"I governi accelerino sulle riforme, perché la Banca centrale europea non può sostituirsi a loro". Il numero della Bce, Mario Draghi, ha spiegato cosi la decisione di lasciare invariato allo 0,75% il costo del denaro aggiungendo che la politica monetaria della Bce "resterà accomodante finché sarà necessario.
Ha ragione. La gente deve mettersi in testa che la politica monetaria non può e non deve risolvere i problemi politici dettati da condotte assurde di governi che hanno marciato su periodi favorevoli per fare i loro porci comodi (penso, ad esempio, ai tassi di interessi bassissimi sul debito pubblico avuti grazie all'Euro) ma deve, semmai, essere uno strumento di sostegno alle riforme che quei paesi devono sostenere e che, pensando all'Italia, fino ad ora non si sono viste.
Sempre rmanendo in Italia, cosa può fare la BCE se 60 miliardi annui se ne vanno in corruzione, se il mercato del lavoro non funziona, se non ci sono sussidi adeguati alla disoccupazione, se la politica costa 15 milardi in più rispetto agli altri paesi europei, se la pressione fiscale tocca nuovi record mente nel pubblico gli sprechi continuano? Senza dimenticare, cosa non da poco, che in tutto ciò i politici rimangono chiusi nei loro palazzi a giocare con pseudo alleanze, smentite subito dopo, saggi dalla dubbia utilità e comici che fanno riunioni segrete pagate da chissà chi...
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