Segnalo un articolo molto interessante scritto da Mankiw apparso sul NYtimes di domenica, dal titolo (tradotto) "Mercati emergenti come partners, non rivali" che contesta ciò che il presidente Obama ha detto lo scorso mese nel suo "State of the union Address", ovvero il "Winning the Future" contro le sfide che i paesi in via di sviluppo stanno lanciando (secondo Obama) contro gli Stati Uniti.
Mankiw giustamente bacchetta il presidente perchè questi paesi sono liberissimi di crescere (come abbiamo fatto noi 50 anni fa) e in più rappresentano una opportunità per le nostre economie, spiegata in maniera semplificata con l'esempio della strada coperta di neve e del vicino bambino che gioca con la xbox (metafora per spiegare il surplus del consumatore e del produttore):
You have a driveway covered in snow and would be willing to pay $40 to have it shoveled. The boy next door can do it in two hours, or he can spend that time playing on his Xbox, an activity he values at $20. The solution is obvious: You offer him $30 to shovel your drive, and he happily agrees.
The key here is that everyone gains from trade. By buying something for $30 that you value at $40, you get $10 of what economists call “consumer surplus.” Similarly, your young neighbor gets $10 of “producer surplus,” because he earns $30 of income by incurring only $20 of cost. Unlike a sports contest, which by necessity has a winner and a loser, a voluntary economic transaction between consenting consumers and producers typically benefits both parties.
This example is not as special as it might seem. The gains from trade would be much the same if your neighbor were manufacturing a good — knitting you a scarf, for example — rather than performing a service. And it would be much the same if, instead of living next door, he was several thousand miles away, say, in Shanghai.
In sintesi, se io valuto 40€ un determinato bene, e lo pago 30€, avrò guadagnato 10 € (surplus consumatore); se il produttore sostiene dei costi pari a 20€ ma vende il bene a 30, avrà guadagnato anch'esso 10.
Vedere la cosa come una partita in cui ci deve per forza essere un vincitore e uno sconfitto, ha fatto Obama, ma anche il nostro Tremonti (vi ricordate le sparate contro la Cina?) è sbagliato ed economicamente non corretto. Entrambe le parti possono trarre benefitto, sia le economie sviluppate (pagando meno i prodotti) sia i mercati emergenti (generando più ricavi di costi).
Interessante anche la critica fatta sempre ad Obama per quanto riguarda gli studenti che, una volta terminati gli studi in America, tornano nei loro paesi sfruttando ciò che hanno appreso ai danni della stessa. Mankiw smentisce questo, dicendo che questo è un modo per esportare conoscenza e soprattutto quei principi di libertà e democrazia che non sono presenti in quei paesi.
Concludo citando al frase di chiusura dell'articolo in quanto mi sembra riassumere il concetto in maniera egregia:
As we confront the many hard policy choices ahead, let’s prepare for the future. Let’s invest for the future. Let’s be willing to make hard sacrifices for a more prosperous future. But let’s not presume that the future is a game requiring winners and losers
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