Questo è il ragionamento che è stato fatto qui in Italia da molti tra cui il Movimento 5 Stelle con le dichiarazioni di Beppe Grillo e un documento dei parlamentari grillini.
Fra le molte cose dette (su cui magari discuterò in un altro articolo) vi è anche l'idea di eliminare la TARES, evitare l'aumento dell'IVA, eliminare l'IMU sulla prima casa e il bollo sui conti correnti.
Diciamo subito che le prime due porterebbero alcuni benefici ai ceti medio-bassi, mentre le ultime due ai medio-alti e altissimi. In questo c'è equità: un po' ai poveri, un po' ai ricchi.
Dove si trovano i soldi? Tagliando la spesa? Non sia mai! Meglio aumentare le tasse da un'altra parte, magari inasprire la Tobin Tax.
Ve lo dico subito: è una stupidata. E grossa. I motivi sono due: la Tobin farà danni ad un sistema che in Italia non è molto competitivo e sviluppato come negli altri paesi (anglosassoni soprattutto) e le maggiori entrate saranno minime per non dire ridicole.
Entrambi i motivi li ho spiegati nel vecchio articolo in cui analizzavo le conseguenze disastrose dell'introduzione di questa tassa in Svezia 25 anni fa circa:
Svalutazione degli assets: lo stesso giorno in cui fu annunciata la tassa, i prezzi delle azioni scesero del 2,2%. Ci fu però una fuga di informazioni nei 30 giorni precedenti l’annuncio, la quale probabilmente spiega la discesa del 5,35% dei prezzi. Quando la tassa raddoppiò, i prezzi calarono dell'1%.Ciò che ipotizzati mesi fa si è già avverato, Come riportato su MilanoFinanza nel post "Tobin Tax, meno volumi e più costi":
Dal punto di vista fiscale, le aspettative erano di guadagnare ogni anno 1.500 milioni di corone svedesi. Nella realtà, a cifra più alta fu di 80 milioni; in media il guadagno fu vicino ai 50 milioni. Un fallimento totale.
Il volume degli scambi in Svezia calò considerevolmente (vedi tabelle 2 e 3 e figure 4 e 5 del paper) per poi riprendere a tasse eliminate.In pratica, tassare portò al diminuire degli scambi e/o alla migrazione in altri mercati in cui la tobin tax non era presente: ad esempio, oltre il 60% dell’intero volume di scambio si era trasferito off-shore.
Per questi motivi la Svezia abbandonò la Tobin Tax alla fine del 1991 e i volumi di trading aumentarono considerevolmente negli anni '90 (vedi ancora figure 4 e 5).
Non c'è stato soltanto il calo del 30% delle transazioni di borsa nel suo primo mese di applicazione in Italia, come riferito da Italia oggi. La Tobin tax, entrata in vigore il primo marzo (con aliquota dello 0,12% per le compravendite in borsa, e dello 0,10% per quelle in mercati non regolamentati), non ha nemmeno avuto un impatto rilevante sulla stabilizzazione dei mercati finanziari, contribuendo invece ad aumentare i costi. Come emerge da un'analisi di Christoph Mast, Global Head of Trading di Allianz global investors.
"A partire dal mese di agosto del 2012, in Francia e Italia sono entrate in vigore nuove leggi sulla tassazione delle transazioni finanziarie e, nell’ambito di una maggiore cooperazione, anche a livello di Unione Europea si stanno discutendo nuove proposte su tale materia", dice Mast.
"Dopo l’applicazione della normativa, i volumi scambiati di titoli francesi e italiani sono diminuiti immediatamente rispetto al resto dell’Europa. Tuttavia, complessivamente sembra che, dato l’ambito di applicazione limitato delle imposte sulle transazioni finanziarie italiane e francesi, gli impatti su liquidità, spread e volatilità siano risultati inferiori al previsto. Per quanto concerne gli effetti sui costi di negoziazione è invece interessante evidenziare che, dopo l’applicazione delle nuove tasse, Francia e Italia sono entrati nell’elenco dei cinque paesi più costosi per il trading in Europa", afferma Mast."
Su chi graverebbe? Grandi banche, i grandi speculatori? Siete completamente fuori strada. Come spiegato da Seminerio (Phastidio):
"Se non fosse che, sfortunatamente, a pagare non sarà “il settore finanziario”, se non per la parte di operazioni effettuate per il “conto proprio”, cioè per la proprietà, ma i risparmiatori, nel momento in cui passano un ordine di compravendita alla propria banca; o i fondi pensione che amministrano il risparmio previdenziale; o i fondi comuni. Comunque la si giri, l’impatto sul “consumatore finale”, il risparmiatore, sarà sostanziale. E quanto al “conto proprio” delle banche, si svilupperanno forme alternative di investimento a “bassa frequenza” senza passare dalle transazioni, ad esempio ricorrendo ai total return swap, in cui due controparti entrano in un rapporto contrattuale in cui uno paga all’altro (ad esempio) la variazione totale di prezzo di un indice o di un singolo titolo. La fantasia elusiva dell’innovazione finanziaria non conosce confini, notoriamente (e purtroppo). Ribadiamolo ad abundantiam: in larghissima parte ad essere incisi dal tributo saremo noi contribuenti individuali, non le banche. Ed un prelievo dello 0,1 per cento ad operazione sarebbe oggettivamente molto penalizzante, sommandosi (nel nostro paese) all’imposta patrimoniale sostitutiva, pari quest’anno all’1 per mille del controvalore di mercato e destinata a salire il prossimo anno all’1,5 per mille."Questo per quanto riguarda il primo punto. Veniamo al secondo, più semplice e forse più interessante per il cittadino medio: davvero la Tobin Tax può fornire un gettito fiscale tale da eliminare le altre tasse? La risposta è NO.
In parte la risposta l'ho già data con l'esempio svedese. A quello aggiungo che in Francia il gettito stimato è di 500 milioni per il 2013, mentre in Italia si spera in 1 miliardo. In realtà, sarà molto meno in quanto come abbiamo visto i volumi diminuiscono (anzi, il bilancio potrebbe alla fine essere fin negativo, come nel caso della tassa sulle barche). Dubito fortemente poi che possiamo ricavare il doppio delle entrate che si aspetta l'Eliseo, infatti ItaliaOggi stima:
In base ai flussi attuali all'appello mancheranno, dunque, almeno 300 milioni di euro a fronte di un previsto 1 miliardo di euro.Se volete un mio giudizio personale, incasseremo meno della Francia
Queste comunque sono le stime delle entrate. Perchè non possono coprire i tagli di tasse che vuole fare Grillo? Facile, basta fare due conti.
Da un lato abbiamo una cifra stimata dai 500 ai 700 milioni, dall'altra abbiamo:
- IMU sulla prima casa (più di 4 miliardi)
- IVA (2.1 miliardi)
- TARES (1.9 miliardi. Se volesse abolirla completamente 8 miliardi)
- Bollo C/C (4.7 miliardi)
Loro però parlano di inasprimento della Tobin Tax. Bene, a queste cifre la Tobin dovrebbe essere alzata di 20 volte, ipotizzando ovviamente che i volumi e il comportamento degli operatori rimanga fisso. Mi pare superfluo spiegare che non sarà così, anzi...
Se le cose stanno davvero in questi termini (l'HP ha letto una bozza, ma se l'idea è questa le cose stanno così), mi spiace, ma si parla del nulla. Questa è fin peggiore della proposta di Berlusconi di eliminare l'IMU tassando bibite e gioco d'azzardo. Non capisco come possano prendere piede proposte di questo tipo dopo 25-30 anni in cui la vecchia politica ha continuamente mentito. E' ora di imparare a riconoscere quando un politico/portavoce dice cose assurde come questa.
@Rebel Ekonomist
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3 commenti:
Solo dei decerebrati possono pensare che la tobin possa in alcun modo finanziare la detassazione sul lavoro. A conti fatti la tobin è un tassa dannosa, con introiti infimi, che rischia di incidere sul capital gain, insomma un boomerang. Una tassa ideologica.., il fatto che il mov 5 stalle la voglia inasprire, fa capire l'ottusità di questa gente, e di quanto ad ingnoranza non hanno nulla da insegnare.
infatti come si fa a dire bestialità come quelle che dice quest'uomo..
Trovo persino dannoso commentare i deliri di questi ignoranti a 5 stelle. Bisogna far dimagrire, e tanto, la macchina statale e abbassare le tasse. E in fretta
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