Lo so, ennesimo articolo sull'IMU ma essendo la tematica economica principale su cui si basa la sopravvivenza del Governo Letta (e qui c'è dentro tutto) non posso non parlane ancora. Prometto, salvo novità rilevanti, che sarà l'ultimo post sul tema: chi lo ha capito bene, gli altri beh..se il loro reddito non crescerà in futuro consiglio loro di guardarsi allo specchio quando vorranno trovare un colpevole.
Il volere e condizione necessaria di Berlusconi è togliere l'IMU sulla prima casa restituendo la parte già versata lo scorso anno. Per finanziare questa doppia operazione quest'anno sono necessari 8-9 miliardi di euro. Dove si andranno a prendere ancora non l'ho capito, fatto sta che l'ex premier è stato chiaro: o così, o si va tutti a casa.
Ciò mi porta a fare due riflessioni:
1) Per la prima volta, Silvio Berlusconi si sta impegnando per rispettare una sua proposta elettorale (ricordate la lettera sul rimborso IMU che ho bruciato?)
2) Per l'ennesima volta, gli italiani si fanno trasportare dal populismo della classe politica, accontentandosi di ricevere poco nel brevissimo periodo, fottendosene allegramente del medio-lungo.
Se il partito che si autodefinisce liberale, per la libertà i giovani e vicino agli imprenditori avesse davvero a cuore questa fetta di propri elettori chiederebbe al governo di investire quei soldi, ad oggi destinati al taglio dell'IMU prima casa e restituzione della stessa versata nel 2012, per le piccole e medie imprese italiane strozzate dalle tasse e dal credit crunch.
Come segnalato su "La Voce", "portando al 70 per cento la deducibilità del costo del lavoro ai fini
Irap, si avrebbe un risparmio di circa 6,5 miliardi per l’intero settore
privato: una cifra abbordabile anche per i nostri conti pubblici. Così
facendo, non solo si risolverebbe il problema della pro-ciclicità del tax rate, ma si garantirebbe anche un sensibile beneficio alle Pmi, senza ricorrere a complicati interventi.".
6.5 miliardi, 2 in meno di quelli necessari ad abolire e restituire l'IMU, 2 in più rispetto all'abolizione della stessa in futuro.
I benefici sarebbero però molto maggiori per tutti: le pmi avrebbero meno tasse da pagare e molte di loro sopravviverebbero a questa crisi, lo Stato perchè eviterebbe il fallimento di molte imprese (quindi meno disoccupati, più gettito e meno tensioni sociali), i lavorati perchè non perderebbero il posto, i disoccupati in quanto, a causa del minor costo, vedrebbero cresce l'offerta di lavoro.
Questa sarebbe una proposta semplice per tenere a galla l'economia del paese. Non restituire 200 euro (in media) a famiglia. Mi auguro che prima o poi l'italota medio lo capisca e lo faccia capire ai nostri politici.
Vuoi essere sempre informato? Iscriviti alla fanpage!
Nessun commento:
Posta un commento