domenica 15 settembre 2013

Perchè la UE richiama l'Italia? E' tutta una questione di fiducia

"Gli ultimi dati economici sull'Italia non sono buoni, per assicurare il ritorno della ripresa è essenziale la stabilità politica". 
e ancora:
''Il premier Letta e il ministro Saccomanni hanno ribadito più volte l'impegno dell'Italia a rispettare gli obiettivi di bilancio e a mantenere il deficit sotto il 3%, e abbiamo fiducia che il governo rispetti la parola perché è essenziale per il ritorno alla crescita''

Queste le parole di Olli Rehn nei confronti dell'Italia. Due schiaffi che ci riportano alla realtà, anche se con qualche dubbio. 
I punti importanti del suo richiamo: stabilità politica e controllo del deficit sotto il 3%, con la seconda che secondo la UE dipende dalla prima.

Le perplessità nostrane nascono dal fatto che, se per l'Italia il controllo è serrato e non sono ammessi sgarri, per le altre nazioni europee (Spagna e Francia in particolare) la situazione è diversa.

La domanda è: perchè noi dobbiamo rimanere nei parametri e loro invece no? A mio avviso i motivi sono tre:

1) Il debito pubblico di Francia e Spagna è sotto il 100% del PIL, a differenza del nostro che è a circa il 130%
2) I loro governi, a differenza del nostro, sono stabili e soprattutto non sono ricattati da nessuno (vedi Berlusconi)
3) Mi spiace dirlo, ma loro sono più credibili di noi quindi i mercati e UE si fidano a lasciare un margine di deficit maggiore del nostro

Il motivo è tutto qui: la fiducia. Anche per questo che lo spread spagnolo sta andando meglio rispetto al nostro. Noi non abbiamo un governo stabile, serio e in grado, ad oggi, di attuare quelle riforme strutturali necessarie. Fino a quando perderemo tempo a far finta di togliere una tassa meno dannosa di altre e a salvare un pregiudicato, nessuno si fiderà di noi come degli altri...
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