venerdì 30 ottobre 2009

La crisi e i suoi aspetti positivi nella società dei consumi

La crisi ha portato disoccupazione, chiusure di aziende, fallimenti di società, di banche, ha portato ad un incremento del debito pubblico, ma non tutto in una crisi del genere è negativo.
Questa crisi, da cui ora stiamo finalmente uscendo molto lentamente e mantenendo alta l'attenzione (spero), presenta però anche aspetti molto positivi, che hanno portato ad un cambiamento del modo in cui le banche, le aziende e i cittadini stessi spendono i propri soldi.

Camminando per strada, ma anche leggendo un po' su internet, sto notando come la gente, forse più per paura che per altro (sto parlando di coloro i quali non hanno perso il lavoro e che quindi stanno come prima se non meglio), tende ad indebitarsi leggermente meno con le banche e a spendere in maniera molto più attenta ed oculata. Io definisco tutto questo come una sorta di "Fine dell'era del consumo istintivo e l'inizio dell'era del consumo ragionato", nel senso che non si compra più tutto ciò che si vede e si può comprare, ma si ragiona, chiedendosi cose del tipo "Mi serve?", "Potrei aspettare ancora prima di comprarlo?", "Magari ne trovo uno più bello che costa meno", tutte domande che prima magari non ci si poneva.

Per quanto riguarda il mondo delle banche, lì si ha avuto una maggiore regolamentazione di tutto il sistema, soprattutto per quanto riguarda la finanza e la concessione di crediti (a volte anche troppa prudenza per quanto riguarda la concessione di crediti e capitali alle imprese), nonostante il fatto che le nostre banche fossero molto più caute rispetto ad esempio a quelle americane.

Da questa crisi dobbiamo non dimenticare assolutamente gli aspetti negativi e prendere tutti gli aspetti positivi che essa ha e sta portando: solo in questo modo si avrà una ripresa sena un rischio di ricaduta in questo burrone che stiamo piano piano risalendo.

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