martedì 5 agosto 2014

Abbiamo speso 1.650 miliardi di interessi per un debito creato da noi

I grandi numeri, si sa, fanno effetto. Pensate solo alle tante foto condivise su Facebook che quotidianamente vi invadono la home page. Numeri sugli stipendi del tal parlamentare o del tal Ministro, sulle spese dell'ultimo anno di Palazzo Chigi, della Regione X, Y, Z o del debito sia dell'Italia sia di una città sull'orlo del fallimento.

Vedere cifre quasi astratte per voi poveri cittadini, scritte con colori forti e caratteri giganteschi vi carica di rabbia, frustrazione. E iniziate a condividere a manetta corredando il tutto con qualche commento molto lontano dal dolce stil novo.

L'ultimo di una lunga serie ad apparire viene dal maggior quotidiano italiano: Il Corriere della Sera. Ieri, 4 agosto 2014, appare questo articolo che recita:






Tenendo conto che il debito italiano si aggira intorno ai 2mila miliardi, capite che quella cifra è faraonica.

Cito:


"Qual è il Paese tra i principali europei con il saldo migliore tra entrate e spese (al netto degli interessi) delle amministrazioni pubbliche negli ultimi 20 anni? L’Italia, e con molto distacco, considerando che ha cumulato 585 miliardi di euro del cosiddetto avanzo primario (con un 20 per cento riferibile alle privatizzazioni), contro gli 80 miliardi della Germania (dal 1995) e saldi negativi per Francia (-479 miliardi) e Spagna (-270 miliardi). Peccato che ciò sia servito in gran parte a pagare gli interessi sulla fonte principale dei guai, il debito pubblico. I numeri sono tratti da un’analisi comparata sulla finanza pubblica che ha messo a punto un team coordinato da Roberto Poli, uno dei più prestigiosi consulenti italiani"


Ecco appunto. Perchè abbiamo pagato così tanti interessi? Perchè lo stock di debito pubblico che NOI abbiamo creato era nettamente superiore rispetto alle altre grandi nazione europee!

Come spiegato dallo stesso Poli (grassetti miei):


"Un debitore con debito elevato paga interessi più che proporzionali. E tutto questo è la conferma del peccato originale che l’Italia si trascina dal 1992, l’anno della firma del Trattato di Maastricht, sottoscritto pur avendo un parametro del tutto fuori controllo: il debito pubblico, che rappresentava il 104,7%del Pil contro il 42% della Germania, il 39,7% della Francia e il 45,5% della Spagna"

 E quando si è formato questo boom di debito/Pil?

Da inizio anni '80 fino alla metà degli anni '90 c'è stata una vera e propria esplosione. Gli anni d'oro delle baby pensioni, del posto fisso statale assicurato per tutti, anche per lavori inutili e/o personale davvero incompetente (malattia, questa, non ancora sconfitta fra l'altro) etc etc.

Qui non c'è nemmeno Euro che tenga, anzi, la moneta unica come già spiegato altrove ci ha dato una mano per diminuire i tassi d'interesse.

La verità è che la fossa dei 1.650 miliardi di interessi ce la siamo scavata da soli come italiani. E non venite a propormi cose del tipo "ripudiamo il debito o gli interessi", perchè di sciocchezze (vedi qui il perchè lo siano) se ne dicono già abbastanza.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Articolo impeccabile, ma se un paese che ha i tutto sommato i conti in regola da 20 anni ancora vede il debito crescere, si può avanzare l'ipotesi che forse il modo in cui sono calcolati gli interessi non sia perfetto? No perchè anche i bravi usurai (solo una metafora) sanno che se tirano troppo la corda poi l'imprenditore chiude e non restituisce più un cazzo.

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