giovedì 1 agosto 2013

Fregature dei bandi dello Stato e verità sul perchè la burocrazia non venga eliminata

Fonte immagine: Espresso
Me lo ha postato un mio caro amico. Copio e incollo (mantenendo il linguaggio originale. Rende di più l'idea dell'umore di chi è dentro a queste cose) allegando anche un paio di messaggi che ci siamo scambiatifra di noi.

"E poi leggi un bando per un'offerta di collaborazione a un progetto pubblico.
Interessante, si parla di cose innovative, digital, smart city. Insomma, paroloni supercool, bella zio, yeah.
Si, proprio tutte quelle belle supercazzole di cui i nostri politici amano infarcire i loro discorsi, ultimamente, come se non ne avessero già pronte abbastanza, di cagate da dire.

Poi leggi che il progetto dura fino al 2015, e dunque ti costringerebbe a tenere un contratto (misero) per anni, fatturare e non poter accedere ad eventuali altre cose (un -ormai fantomatico- contratto di lavoro dipendente, ad esempio!) proprio per questo motivo.

Poi leggi le mille dichiarazioni che devi sottoscrivere, che sembrano messe lì giusto per dire "sei un p.iva, tu si che fai i soldi! Guarda che ti teniamo d'occhio, e con questi pezzi di carta lo faremo ancora di più, stai certo che ti becchiamo perché sei di sicuro un criminale".

Poi leggi che ti pagano in due tranche. Una a metà, una alla fine. Totale 4000 sacchi di cui 2000 all'anno, forse. I primi da 1.5 anni a questa parte. MINIMO. E intanto però il lavoro tu lo fornisci.

Ah dimenticavo, 4000 sacchi LORDI.

4000
- INPS 28% (per pagare non te, figurarsi, ma chi è andato in pensione a 40 anni e se la gode adesso)
- Tasse 5% (e ti va già bene che hai meno di 35 anni)
- Inflazione (facciamo per prudenza 2%)

=

2600 € in 2 anni e mezzo.

Eh beh. So'ssoldi.

Poi leggi che per fare domanda, sì, soltanto per quello, ti chiedono 16 euro di marca da bollo.

Non 2 euro. Non semplicemente "una mazza" come dovrebbe essere.
SEDICI EURO.

(e non osate dirmi "è così eh, cosa credi?", state bene attenti)

Insomma, diciamo che un paio di cene con tutte le domande che riceveranno, se le tireranno su.

Ed è così che ti fermi un attimo, e pensi: "ma che minchia sto facendo?".

E mandi a quel paese tutto, il tempo perso anche solo a leggere e stampare la carta, e pensi seriamente: "e se quei 16 euro... 16 giusti giusti... me li giocassi in gratta e vinci? Mi sa che mi conviene. Non ne tirerò su 4000 ma magari ci scappa l'aperitivo".

Vai a farti la doccia. Sotto l'acqua pensi ancora.
"Dai, fa fresco. Un giretto giù in paese. Un paio di gratta e vinci. Se ci va bene magari dopo ci mettiamo anche una sambuca. Stasera mamma fa la pasta."

Sì, proprio così. Proprio così fan crescere i giovani, li fanno uscir di casa, cambiare vita, crescere una famiglia, guadagnarsi onestamente il pane, insomma, IL FUTURO.

Si, si. Proprio così che il paese funziona.

Eh si."
Da questo poi è scaturita una "dicussione" (non so se sia corretto chiamarla così, visto che eravamo d'accordo su tutto) interessante.

Il sottoscritto fa notare che, oltre alle tasse da pagare, lo Stato con quei 16 euro alla fine ci guadagnerà pure. Pensate a quanta gente farà domanda e pagherà quei 16 euro di marca da bollo: mille? 5mila? 10mila? E dovrà pagare 4mila euro lordi. Un bel guadagno.

Considerazione interessante del mio amico:

"Eh già. Ma il lavoro, quello vero, stipendiato, sai a chi lo danno?
A quello che ha scritto il bando.
A quello che raccoglie i soldi delle marche da bollo.
A quello che vende i baracchini che stampano le marche da bollo (azienda sicuramente partecipata
statale).
A quello che farà il colloquio.
A quello che sta lì a guardare mentre ti fanno il colloquio.
A quello che apre la porta quando vai al colloquio.
Al bar che porta i caffé il giorno del colloquio.
A quello che coordina.
A quello che supervisiona.
A quello che controlla.
Al tizio dell'INPS che fa i controlli.
Al tizio dell'INAIL che fa i controlli.
A quello che scrive i dettagli della fattura.
A quello che si preoccupa di gestire i pagamenti.
A quello che si preoccupa di sollecitare i pagamenti che non arrivano.
A quello che dovrà riscrivere tutto quando sarà cambiato il sindaco.
Al notaio."

E purtroppo è vero. Al che aggiungo una piccola e scomoda verità, sul perchè la tanto odiata burocrazia sempre lì rimane da anni e anni:

"Quando sento parlare di "eliminare la burocrazia" mi vien da ridere. Eliminare la burocrazia vuol dire lasciare a casa un fracco di gente che non serve a nulla. Non dico sia lavativa, anzi! Molti si impegnano pure in quel che fanno, sicuramente. Però sono lavori inutili. Non è che dall'oggi al domani elimini queste cose perchè, purtroppo, c'è tutto un sistema che ci vive"

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1 commento:

Anonimo ha detto...

aggiungo che oltre a lavorarci la burocrazia ha il potere,
quello di poter fermare i lavori se:gli gira,non paghi,dimostrare che tengono il coltello dalla parte del manico.

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