Articolo di: Kulz Langbard
Non ho parole per commentare questo articolo, queste parole del premier così impressionanti ai miei occhi da farmi tremare di paura.
Non ho parole, eppure potrei scrivere per ore.
Leggete:
http://www.corriere.it/politica/10_giugno_09/confartigianato-assemblea-berlusconi_51312216-73af-11df-8fbb-00144f02aabe.shtml?fr=box_primopianoIo sono solo uno studente di economia, del 2° anno. Non ho molta esperienza, dopotutto ho solo 20 anni, ma lavoro dal primo giorno in cui ho potuto legalmente farlo, e prima ho collaborato con chi lavorava facendo esperienza. Dal primo anno in cui potevo pagare tasse, imposte e contributi l'ho fatto.
Sono figlio di lavoratore autonomo e dipendente pubblico, nipote di dipendenti privati e commercianti piccoli imprenditori. Racchiudo nella mia piccola storia di famiglia tutte le classi sociali e lavorative.
Ho fatto lavori umili quanto gratificanti, pesanti quanto più leggeri, ho passato notti a lavorare tanto quanto giornate intere. Il tutto comunque studiando, e divertendomi con gli amici coltivando le mie passioni. Posso dire di avere avuto una vita intensa e piacevole, nonostante la giovane età, e non mi è mai mancato nulla, grazie alla mia famiglia.
Sono anch'io, come tantissimi altri giovani come me, l'emblema dell'Italiano secondo la Costituzione: un individuo fondato sul lavoro e sulla famiglia.
Ecco. Signor Premier, io mi sento profondamente insultato dalle sue parole. Mi sento scoraggiato, demoralizzato...ma soprattutto spaventato.
Commenterò brevemente ogni paragrafo dell'articolo che cita le sue parole, così schiette e senza mezzi termini da sembrare proclami di un qualche folle profeta.
Lei dice: "Governare con le regole che impone la Costituzione è un inferno.".
Io sono la dimostrazione vivente di come è vivere secondo le regole della costituzione. Le pare qualcosa di "infernale"? Finora ho avuto un sacco di soddisfazioni, nonostante periodi più o meno difficili, sono sempre andato avanti volenteroso e determinato, e continuo ad esserlo. Io credo fermamente in una Costituzione che difende, ed erge a modello umano questo tipo di vita, che nulla nega alla nostra esistenza, ma stimola alla crescita interiore, lavorativa e umana, in modo positivo e costruttivo.
Se per lei governare così è un inferno, per me subire il suo governo è un inferno.
Ho lavorato un anno gratis grazie ai contratti creati appositamente dalla Legge Biagi. Eppure non ho smesso, continuo ancora a collaborare e lavorare.
Ho perso 3 corsi di lingue aggiuntivi alla mia università per i tagli, io che studio commercio estero, ho perso qualche curriculum per il mio futuro e sarò costretto a spendere di più tra due anni per trasferirmi più lontano a fare la laurea magistrale. Mi sono aumentate le tasse. Ma continuo a studiare con lo stesso entusiasmo di prima e forse ancora più determinazione. Nonostante da noi non esistano borse davvero di merito per accedere alle università più prestigiose, come in USA.
Tutto mentre lei diceva che la crisi era superata. Noi ne eravamo usciti meglio.
Forse è anche vero, o anche no, visto che dopo ogni crisi c'è sempre "la ricaduta", come dimostrato dal fallimento della Grecia, quando escono fuori tutti gli scheletri nell'armadio. Ma lei dopo il colpo non ha fatto nulla per tirare su il paese davvero, dalla bagna in cui 30 anni di dittatura democristiana ci ha fatti soccombere. Ha pensato a sé, con leggi palesemente ad personam, si, so che non le piace sentire questa parola ma è la pura verità, invece di pensare agli italiani. Agli individui costituzionali, alla gente come me, come tantissimi altri, su cui ora sta per sputare di nuovo sopra, pensando che il nostro modo di pensare, nato da una cultura rappresentata dalla Costituzione, sia semplicemente un cartaceo fazzoletto in cui riporre nefandezze nasali o d'altra natura, per poi essere gettato.
Poi aggiunge: "Poi ci sono i tempi della burocrazia, della giustizia civile e penale".
Che la burocrazia sia un problema non lo metto in dubbio, ma mi dica un po', dalla manovra quante provincie ha eliminato? Su, sia sincero.
Se parliamo di sportelli, amministrazione lesiva e macchinosa, polizia confusionaria e molto più "forza di controllo" e meno "dell'ordine", di apparato statale malfunzionante e costoso vedo che lei non sta facendo nulla. A partire dai costi dei suoi accoliti. E nella manovra, il suo Tremonti, cosa fa? Blocca stipendi a statali, ben sapendo, perché DOVEVA saperlo siccome si assume che abbia letto la sentenza, che la corte di giustizia aveva sanzionato il paese per le pensioni, e ora si accumulano due grossi colpi sulle persone che lavorano, nella scuola e nella sanità come nei servizi, che demotivate e demoralizzate da tutto questo, non faranno altro che rendere il loro servizio ancora più scadente. Lei non calcola mai le aspettative della gente, non lo fa mai e questo mi rattrista. Però, si preoccupa della cospirazione occulta dei magistrati di sinistra, lei, ex massone della loggia P2. Forse aver cospirato in una loggia per anni l'ha fatta diventare paranoico, vede cospirazioni ovunque. O forse è solo così pieno del suo ego da non capire nemmeno quando semplicemente è accusato di un crimine che ha commesso. Boh.
Lei poi critica l'art. 41 della Costituzione, considerandolo "datato".
L'art. 41 è questo:
"L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."
Cosa c'è di datato in tutto ciò? È datato dire che l'iniziativa economica è libera? Dov'è il problema?
È datato imporre un minimo, indicativo livello di etica al lavoro? Perché lei vuole stigmatizzare il concetto di "impresa", quando essa, per ciò che so io, è solo il frutto dell'iniziativa economica dell'essere umano, per l'appunto, e non un ente a sé stante, ma deve, dopo questa crisi causata da spersonalizzazione dei contatti umani, tornare ad essere vera essenza dell'intraprendenza "imprenditoriale" umana REALE, forza dell'inventiva e del coraggio. La parola "economia REALE" le dice niente?
Cosa c'è di datato e sbagliato nell'affermare che l'attività economica deve essere controllata per ottenere "fini sociali", ossia in altre parole, il benessere comune?
Io credo che questi principi debbano essere eterni.
L'impresa, l'economia, dev'essere fatta da persone reali per persone reali, la comunicazione globale funziona se è fatta tra realtà, altrimenti ingenera paure, rischi e intorpidimento della capacità relazionale. Ci rende numeri, oltretutto mal valutati.
Lei invece vuole apporre una maschera bianca, come quelle del teatro, a tutti, imponendo "chat private" per qualsiasi cosa.
Lei vuole facilitare i danni alla sicurezza, ma per farlo, sa benissimo che l'art. 41 deve essere cambiato, perché lo vieta. Baciamo le mani.
E lei stigmatizza tutti dicendo "cattocomunisti". Io non entro in chiesa da almeno 7 anni, su 20 d'età, e studio economia. La lascio riflettere.
"Vogliamo arrivare a un nuovo sistema in cui non si debbano chiedere più permessi, autorizzazioni, concessioni o licenze: che sono per me un linguaggio e una pratica da Stato totalitario, da Stato padrone che percepisce i cittadini come sudditi".
La crisi si è ingenerata, tra le altre ragioni, perché le banche non chiedevano più abbastanza informazioni a chi cercava di ottenere un mutuo. Lei vuole un mondo che non vede non sente non parla e se c'era dormiva. Aiuto.
Lei vuole permettere alle persone di aprire l'azienda esattamente come vogliono, senza controlli?
Lo stato deve sì lasciare libera impresa, libera idea e libero pensiero, vero, lo penso anch'io, tuttavia lei si rende conto, dico, si rende conto di tutte le implicazioni di quello che dice?
Si rende conto di ciò che può succedere ai lavoratori? Si rende conto di ciò che può succede alla concorrenza?
Se già in alcune regioni si hanno molti problemi (e in altre meno ma comunque ci sono) con l'abusivismo, i pizzi, i falsi invalidi, le fabbriche illegali e via dicendo, dico, si rende conto di cosa potrebbe succedere, almeno, all'Italia, con un sistema come questo?
Lei dice: "quello che va bene alle imprese va bene all'Italia."
Io dico che è il contrario. L'impresa, come ho già ricordato prima, è espressione della volontà imprenditorale di uno o più individui, la realizzazione dell'idea creativa. E la più banale legge di mercato impone che se tu impresa non vai bene al mercato, il mercato ti rigetta, fallisci, giustamente. Non deve, non ha senso e non può essere il contrario, in cui l'impresa impone ciò che vuole alla gente. Altrimenti saremmo schiavi di un totalitarismo capitalista, davvero cupo ai miei occhi. Beh, non a caso il Grande Fratello viene trasmesso su reti Mediaset.
Quando lei dice: "il nostro scopo è arrivare a diminuire la pressione fiscale, arrivando a un unico codice di norme fiscali entro la legislatura", mi fa venire i brividi. Contro il 43% di aliquota massima IRPEF il suo governo ha pensato bene di far pagare solo il 5% a evasori milionari con lo scudo fiscale.
Mentre io, lavoratore autonomo, ho il 20% di ritenuta che non posso evadere nemmeno volendo.
Evidentemente le tasse le ha ridotte si, eccome, a chi le faceva comodo. A me, non sembra proprio che siano calate le imposte. Anzi, bastano pochi accorgimenti matematici per renderci conto del contrario, che le mie tasse universitarie sono aumentate, che ho aliquote pure sulle borse di studio di merito che, a mio modesto parere, dovrebbero essere a imposizione zero, per l'amor del cielo! E lei mi dice di consumare, si, consumo, consumo, signor Premier, così le entra più IVA.
Lei ci tassa da dietro le spalle, cambiando le regolamentazioni delle banche, ad esempio, rendendo di fatto i contratti estremamente più svantaggiosi di prima. Il costo della vita aumenta, lo stesso, mentre lei blocca i salari, facendo pagare agli statali che lavorano PER LEI, una tassa da inflazione, pari al relativo tasso annuo. Altro che il 6x1000 di Prodi. E lei dice che non ha alzato le tasse.
Lei le imposte me le ha alzate eccome, poi. Alzando il debito pubblico, non ricordo le cifre ma sono miliardi di euro all'anno, lei ha alzato le tasse A ME, e a tutta la mia generazione che questo debito dovrà PAGARLO in futuro. Magari quando salirà la sinistra, eh, che ne dice? Così loro saranno costretti a mettere un'imposta, un prodiano 6x1000, così tutti diranno "ah, la sinistra ha alzato le tasse", e torneranno ad accoglierla a braccia aperte. Si, la teoria del ciclo economico la so benissimo. So anche la teoria della razionalità degli individui. Sarà per quello che non mi faccio fregare.
Poi, sinceramente, andando avanti a leggere comincio a pensare che lei stia presentando i primi segni dell'età che avanza.
Andando avanti leggo: "Berlusconi ha poi invitato gli artigiani a investire in Cina, «un Paese straordinario che si sta sviluppando in modo incredibile. Cercate uno sfogo dei vostri prodotti nel vastissimo mercato dei consumatori cinesi."
Consumatori cinesi? Chi, le centinaia di milioni di poveracci morti di fame che un governo criminale (che apparentemente è in linea col suo pensiero) e francamente disgustoso sfrutta fino alla morte, costringendo a non fare figli, a lavorare 12 ore al giorno e via dicendo? Mercato di cosa? Un paese come la Cina andrebbe a mio avviso solo boicottato e la sua concorrenza sleale andrebbe eliminata una volta per tutte. Investire in Cina agli artigiani? Come pretende di aumentare la crescita del paese facendo investire la piccola e media impresa tipica italiana, ancora e con più vigore in CINA? Su, mi dia una risposta valida. Si investa invece in Italia, in relazioni bilaterali fruttuose con zone del mondo innovative e intelligenti, come la Silicon Valley californiana: culla e cuore della grande innovazione del mondo. Portiamo il nostro modo di pensare all'estero e torniamo indietro imparando le cose migliori, innovando il paese. Questo va fatto. Ah, per l'appunto per me "estero" è tutto fuorché "Cina".
La plasticaccia dei giocattoli tarocchi cinesi, il cibo avariato e tutta la loro cincaglieria deve sparire dai mercati una volta per tutte e l'ultima cosa che voglio fare mentalmente è investire in quel paese di dittatori.
Tra l'altro, un paese che tiene in schiavitù un intera nazione (Tibet) impedendole l'indipendenza dovuta, imponendosi con la forza e col sangue, non può essere supportato a mio avviso, quantomeno non da lei che è al governo grazie al 10% di voti dato da una forza indipendentista ed ex-secessionista.
Leggo inoltre:
"Mia figlia», ha illustrato il premier, «si è laureata con il massimo dei voti in un'università americana di economia e mi ha chiesto come regalo di essere mandata un mese in Cina. È tornata impressionata e mi ha detto: "Meno male che c'è stato il comunismo in Cina altrimenti sarebbero già i padroni del mondo"
Sua figlia è l'ultima persona che vorrei incontrare nella mia vita, e se mai mi dovesse capitare di averci a che fare in ambito lavorativo, partirò estremamente prevenuto.
La Cina è un mercato che aspetta solo di collassare. I primi sintomi di cedimento vengono da qualche, sedata nel sangue, rivolta dei lavoratori. Chiedono più diritti, più regole, giuste ed eque, quelle che lei vuole togliere da qui, vogliono libertà di pensiero e di parola, cose che lei sta togliendo da qui.
Io non investirò mai e poi mai in un mercato che a mio avviso ha 10 anni scarsi di vita davanti. La crescita a 2 cifre funziona per un tot, poi collassa, ed è un disastro. Vedi Irlanda. E non mi venga a dire che la Cina è una questione diversa, perché si, lo é, ma una crisi su modello irlandese può solo avere effetti ancora più devastanti, e visto gli investimenti esteri laggiù... Ah, sarà dura uscirne per davvero. Magari non succederà ma meglio essere preparati. C'è una ragione, d'altra parte, se l'Europa, di cui lei fa parte, di cui il suo partito governa il parlamento, impone un patto di stabilità di crescita. Stabilità, questa parola le dice niente? Per me un tasso di crescita del PIL a 2 cifre è tutt'altro che una cosa stabile, non mi attira e mi inquieta assai.
A lei no?
Non commento ulteriormente sulla scelta di Emma Marcegaglia come ministro. Sebbene ogni tanto ne dica qualcuna giusta, sono stato illuminato da un mio amico (ndr:
dal sottoscritto) sui trascorsi della presidente di Confindustria.
Lei sostiene che "la «diffidenza» dei confronti degli imprenditori «viene dalla cultura comunista degli anni Settanta» che ha sempre considerato l'imprenditore «un truffatore e un evasore». Beh, prima di preoccuparsi della cultura comunista degli anni 70 si preoccupi di quei ladri che governavano l'Italia, in quel periodo, si preoccupi dei suoi processi, dimostrando usando la legge, e non cambiandola a suo piacimento, la sua innocenza, e poi ne riparleremo.
Dimostri anche l'innocenza di Marcegaglia, Briatore, e tutti quei truffaldini al limite della legalità (o dell'illegalità) a cui ha chiesto un miser 5% con lo scudo.
Poi ne riparliamo.
Ho passato un'ora a scrivere questa lettera aperta, in cui sciorino critiche contro le sue parole, e lei potrebbe giustamente dirmi "beh, cosa proponi?".
Le assicuro che potrei passare ore e ore a scrivere libri sulle proposte, magari non saranno eccezionali, corrette e perfette ma saranno le mie idee.
Lei non propone granché, e quello che propone mi inquieta.
In ogni caso, non posso passare, al momento, ore e ore a scrivere di queste cose. Sa, devo e voglio lavorare e studiare.
Proprio come dice l'art. 1 della mia e sua Costituzione, in cui io credo, e su cui lei ha giurato.