“Ma se complessivamente le firme racolte per i tre referendum erano 1.300.000 questo vuol dire che: 1.300.000:3= 433.333 firme per ciascun referendum!! Beppe, non posso credere che abbia commesso un’ingenuità così!!”;
“La lettura sistematica delle tre norme ci induce a ritenere che nelle ipotesi fisiologiche la fase della raccolta e del deposito possa essere effettuata nel periodo dei 9 mesi salvo quanto disposto nell’articolo 31 che lo riduce a soli 6 mesi. Naturalmente, non essendoci precedenti relativi a questo particolare caso, qualsiasi interpretazione deve poi misurarsi con l’effettivo pronunciamento dell’Ufficio centrale del referendum presso la Corte di cassazione”.
Ora, ben sapendo che molte altre firme sono state raccolte, e ricordando che “Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime” bisogna ricordare che i comizi elettorali sono stati convocati il 6 febbraio, e che le firme sono state depositate in Cassazione l’11 luglio 2008, cinque mesi e qualche giorno dopo la convocazione dei comizi. Dicevano i costituzionalisti interpellati che la richiesta in senso tecnico, “è individuata (art. 7, comma1) in un momento successivo, allorquando il quesito referendario sarà già stato sottoscritto da almeno 500.000 elettori e le firme depositate sosterranno pienamente la validità e l’efficacia giuridica della richiesta dei promotori”. Quando bisognava depositarle, quindi? Entro il 7 agosto.
E allora, forse, bisognerebbe vedere che il Corriere scrive: “dopo aver esaminato tutte le firme raccolte anche in relazione ad ogni quesito tra quelli proposti, hanno giudicato formalmente non corrette le procedure seguite per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme”. Siccome “centinaia di migliaia di firme” sono state raccolte il 25 aprile, è estremamente probabile che Carnevale abbia deciso di considerare valide le altre, ma di escludere proprio quelle di quel giorno e dei successivi. Dicevano infatti i costituzionalisti: “Solo a partire dal giorno successivo, l’8 maggio, sarà materialmente possibile iniziare una raccolta delle firme, utile e legittima, su un quesito referendario, disponendo dell’intero periodo, pari a tre mesi, per la raccolta delle 500.000 firme. Utilizzando l’intero periodo le firme devono essere depositate, come più volte ripetuto, entro e non oltre l’8 agosto 2008″. Il che (stiamo parlando per ipotesi) costituirebbe un finale davvero sarcastico per questa storia. Ora, si potrebbe anche continuare a gettare benzina sul fuoco ricordando che il Dvd del giorno in cui si è rovinato tutto è ancora disponibile per l’acquisto ad almeno 10 euro e 30 centesimi (e che oggi sono acquistabili anche i dvd dell’intervento settimanale di Travaglio), ma è meglio soprassedere.
Più chiaro di così si muore....Quello che mi chiedo è: ma se Grillo ha la possibilità di parlare con i massimi esperti di economia, diritto, energia, medicina etc etc etc etc...non poteva prima consultare un giurista??
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