ROMA, 18 FEB - Il Pil nel 2010 salira' dell'1% (e +1,4% nel 2011).E' la stima dell'Isae che rivede al rialzo la stima di crescita dello 0,4% sull'esercizio di previsione 2009. Sempre secondo le stime del'Isae il tasso di disoccupazione crescera' dal 7,8% del 2009 all'8,8%, tanto nel 2010 che nel 2011. L'Isae prevede, inoltre, per l'Italia un deficit al 5,1% e un debito in aumento al 117,2%. Quanto all'inflazione, l'istituto stima che nel 2010 si attestera' all'1,6% rispetto allo 0,8% del 2009 e salira' al 2% nel 2011.
La situazione non è poi così buona come sembra, ma nemmeno disastrosa: il Pil è sceso di circa 4 punti e mezzo, nei prossimi due anni ne recupera più o meno la metà, quindi ci metteremo almeno altri due anni (arrivando al 2013) prima di tornare ai livelli di prima.
Altro problema: il debito crescerà ancora, quindi anche se il Pil tornasse ai livelli di prima, il rapporto debito pubblico/Pil sarebbe diverso, quindi la situazione sarebbe comunque peggiore.
Questione disoccupazione: se aumenterà significa che da una parte altre aziende chiuderanno oppure non riusciranno ad uscire da una crisi non così grave da farle chiudere, ma che comunque avrà come conseguenza il licenziamento di altra gente, dall'altra una non apertura di altre aziende ed attività che non permetterà di assumere i giovani usciti da scuole superiori ed università, e che quindi saranno disoccupati.
L'aumento dell'inflazione è positivo, se però aumenteranno anche gli stipendi, perchè sennò la gente non andrà più nei negozi a comprare come prima, considerato anche l'aumento di disoccupazione.
La situazione potrebbe essere peggiore, forse migliore, staremo a vedere. Il dato che più mi preoccupa è la disoccupazione, perchè l'umore della gente e la disponibilità liquida di essa sono due fattori fondamentali che non si dovrebbero dimenticare.
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