domenica 5 febbraio 2012

Le verità mostrate dalla neve: dall'irresponsabilità del cittadino all'inefficienza e disorganizzazione del servizio pubblico


I disagi di questi giorni dovuti alla neve hanno, oltre a far ridere l'Europa (il caso delle partite non giocate per impraticabilità di campi e spalti sono un qualche cosa di vergognoso), mostrato quello che da tempo esperti e non con un po' di sale in zucca andavo dicendo da anni e anni: il settore pubblico italiano non è assolutamente all'altezza degli altri paesi "occidentali".
A questo aggiungo io che anche il cittadino medio deve un attimino iniziare ad essere molto più responsabile di quello che fa (ispirarsi ai colleghi del Nord Europa farebbe solo bene).

Partendo dalle colpe del cittadino medio, è evidente che durante una nevicata del genere la macchina debba essere utilizzata con saggezza e soprattutto solo se indispensabile (ripeto, da me i pullman andavano normalmente, in orario e in massima sicurezza. In alternativa la vecchia MTB come ho fatto io). Se uniamo questo al fatto che molte macchine (e Tir) fossero in giro senza catene/gomme termiche la frittatona è fatta e via con gli incidenti.
Nota dolente anche i marciapiedi, anche davanti a casa, non spalati da molti (suvvia, un po' di lavoro comune per aiutarsi a vicenda lo si può fare, almeno nelle emergenze no?).


Per quando riguarda il servizio pubblico, il caso di Roma è inquietante: se già i disagi c'erano quando pioveva, figuriamoci ora con la neve. La disorganizzazione avuta nonostante il maltempo fosse previsto, unita alla mancanza vera e propria di servizi (in primis alternativi alla macchina) non è degna di una capitale di uno dei paesi più importanti e sviluppati del mondo.

Sulle Ferrovie meglio stendere un velo pietoso: non capisco davvero come si possa pensare di andare avanti in questo modo senza una completa riforma del settore. E' vergognoso e lo sono ancora di più tutte le persone che cercano in tutti i modi di bloccare ogni qualsivoglia cambiamento.

Italiani è ora di 1) diventare più responsabili anche nei confronti della "res publica" e 2) di svegliarsi, ma davvero, perchè così non si può andare avanti.

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