mercoledì 27 maggio 2009

Senza Opposizione non vi è democrazia....Financial Times: «Berlusconi non è Mussolini ma è un pericolo per l'Italia»

LONDRA - «Un pericolo, in primo luogo per l'Italia. Ed un esempio deleterio per tutti». È quanto scrive di Silvio Berlusconi mercoledì il Financial Times in un editoriale in cui afferma che «il fascismo non è nel futuro probabile dell'Italia: Berlusconi chiaramente non è Mussolini, lui ha squadre di starlette e non di camicie nere».

IL PERICOLO - «Ma il pericolo di Berlusconi è di un ordine diverso da quello di Mussolini - continua il quotidiano economico, ricordando comeRepubblica sia diventata il giornale "più ostinato" nel porre al premier "le difficili domande sulla sua relazione con la teenager che vuole fare la starlette" - è quello dei media che rendono fatui i contenuti seri della politica e li sostituiscono con l'entertaiment. È quello di una inesorabile demonizzazione dei nemici ed il rifiuto di garantire basi indipendenti ai diversi poteri. È mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine grandiosa, composta da affermazioni di successi senza fine e sostegno popolare». «Che egli sia così dominante è anche in parte colpa di una sinistra esitante, di istituzioni deboli ed a volte politicizzate, di un giornalismo che troppo spesso ha accettato un ruolo subalterno - conclude il Ft - ma soprattutto la colpa è di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo in primo luogo per l'Italia ed un esempio deleterio per tutti»


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Beh...non ci voleva il Financial Times per dire questo...io sono giorni che lo dico...ritengo difficile che si passi ad un totalitarismo da parte di Berlusconi sia in stile fascista che non, ma il pericolo c'è, su questo non ho nessun dubbio.
Sono fiducioso in quanto con l'avvento del web e di internet controllare tutte le fonti informative e comunicative non è semplice, basti guardare che fine hanno fatto le leggi che erano proposte per limitare il web.
Detto questo, il non esserci una opposizione forte (pensare che quella più seria e reale è fatta da un comico..ovvero Grillo) mi fa paura..non perchè io sia di sinistra, anzi, ma perchè è l'essenza della democrazia che viene a mancare...se non esiste opposizione, di fatto non è democrazia...e questo mi fa riflettere

sabato 23 maggio 2009

Riforma Brunetta per la pubblica amministrazione: testo e considerazioni di uno che verrà toccato direttamente da essa

Il decreto della "Riforma Brunetta" sbarcato in questi giorni in parlamento è uno dei temi che più fa discutere in questi giorni: con questo, si andrà a modificare pesantemente la pubblica amministrazione, portando nuove regole e nuove punizioni.

Il testo completo potrete trovarlo a questo indirizzo, mentre "l'abc" completo fatto da "Ilsole24ore" qui

I punti che maggiormente fanno discutere sono assolutamente il fatto che venga introdotto il licenziamento in tronco e si attesta la falsa presenza in servizio, ci si assenta senza giustificazione, si rifiuta, senza valido motivo, un trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio. Oltre a questo si rischia, addirittura, il carcere (fino a 5 anni), più un’ammenda da 400 a 1.600 euro oltre al risarcimento dei danni patrimoniali, se si giustifica l’assenza dal lavoro con una certificazione medica falsa. Anche il medico i nquestione, poi, finirebbe nei guai.

Benissimo, questi sono i punti di cui mi occupo, andando contro forse alla maggior parte di quelli che leggeranno questo articolo, ma...io vi porto la mia esperienza, anzi, quella di mio padre, che lavora in ospedale.
Io sono favorevolissimo a questi cambiamenti, tranne solo sul fatto di rischiare il carcere...quello lo ritengo eccessivo..ma licenziamento ed ammenda sono d'obbligo.
La mia esperienza è di gente che chiede la mutua perchè, in emergenze, rifiutano di cambiare un turno, di fare un doppio pomerggio (premesso..in centralino, quindi un odei lavori meno faticosi al mondo), si assentano dal lavoro girando il centralino ad altri ospedali, cambiano i turni scavalcando i propri superiori, avvisano magari un'ora prima che non possono presentarsi al lavoro perchè..come dire..hanno passato la notte in locali....facendo andare altri al loro posto...

Queste sono solo alcune delle cose che succedono...io dico basta...basta anche ai sindacati che li difendono....con la crisi che c'è, con la gente che perde il lavoro...loro si comportano in questo modo???? Io ho proposto: prendete cinque, dieci famiglie in crisi per la perdita del lavoro e portatele davanti a questi individui che hanno un buon lavoro, sicuro, pagato e assolutamente non stancate...e che si lamentano pure....basta...grazie a questo decreto..se ne devono andare a casa...giustamente!

Brunetta ha sbagliato a dire che i fannulloni sono di sinistra...non è vero..i fannulloni sono di destra, di centro e di sinistra...ma ora bisogna dire basta a tutto ciò...basta ai privilegi agli statali...sgarri, bene...come in un'azieda privata meriti di essere licenziato

lunedì 18 maggio 2009

Stipendi in Italia i più bassi nei 30 paesi OCSE: e a noi iniziano a girare le balle sul serio

23esimi su 30 paesi: ora si ha anche una conferma certa da dati veri.
Gli italiani incassano ogni anno uno stipendio che è tra i più bassi tra i Paesi Ocse. Con un salario netto di 21.374 dollari, l'Italia si colloca al 23/o posto della classifica dei 30 paesi dell'organizzazione di Parigi. Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna. E' quanto risulta dal rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato. La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia. E' calcolato in dollari a parità di potere d'acquisto. Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse. Salari italiani penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552).
Secondo i dati contenuti nel corposo dossier di quasi 500 pagine pubblicato dall'Ocse, a pesare negativamente sulle buste paga degli italiani è anche il cuneo fiscale, che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore. Il peso di tasse e contributi, sempre per un lavoratore dal salario medio, single senza carichi di famiglia, è del 46,5%. In questa classifica l'Italia risulta infatti al sesto posto tra i trenta paesi Ocse. Più leggero è il drenaggio di imposte e versamenti contributivi se si esamina il caso di un lavoratore, sempre con un salario medio ma sposato e con due figli a carico. In questo caso il cuneo e al 36% e l'Italia scivola qualche posizione sotto collocandosi all'undicesimo posto nell'Ocse (partendo sempre dai Paesi dove massimo è il peso fiscale sulle buste paga). Tornando alla classifica sui salari, un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese.
Preso da: il giornale

Non voglio indagare su di chi sia la colpa di tutto ciò, se del PDL, se di Prodi che aumentò le aliquote, di Berlusconi, della crisi: quello che penso è che tutti siano respondabili e nessuno innocente. Quello che però mi chiedo è: la gente, come detto anche dal nostro Premier qualche mese fa, deve comprare...ma come fa se gli stipendi sono i più bassi fra i paesi "occidentali"?
Noi ce ne siamo accorti..e già da tempo....diciamo da quando è in vigore l'Euro....loro dove erano? I politici, i sindacati...dove???? Mi rivolgo a voi, o politici:
Ora noi abbiamo la prova di ciò che diciamo e sosteniamo da tempo....vedete un po'...a noi le balle iniziano a girarci...e sempre di più....

venerdì 1 maggio 2009

Freedom House: Italia da paese libero a parzialmente libero

Non ci voleva uno studio della Freedom House per capirlo, però è la conferma di una teoria che oramai è un po' di tempo che si può verificare qui in Italia.
Dal rapporto della Freedom of the press 2009 (che ho trasmesso anche qui sul blog), si può notare come l'Italia (assieme a Israele e Taiwan)sia passata da paese libero a paese parzialmente libero.
«anche democrazie consolidate con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà»
ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House.

In particolare, la retrocessione riguardante l'Italia è dovuta al fatto che sono state registrate
limitazioni imposte dalla legislazione, per l'aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e di gruppi dell'estrema destra, e a causa di una preoccupante concentrazione della proprietà dei media

Oltre a questo, c'è da dire che il presidente del consiglio Berlusconi controlla media sia pubblici che privati

Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato

Fate un po' voi...

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