martedì 24 agosto 2010

Kulz: Studio Culturale dell'America a Beneficio della Gloriosa Nazione dell'Italia - Comunicato #2



Eccoci già alla seconda nota, le cose da dire sono tante, ogni istante ci sono moltissime novità da segnalare.

Oggi ho avuto già la possibilità di vivere "all'americana" per una giornata intera, col tempo anche per fare un po' il turista in San Francisco.
Giornata tranquilla, in cui ho avuto modo di girare già supermercati, strabucks vari, fast food, ristoranti e via dicendo...

Anche stavolta, procederò per dettagli. Ebbene si, sono sempre questi quelli che più mi stupiscono.

Dettaglio 7 - "tamarraggine"
Abitando in Italia, patria della moda e dell'eleganza, un mondo come quello statunitense mi stupisce di continuo.
Non solo esiste una certa tendenza alla grossezza di qualsiasi cosa, come ho già fatto notare nella precedente nota, ma anche un livello di tamarraggine, pacchianeria, kitsch davvero "invidiabile". Escalade fiammati, suv con ruote alzate, luci al neon, colori e suoni. La gente qua pare non avere limite e tende a cercare di apparire nel modo più insensato possibile.
Difficile abituarsi a questo "stile" così straniante.
Quello che però è impressionante, non è tanto la stravaganza in sé, che peraltro personalmente apprezzo, ma il modo con cui si cerca di essere "originali". La stravaganza e l'originalità spesso sono guardate male anche nel nostro paese, ma c'è differenza tra stile e kitsch.
Qui in USA, si nota moltissimo questa differenza, e non certo in positivo.
Da dove può discendere un tale comportamento? Sembra quasi che la gente faccia costantemente gara a chi ce l'ha più lungo.
Perdonate l'espressione volgarotta, ma in questo mondo credo di aver reso l'idea nel modo più chiaro possibile.
Perché pongo l'attenzione così tanto su un fattore, tutto sommato, puramente esteriore?
Questo tipo di atteggiamento riflette in pieno l'estremizzazione del capitalismo che permea questa società.
Il capitalismo, estremizzato, è la concettualizzazione economica della gara a chi ce l'ha più lungo. Si cerca sempre di aumentare le dimensioni di tutto, ma a che pro? Dopo un certo limite, in cui è utile e necessario avere "maggiori qualità" degli altri, una volta superato quel limite, ciò tende ad essere dannoso per gli altri, e inutile e controproducente per sé stessi.
L'americano medio diventa sempre più tamarro perché l'eccesso non è mai abbastanza.
L'hamburger non è mai abbastanza grande.
Due crisi economiche gravissime sono nate per "colpa" di questo atteggiamento:
'29: crisi di overproduction.
Oggi: crisi di overspeculazione su mercati a rischio.
Di nuovo, il macroscopico nel microscopico. La legge dall'esperienza.
Attenzione, perché questo atteggiamento è un fattore variabile da tenere in grandissima considerazione quando si analizzano nuovi cosiddetti fattori di successo economici che nascono da USA e più precisamente Silicon Valley.
Il punto su cui farò particolare pressione in questi giorni sarà il web e le startups. Due nuovi ambienti apparentemente redditizi, innovativi e che offrono grandi opportunità anche create dal nulla (proprio come le imprese che nascevano da immigrati, da zero, prima del '29).
Quanto dell'atteggiamento tamarro sussiste in queste innovazioni? Qual è la sua importanza? Quanto è determinante per il successo? A cosa può portare l'eccesso?
Sono tutte domande a cui, nei prossimi giorni, voglio dare una risposta precisa.

Dettaglio 8 - Acqua gratis, bevande senza limiti
Poniamo caso che stiate andando in un ristorante italiano, e che siate un po' spilorci, come il sottoscritto.
La prima cosa che andrete a controllare dopo aver scelto il menu sarà il costo delle bevande, a partire dall'acqua.
Bene che di solito costa uno sproposito rispetto a ciò che è: semplicissima acqua.
Dunque, è facile che accada che stringiate un po' la cinghia e consumiate poca acqua, non oltre lo stretto necessario.
In USA, questo problema non esiste: entrate in un ristorante, ordinante una Coca Cola, ne potete bere quanta ne volete. Vi servite da soli.
Pagate il bicchiere e poi bom, siete liberissimi di riempirvi di frizzantezza.
1 dollaro e qualcosa per la Coca sono tanti? Chiedete acqua, e ve ne sarà data a volontà. Senza limite alcuno.
Questo è qualcosa di impressionante. Chi è la causa? Corporation? Molto probabilmente si. La grande mano invisibile delle corporations tocca i nostri bisogni fondamentali. Ci spinge a servirci da soli, qua, vuole che chiunque abbia da bere.
Purtroppo per ora, non ho sufficienti indizi per indagare ulteriormente sulla cosa, e comprendere se ciò sia un bene o un male. Se sia importabile a beneficio dell'Italia. Tuttavia è un punto su cui ho voluto porre l'attenzione, perché è davvero qualcosa che mi stupisce.

Dettaglio 9 - Zuccheri
Oggi ho avuto mal di testa.
Ora: io provo mal di testa in poche occasioni. Le riassumerò.
Stress: sono concettualmente "in ferie", pur seguendo un tour di studio, essere stressato, ora, sarebbe ridicolo.
Caldo elevato: in California il clima è veramente ottimo, nel senso che il sole sarà sì caldo, la l'aria è fresca, di sera fa quasi freddo e di giorno non c'è la stessa, terribile afa che opprime la nostra pianura padana. 24/25 gradi la temperatura massima. Più che accettabile, anche un organismo come il mio, sensibile alle alte temperature, non ha difficoltà a sopportare un clima così.
Stanchezza: dopo una riposantissima dormita, stranamente non influenzata dal jet lag che ho superato facilmente oltre le mie aspettative, non credo proprio di soffrire di emicrania per questo motivo.
Piuttosto ho avuto sentore di testa pesante, euforia ma un generale rimbambimento.
Riflettendo attentamente, oggi ho avuto uno strettissimo contatto con gli zuccheri. Dalla bevanda più semplice, al cibo.
Lo zucchero è una droga. Che lo si voglia o no, è una sostanza psicotropa. Agisce sul nostro organismo in modo rapidissimo, in grandi quantità è dannosa. Qua, lo zucchero è ovunque.
L'alcool è quasi criminalizzato. Il fumo non è tollerato. Ma, se non fosse solo l'ambientazione di proverbiali paesi delle fiabe, se fosse invece possibile credo proprio che ci farebbero le case con lo zucchero.
C'è zucchero nelle salse, negli alimenti più basilari, nella frutta, nelle bevande (in quantità assurde), persino nella carne essiccata. Forse anche nell'acqua.
Non riesco a comprendere una cosa di questo tipo. Filocospiratori diranno che siamo di fronte a un tentativo di "drogare le masse", un po' alla 1984. Io credo invece che ci si trovi di fronte a un eclatante caso di idiozia e ignoranza, a qualsiasi livello della "piramide sociale".
Altro punto su cui bisogna fare molta attenzione. Altro microscopico nel macroscopico.
Idiozia resa paradigma di un modo di vivere. Talmente "normale" che nessuno ci fa caso qui, ma che per me, italiano, europeo, è cosa tutt'altro che irrilevante.


Dettaglio 10 - Ex pluribus unum
Prendere dimestichezza con una nuova moneta non è sempre semplicissimo. I dollari sembrano tutti uguali.
Se gli euro sono a prova di imbecille, i dollari sono una moneta per cui serve una certa pratica.
Si è visto così necessario perdere un (bel) po' di tempo a leggere le scrittine sulle monete e capire quando diavolo valessero.
Ed è stato in questo momento che ho scoperto un dettaglio tutt'altro che irrilevante: la scritta "ex pluribus unum" in rilievo sulla moneta. Ora, gli americani sono avvezzi ai proclami, dall'"in god we trust", ai sigilli...
Ma questo proclama è quello più interessante che ho letto finora.
Perchè?
Perché riflette uno dei lati più buoni della cultura statunitense: quello che personalmente riassumo nel concetto di cooperation.
Il fondamentale sistema del teamwork che impregna la società, un volersi aiutare a vicenda consapevoli della propria situazione per un bene comune. Tale bene può essere relativo alla squadra, alla famiglia, al paese intero. Questo tipo mentalità, diventa visibilissimo alla luce delle dichiarazioni di Obama che chiede alla nazione di collaborare.
Stupisce molto di più invece vedere gente che ti aiuta se sei in difficoltà non curante di chi sei, da dove vieni e perché.
Persino la polizia se ti ferma ti aiuta a raggiungere il luogo che stai cercando.
Da noi, purtroppo, se qualcosa di questo tipo succede scatta la diffidenza. Il primo pensiero è "questo qui mi vuole derubare", oppure "che vuole da me questo qua?", "perché mi sta parlando?", e via dicendo.
Lo statunitense medio, invece, si aiuta a vicenda. Esiste una cultura della fiducia/trust completalmente diversa dalla nostra.
Dal microscopico al macroscopico, questo tipo di mentalità è quella che fa nascere l'innovazione, la creatività, l'efficienza.
Ne parlerò più a lungo appena avrò visitato un po di startup, ma il concetto va già assimiliato: una mentalità di fiducia reciproca, nei limiti della ragionevolezza (fiducia non significa disattenzione) non può che essere qualcosa di positivo da importare.

Aggiungo che ho terminato questo post oggi 24 agosto 2010, ora locale circa le 22, dopo una giornata molto intensa a Stanford University, Singularity University e aziende locali.

Ovviamente, questa esperienza non può che avermi fatto scoprire un sacco di cose, che non vedo l'ora di condividere.
Il mondo scolastico e di ricerca californiano ha una mentalità incredibilmente aperta e innovativa, che per noi dovrebbe essere indubbiamente di grande esempio.

Perciò... stay tuned, more to come!




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