Il premier Mario Monti pochi giorni fa ha aperto il dibattito sulla sanità pubblica italiana e sul suo futuro negli anni a venire, affermando che "La sostenibilità futura del Servizio sanitario nazionale potrebbe non essere garantita".
Queste parole hanno scatenato ogni tipo di reazione: dallo sgomento alla rabbia alla difesa della sanità pubblica contro l'intervento dei privati (aka no alla privatizzazione).
Bisogna precisare che A) Monti non ha detto di voler privatizzare la sanità (frase che giornali, pseudo politici e sindacati gli hanno messo in bocca ma che non trovano riscontri in ciò che il premier ha affermato) e B) non parlava solo del SSN italiano ma "La sostenibilità futura dei sistemi santiari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni".
Per quanto riguarda la sostenibilità del nostro (ma non solo, Monti parlava in generale della sanità nei paesi occidentali) sistema sanitario, le affermazioni del professore sono estremamente banali: in un paese di vecchi e che invecchia sempre di più è OVVIO che il sistema sanitario non sia sostenibile nel lungo termine (visto il debito e il deficit di bilancio che ancora oggi abbiamo).
Mi stupisco dello stupore e dello sdegno di tanti. Il premier ha solamente messo ancora più in chiaro una situazione limpida. Faccio due conti per spiegarmi meglio:
Prendo il nostro paese perchè ci riguarda direttamente e i dati sono più semplici da reperire e gli anziani over 65 in quanto sono quelli esenti e quindi totalmente a carico del SSN: Queste sono le proiezioni dell'Istat: (fonte: demo.istat.com):
Anno | Popolazione over 65 |
2012 | 12.554.359,00 |
2022 | 14.436.900,00 |
2032 | 17.294.723,00 |
2042 | 20.326.024,00 |
2052 | 20.976.412,00 |
2062 | 20.315.268,00 |
Solo nel 2062 si avrà un calo, ma bisogna precisare che l'età media di quei 21 milioni sarà molto più elevata (per chi volesse calcolarsela, qui il link da cui ho preso i dati) .
La spesa sanitaria era pari a circa 96.8 miliardi nel 2005, salita fino a 109 miliardi nel 2009 e scesa a poco meno di 103 miliardi di euro nel 2010 (anche se i dati di quotidiano sanità parlano di una spesa pari a 112 miliardi di euro). Dato il trend programmato dal Def 2012di spesa pubblica e sanitaria fino al 2060 mostrato in tabella (fonte: quotidianosanità):
Ipotizzo quindi che la spesa rimanga costante a 110 miliardi per il 2022.
Bisogna considerare che il fattore moltiplicativo di spesa per le varie fascie d'età è differente. Il Ministero della Sanità segnala che (fonte, tabella pagina 8):
2.094+2061 = 4.155 fra i 65 e i 74 anni e di 2.941+1.846 = 4.787 per gli over 75.Però i pesi riguardano solo il 50% quindi 2.058 per i primi e 2.394 per i secondi + 1.11 (somma di tutti i pesi/16) = 3.156 e 3.504 Questo vuol dire che nel 2022, facendo una media (3.330), circa il 50% della spesa per il SSN andrà a curare gli anziani nel 2022 fino ad arrivare al 70% circa nel 2042, 2052 e 2062, ma vista la maggior quantità di over 75 sarà ancora più alta le percentuali saranno maggiori.
Ciò vuol dire che il resto della popolazione dovrò essere assistito con meno del 30% della spesa sanitaria (contro il 60% circa odierno).
Vi sembra sostenibile, considerando che i neonati pesano poco meno degli anziani?
Questo discorso, ripeto, Monti lo fa per tutti i SSN quindi anche per gli stati che spendono più soldi di noi in percentuale del PIL. L'aumento di spesa dell'1.5% di PIL in programma nel 2060 per l'Italia molto probabilmente non cambierà le cose.
PS: un grazie a Marco Esposito per le fonti