venerdì 31 agosto 2012

Tagliando questa spesa si distruggerebbe lo stato sociale?

Il caso delle spese folli della regione Sicilia 

Quando dico e sento dire che in Italia bisogna assolutamente ridurre la spesa pubblica al fine di ridurre il debito e la tassazione, la primissima opposizione è quella della "distruzione" dei servizi forniti al cittadino e più in generale dello stato sociale.

Quello che cerco di chiarire e dimostrare attraverso il blog è che non è sempre così, anzi! In molti casi tagliare la spesa pubblica significa risparmiare soldi che vengono buttati via, sprecati in svariati modi. L'Italia non fa eccezione. Se proprio vogliamo dirlo, noi siamo l'esempio dello spreco di denaro pubblico.

Stamattina mi sono imbattutto in questo articolo che tratta dei costi spaventosi ed inutili della regione Sicilia. Cito:

"Una legge, la numero 10 del 2000, che creava la terza fascia dirigenziale. Trasformando tanti funzionari di alto livello, appunto, in dirigenti della Regione.
Che, tanto per capirci, sono la bellezza di 1.906, un numero che rappresenta il 10,66% dell'intero personale dipendente della Regione. Per intenderci, nel 2009, questo rapporto nelle regioni a Statuto ordinario era pari al 5,80% e nelle Regioni a statuto speciale al 4,57%.
[...]
La stessa logica, in fondo, che ha portato alla proliferazione di consulenti ed esperti. Anche in questo caso, nonostante i quasi duemila dirigenti, il governatore e gli assessori non hanno lesinato nomine e incarichi che hanno finito per costare, stando alle cifre diffuse in uno studio della Cisl – Funzione pubblica, qualcosa come 1,2 milioni di euro nel biennio 2010-2011.
[...]
Mentre la giunta sarda nel 2011 contava su 58 autisti, il governo siciliano ne stipendiava la bellezza di 135. Due volte e mezzo il numero di conducenti, a parità di vetture. E ovviamente, il dato non può che tradursi in euro. Mentre la Sardegna, infatti, pagava per i suoi autisti 2,3 milioni di euro l'anno, la Sicilia scuciva nel 2011 la cifra enorme di 5,754 milioni.
 Vi chiedo: tagliando questi costi....si distruggerebbero stato sociale e servizi della regione Sicilia?


Per la Chiesa, solo la vita degli altri è sacra

Le contraddizioni della Chiesa Cattolica di nuovo a galla

[Premessa molto importante: in questo articolo non voglio assolutamente mancare di rispetto al Cardinale Martini. E' una riflessione provocatoria in generale su un tema molto discusso negli ultimi anni]

Le condizioni del cardinale Carlo Maria Martini, affetto dal morbo di parkinson, si sono negli ultimi giorni molto aggravate. Il medico personale ha dichiarato che oramai è entrato in una fase terminale. Notizie del genere fanno sempre dispiacere però, da polemico e provocatore quale sono, vorrei citare una frase proprio del dottore che mi ha colpito (grassetti miei):

«è purtroppo entrato in fase terminale. Dopo un'ultima crisi, cominciata a metà agosto, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all'ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico»

Ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico. Ma come? Un uomo di Chiesa rifiuta gli alimenti, dopo tutto il casino e le polemiche fatte per il caso di Eluana Englaro in cui la Santa Sede aveva dichiarato che lo stop ad alimenti è OMICIDIO? Anzi, testuali parole:

"«Una mostruosità». Staccare il sondino che alimenta Eluana e lasciarla morire, «privarla dell’idratazione e dell’alimentazione significa ammazzarla, è una cosa disumana». Questo il messaggio del Vaticano (lanciato attraverso il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Salute) alla Cassazione sul caso Englaro"

Che differenza c'è fra Eluana e il cardinale? Perchè il Vaticano non si è opposto alla scelta di uno dei suoi rappresentanti più illustri? Forse perchè Eluana era una donna giovane mentre il Cardinale Martini no?

Questa è ipocrisia bella e buona. Da morire di vergogna per un'istituzione che vive nel Medioevo da troppo tempo e per i fedeli che la seguono ciecamente senza mai farsi una domanda.

Vi farò una previsione: nel giro di qualche anno la Chiesa perderà tutte le battaglie che va combattendo da tempo e vedrete che, con varie giustificazioni, accetterà i matrimoni gay, preti sposati e finalmente che un malato nelle condizioni di Eluana e del Cardinale potrà scegliere se smettere di soffrire o no giustificate.

Martini, consapevolmente o no (io credo di sì), ha lanciato con quel suo rifiuto un messaggio fortissimo e più che giusto alla Santa Sede. Vediamo se essa continuerà ad essere sorda ed i suoi fedeli ciechi.


giovedì 30 agosto 2012

La tassa su bibite e junk food è inutile ed ingiusta. Vi spiego il perchè.

Il governo Monti vuole introdurre una tassa su bibite gassate e junk food. Dal punto di vista economico e medio però è inutile ed ingiusta.

In tempi di crisi o si taglia o si tassa. I governi in italia prediligono la seconda opzione, tassando tutto il tassabile. Certo, all'appello mancano l'Imu alla Chiesa, la prostituzione e le droghe leggere (che però vanno prima legalizzate e di questo proprio il governo non ha mai parlato) che sarebbero tasse più che giuste e molto remunerative. L'ultima idea è quella di tassare il cibo spazzatura o "Junk Food", assieme alle bibite gassate e zuccherate per guadagnare qualche soldino e in più combattere l'obesità. Se ad un primo impatto potrebbe sembrare corretto, in realtà così non è.

Prima di tutto un ragionamento dal punto di vista economico.

Il junk food viene consumato per la maggiore da gente di ceto medio-basso per svariate ragioni: è più comodo da portare in giro e fornisce molte più calorie a parità di peso e velocità di preparazione di un cibo più sano (non tutti dispongono di una mensa aziendale, non tutti hanno il tempo di tornare a casa e prepararsi da mangiare sano, non tutti hanno tempo e soldi di mangiare in un ristorante). Una tassa su questo cibo andrebbe dunque a colpire i redditi medio-poveri, già in difficoltà perchè martoriati da una serie di imposte sempre in aumento.

Ammettendo che queste persone decidano di cambiare, diventare salutisti (per esigenze prettamente economiche) e mangiare solo cibo sano, la conseguenza sarebbe un aumento della domanda per quei cibi, che si tramuterebbe (per la legge della domanda-offerta) in un aumento dei prezzi per gli stessi. Risultato molto probabile: i cittadini tornerebbero al junk food, ma avrebbero meno potere d'acquisto.


Dal punto di vista medico, è vero che il junk food favorisce l'obesità ma come sempre, dipende dalle quantità in cui viene consumato. Banalmente, se un individio medio mangiasse a pranzo e cena 500g di pasta (a cui si aggiunge un secondo oltre a colazione, merenda, etc) diventerebbe obeso. Cos'è tassiamo anche la pasta? Però è fatta con uova e farina quindi che si fa, si tassano pure quelle? Bere una lattina di una bibita zuccherata X non fa diventare la gente obesa.

Poi bisogna distinguere anche i soggetti: c'è chi può mangiare di tutto ma un po' per la genetica e un po' perchè faccio molto sport, per mettere su un kg deve accadere un miracolo e chi invece perchè è robusto di costituzione e si muove pochino ingrassa molto più facilmente.
Tra l'altro, più si avanza con l'età e più diventa facile mettere su peso.

E' dimostrato poi (vedi studio "Junk-food, home cooking, physical activity and obesity: The effect of the fat tax and the thin subsidy" publicato sul Journal of Public Economics) che per certi individui una tassa mirata a ridurre il consumo di junk food, se avesse successo, avrebbe come conseguenza la riduzione dell'attività fisica praticata da quelle persone, annullando quindi il suo effetto.

Questa tassa sarà oltre che ingiusta, inutile. Cosa fare quindi? La mia proposta è, se proprio si vuole tassare per recuperare i maggiori costi sanitari derivanti dai pazienti obesi, quella di applicare un'imposta direttamente sugli individui grassi. Più sei grasso e più paghi. Questa sarebbe un incentivo per la gente a rimanere in forma, con qualsivoglia metodo legale come mangiare meno, più sano, muoversi di più etc.
Ci sarebbe però il problema che alcuni individui ingrassano per colpa di malattie fisiche o psicologiche, quindi ogni caso andrebbe valutato e quindi non so quanto questo tipo di imposta possa effettivamente essere applicata, però la ritengo più valida e meno ingiusta di quella che vogliono applicare loro.

PS: io comunque di junk food non ne mangio, ma mangio molto vi assicuro e come vedete dalle foto non sono grasso




martedì 28 agosto 2012

Un ragionamento economico per i minatori della Carbosulcis

Circa 40 minatori (a cui se ne sono aggiunti 80 poco fa) della Carbosulcis si sono asserragliati nella la miniera sarda di Nuraxi Figus. Gli operai, che hanno con loro anche circa 350 chilogrammi di esplosivo, chiedono al governo lo sblocco di un progetto di rilancio della produzione: un finanziamento di 200 milioni di euro.Dal punto di vista economico, a questo punto sarebbe meglio un'altra soluzione.

40 minatori sono a quasi 400m sottoterra a protestare per ottenere un finanziamento da 200 milioni di euro dal governo in collaborazione con l'Enel.
Ora, con tutto il rispetto, la comprensione per la loro situazione, però un investimento da 200 milioni per un progetto a quanto capisco difficile e probabilmente antieconomico sono davvero tanti.

Due conti semplici: i minatori sono 470.

200 milioni/470 = (circa) 425500 euro ciascuno.

Lo stipendio medio di un minatore si aggira intorno ai 1200-1300 euro al mese. Quindi 425500/1300 = 327.

Quindi con quell'investimento potremmo dare 1300 euro al mese a tutti gli operai per 327 mesi, quindi per 27 anni. 1000€ al mese per 35 anni e mezzo.

A quel punto io proporrei 1300 € per 10-15 anni: costerebbe 73 milioni di euro circa: voi non fate nulla ed è molto più economico per lo Stato.


sabato 25 agosto 2012

Morto Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna

Se ne è andato un grande che verrà ricordato per sempre

"That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind"
(Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l'umanità)



ADDIO NEIL


venerdì 24 agosto 2012

21 anni a Breivik: vediamo quanto funziona la rieducazione nelle carceri norvegesi

Pena per l'autore di una delle stragi peggiori degli ultimi anni: 21 anni. In Italia è scandalo, ma in Norvegia è il massimo della pena. Vediamo come funzionano le carceri e la rieducazione nel Nord Europa.


Onestamente, quando ho sentito della condanna inflitta a Breivik sono rimasto a bocca aperta: 21 anni per questa persona, in quelle condizioni (la detenzione in Norvegia è molto diversa che in Italia) sembrano una condanna troppo poco severa, quasi una presa in giro. In Norvegia invece non è così e gli stessi parenti delle vittime sono i primi ad essere felici.

C'è da precisare che Breivik «potrebbe anche uscire in libertà vigilata dopo dieci anni di detenzione, ma questo non accadrà. E comunque (è lo scenario più probabile), fino a quando si riterrà che possa di nuovo commettere atti simili, la sua detenzione potrà essere prolungata ogni cinque anni. Potrebbe rimanere in prigione per il resto della vita. Ogni prolungamento implica che il pubblico ministero chieda un giudizio in tal senso alla corte.» quindi non è detto che 21 anni siano la condanna, de facto, definitiva.

Da un punto di vista prettamente scientifico, sarà curioso ed interessante seguire la rieducazione di questo individuo, apparentemente impossibile. Sarà un vero e proprio test per le carceri e i metodi punitivi/rieducativi norvegesi e chissà, visti i nostri continui fallimenti nella rieducazione dei carcerati italiani, magari una lezione educativa anche per l'Italia.

L'appuntamento è fra 21 anni.



lunedì 20 agosto 2012

Caro Favia, i primi che censurano sono i tuoi capi

 Favia (prima della marcia indietro imposta dall'alto) si è difeso dicendo che comprava spazi in tv per non essere censurato. Peccato che i suoi capi siano i primi a farlo


Favia ha sbagliato a pagare per andare in tv. E' sbagliato però (secondo me) anche l'atteggiamento di Grillo che in pratica vieta a tutti i membri del 5 stelle di andare in tv a confrontarsi. Se si viene invitati a discutere, è buon usanza del politico andarci per far valere le proprie ragioni.

Detto ciò, voglio ricordare a Favia e a tutti i 5 Stelle che i primi a censurare sono proprio i vostri capi, Grillo e Casaleggio (vedi mio post qui). Iniziate a dire loro di non censurare chiunque faccia una critica, poi si può discutere delle censure altrui.


domenica 19 agosto 2012

In Italia Juncker ha detto che l'uscita dall'Euro è possibile, in Germania invece l'ha esclusa

Curiosa differenza fra i titoli de "Corriere della Sera" e de "Handelsblat".

La Grecia uscirà dall'Euro? Forse sì, forse no. Se vogliamo il parere di Juncker,  Presidente dell'Eurogruppo (mica uno qualsiasi quindi), leggendo i titoli dei quotidiani il dubbio permane.
Sì perchè in Italia il Corriere della Sera titola "Juncker: «L'uscita della Grecia dall'euro è tecnicamente possibile»" lasciando quindi più di una porta aperta all'uscita.
In Germania invece, l' "Handelsblat" titola "Juncker schließt Euro-Austritt Griechenlands aus" che vuol dire "Juncker esclude l'uscita dall'euro della Grecia".

Magari all'interno i due articoli dicono le stesse cose, ma riportare due titoli così diversi fa la differenza nel messaggio che si vuole trasmettere. Considerando la tradizione dei giornali italiani, tendo più a fidarmi del titolo tedesco, ma è solo una mia opinione personale.

sabato 18 agosto 2012

Se l'impegno contro gli sprechi del pubblico fosse pari a quello contro l'evasione fiscale..

La lotta all'evasione fiscale è una delle priorità, se non la priorità del Governo Monti. Se però ci mettessero lo stesso impegno nel cercare di contrastare gli sprechi del settore pubblicosarebbe meglio.

Siamo oramai nella seconda metà dell'avventura del Governo Tecnico dei professori guidato da Mario Monti. Partito a mille, con promesse liberali e con una riforma pensionistica attesa da anni (purtroppo), si è via via impantanato nella fanghiglia composta da partiti, sindacati e lobbies che tanto potere hanno nella politica italiana. Il risultato è stato deludente, almeno dal mio punto di vista.

L'unica cosa buona fatta è la lotta all'evasion fiscale, partendo dalla famosa "Operazione Cortina" di inizio anno.
Essa è stata una delle priorità, se non la priorità assieme  del Governo Monti, assieme (bisogna ammetterlo) all'aumento delle tasse. Volendo fare dell'ironia, Monti avrà pensato "Se io questi li tasso di più, loro cercheranno di evadere di più, quindi ci vado giù pensante con la finanza almeno le mie nuove tasse le pagheranno tutte".
D'altronde, lui stesso ha detto "Siamo in uno stato di guerra per l'evasione".

Chi legge questo blog sa benissimo che io appeggio questa battaglia. In Italia c'è oramai quasi un "culto" dell'evasione fiscale, in cui l'evasore viene visto non tanto come un delinquente quanto come un eroe, la cui fama cresce al crescere della somma che evade (e del macchinone con su la bella modella che tu manco puoi averla nei tuoi sogni). Questo è molto pericolo oltre che sbagliato: rimuovere un modo di pensare, soprattutto se è di ammirazione e radicato nella mente del cittadino, è molto più difficile, per questo credo che punizioni esemplari al "figlio del papi" che viene beccato siano doverose.

Imputare però tutte le colpe della non crescita italiana all'evasione fiscale mi fa sorridere. E' vero che è una piaga, però non diamole poteri che non ha. Ricordo che recuperare l'evasione comporta inevitabilmente l'incremento della pressione fiscale con tutte le ripercussioni che questo comporta alle aziende, soprattutto se i soldi recuperati non vengono utilizzati al fine di ridurre la tassazione (con questo NON voglio giustificare l'evasione).

Quello che vorrei dire a Monti e ai suoi ministri è di impegnarsi allo stesso modo con la revisione della spesa pubblica, cercando di combattere gli sprechi e l'abnorme corruzione presente nel settore pubblico (secondo la Corte dei Conti la corruzione in Italia vale circa 60 miliardi di euro l'anno ma nel 2011 sono state inflitte condanne solo per 75 milioni di euro). Riuscire a risparmiare almeno un 20-30%, assieme a quelli recuperati dall'evasione (Monti vuole arrivare a 15 milioni), porterebbero nelle casse dello Stato circa 30 miliardi di Euro annui.
Oltre a questo, bisogna individuare tutti gli sprechi presenti nel pubblico di cui ho già parlato in altri articoli.

Va bene concentrarsi sull'evasione, ma non è l'unica "guerra" da combattere.



mercoledì 15 agosto 2012

la Lega Nord e il referendum sull' Euro-Lira

La Lega Nord punta a riconquistare il suo elettorato puntando tutto sul referendum anti-Euro. Si partirà  dal riutilizzare la vecchia moneta la prossima settimana ad Avio (Trentino) alla locale festa del Carroccio. Ma nel modo sbagliato.


Dopo la batosta presa in seguito alle vicende riguardanti gli alti piani del partito, la Lega Nord cerca di riconquistare la propria base elettorale attraverso nuove proposte ed idee. Da qui nasce il progetto "Referendum sulla moneta" che partità ufficialmente settimana prossima alla festa del partito in quel di Avio (Trentino) in cui, con un tuffo nel passato, si tornerà ad utilizzare il vecchio conio. Una sorta di "Amarcord" monetario, in cui la protagonista assoluta sarà la Lira.

Si legge che "Cibo e delle bevande saranno serviti al costo storico in lire" e "L'obiettivo della protesta è quello di ricordare quanto costavano i generi di prima necessità ai tempi della vecchia moneta".

Mentono sapendo di mentire. Spero vi sia chiaro che un ritorno alla lira NON riporterebbe i prezzi all'era pre-euro, anzi, sarebbero molto più alti! L'ho già spiegato e non voglio quindi dilungarmi, ma ritornare al vecchio conio comporterebbe una svalutazione, quindi un maggior costo delle importazioni e quindi un maggior prezzo di tutti i beni importati (fra cui le materie prime, quindi, ad esempio. la benzina, l'energia, la tecnologia, tutti gli ingredienti dei cibi che non si trovano in Italia etc etc). E' chiaro?

Scordatevi quei prezzi e chi vi dice il contrario, mente! e vi dirò di più: anche se non fossimo entrati nell'Euro (mantenedo quindi la Lira), i prezzi sarebbero aumentati lo stesso! E più di quanto hanno fatto (visto che l'Euro si è apprezzato dalla sua nascita sul Dollario).

Vi consiglio la lettura di questo articolo de "Il Sole 24 Ore" di qualche anno fa che chiarirà le idee.

martedì 14 agosto 2012

Lettera aperta ai giovani de #FormattiamoilPdl


Cari giovani del Popolo della Libertà,

Vi scrivo questa breve lettera come appello in seguito alla richiesta di cambiamento avanzata proprio da voi attraverso il tag "#FormattiamoilPdl" di pochi giorni fa. Le reazioni dei "vecchi" sono state molteplici, ma tutte negative: dal silenzio del segretario Alfano, alla polemica del capogruppo Cicchitto, alla quasi ironia di La Russa. L'unica mezza apertura è stata quella del vicecapogruppo Osvaldo Napoli, troppo poco.

Basta avere un minimo di buon senso per capire che queste persone, in politica da troppi anni, la poltrona non la lasceranno a breve. Per voi non c'è futuro, almeno a breve-medio termine, nemmeno per i più bravi (e ci vuole poco ad essere migliori di quelli a cui dovete sottostare). La ricandidatura di Silvio Berlusconi è un chiaro messaggio che di voltare pagine ed andare avanti proprio non se ne parla.

Quello che chiedo, soprattutto ai più bravi, capaci e meritevoli, è di andarsene. Se avete la possibilità, fondate un vostro partito o movimento (visto che va di moda oramai), oppure unitevi ad altri appena nati in base alle vostre idee.

"Fermare il declino" potrebbe essere una valida e seria alternativa ai "liberali" del PdL (che copiano, male, il suo programma), oppure il M5S (anche se bisogna vedere se, dato il vostro passato, vi fanno entrare). Ho citato questi due perchè sono i le due new entry più famose ed attuali, ma ce ne sono altri di minor importanza, oltre ai partiti classici e alle alleanze che si creeranno nei prossimi mesi (anche se in questi non so quanto spazio potrete avere). La scelta, l'alternativa comunque ora c'è.

Non restate in un partito vecchio che non accetta nemmeno le vostre critiche. Il futuro dell'Italia non è e non deve essere lì.

Mattia Poletti (The Rebel Ekonomist)


domenica 12 agosto 2012

Ilva, perchè la colpa è sempre dei privati e mai dello Stato

Quelli che lo Stato è meglio dei privati

Il caso Ilva di taranto ha occupato tutte le prime pagine dei giornali degli ultimi giorni per le note vicende sul suo impatto ambientale in quel di Taranto. Vedremo come andrà a finire (sperando per il meglio) ma vorrei solamente fare una brevissima riflessione sul fatto.

La colpa di tutto viene data ai privati che ora gestiscono l'impianto, riesumando quell'idea mai morta in Italia che "Stato buono, privato cattivo" che sicuramente posticiperà quelle liberalizzazioni e vendite delle aziende controllate (totalmente e in larga parte) dallo Stato (perchè anche questo è tipico dell'italiano medio e non fatemi fare esempi per favore).

Peccato però che quell'impianto inquinante ed "anti-ambientale" è stato costruito proprio dallo Stato nel 1961! Solo nel 1995 è stata venduta ai privati (Gruppo Riva). Non voglio dire che i Riva non abbiamo colpe, sia chiaro, però non sono stati loro ad aver costruito un impianto siderurgico in mezzo ad una città, non sono stati loro ad averlo costruito così inquinante e non sono stati loro che per 34 anni non lo hanno bonificato. Dare tutta la colpa a loro (che, fra le altre cose, lo hanno risanato, reso produttivo e redditizio, al contrario di quando era gestito dallo Stato dopo la crisi degli anni '80) mi pare dire bugie a sostegno di una teoria "Stato=Buono" che, soprattutto nel caso italiano, non sta in piedi.


martedì 7 agosto 2012

#Spread1200: Monti ha detto la verità. Perchè scusarsi?

Mario Monti ha solo detto la verità sullo spread e Berlusconi. Perchè si è scusato?


"Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile"
Questa è la frase detta da Mario Monti nell'intervista al WallStreetJournal di un mese fa. Mi spiace dirlo per i fans dell'ex Presidente del Consiglio e del PDL, ma è la pura verità. Con Berlusconi lo spread oggi sarebbe a livelli insostenibili e l'Italia probabilmente sarebbe fallita. Basta guardare alla reputazione dello stesso all'estero, alle preoccupazioni scaturite dalla sua "nuova" ricandidatura alle prossime elezioni del 2013.

Perchè allora si è scusato? Come spiega Repubblica:

E la polemica si abbatte sulle votazioni, sia alla Camera che al Senato. E si traduce in un voto contro. I deputati del Pdl fanno andare sotto il governo su un ordine del giorno del decreto per la spending review che riguarda la sicurezza. Il tesoriere Pietro Laffranco: "Lo abbiamo fatto apposta per protesta contro le parole di Monti su Berlusconi. Ha detto una sacrosanta sciocchezza e noi abbiamo voluto lanciare un segnale". E dal Pdl chiedono al premier di "scusarsi con Berlusconi". Poi al Senato il Pdl fa mancare il numero legale per ben quattro volte, causando così la sospensione della seduta.

Questo si chiama "Ricatto". Ma non voglio giustificare Monti. Se non ha il coraggio di dire e fare ciò che è giusto, andando contro il Parlamento delle caste, perchè mai accettare il ruolo di Presidente del Consiglio di un governo tecnico? Qual è lo scopo se tanto non può fare nulla che vada contro la "Casta"?

Certamente, grazie a lui l'Italia rimane a galla ma se sotto l'acqua "limpida" spruzzata dal giardiniere su cui naviga la barchetta di legno c'è sterco questo prima o poi assorbirà tutta l'acqua e corroderà il legno. Il giardiniere (Monti) dovrebbe quindi eliminare lo sterco presente (casta politica) il prima possibile per far navigare la barchetta (Italia).

Ad ora non lo ha fatto e giudicando da questo episodio, mai lo farà...


"I parlamentari vengono chiamati anche di lunedì (come fossimo bestie che devono essere tirate)"

Improbabili Senatori del gruppo Misto



Il "Gruppo Misto" è diventato famoso non per le proposte politiche fatte, ma per le lamentele dei suoi parlamentari. Dopo Pepe che prima se la prende con i tagli ai privilegi perchè ridurranno alla fame deputati e parlamentari, poi perchè hanno poche ferie e uno stipendio da impiegato, è arrivato Giuseppe Astore, ex Idv (ora Gruppo Misto) che ci regala un'altra perla:


“Credo sia importante e fondamentale che ci difendiate come parlamentari. (…) Invece la sensazione è che si voglia dire che siamo a posto, perché i parlamentari vengono chiamati anche di lunedì (come fossimo bestie che devono essere tirate), per dimostrare all’opinione pubblica che lavoriamo" (fonte)
 On. Astore, sembrava anche simpatico dalla foto e invece mi esce con dichiarazioni del genere. Lo sa che non è obbligato a stare lì? Se non le va bene lavorare come una bestia che deve essere tirata, si dimetta. Vengo io al suo posto, ci sta?



lunedì 6 agosto 2012

Telecom Italia: "Scordatevi la fibra ottica"

Scioccanti dichiarazioni del presidente di Telecom Italia Bernabè



"Non accelereremo la diffusione della rete in fibra, anche perché l'indicazione della unione europea è solo programmatica, vedremo prima quali sono le decisioni finali e comunque la diffusione della rete è spinta da clienti e redditività: non faremo nulla che possa compromettere obiettivi globali nel breve termine perché vogliamo comunque il deleavereage per Telecom". 

Leggasi: continueremo ad utilizzare le infrastrutture da terzo mondo in rame già esistenti quindi scordatevi velocità e modernità. Siccome poi le dichiarazioni (per lui) non erano ancora incommentabili, conclude con un:
"Al controllo della rete non rinunceremo mai."

Monti, se ci sei, batti un colpo...Queste sono le cose urgenti da cambiare in questo paese che, sotto ahimè molti aspetti, è davvero il "paese delle banane".


domenica 5 agosto 2012

La disastrosa esperienza svedese della Tobin Tax

La Francia non è il primo paese ad aver applicato la "Tobin Tax". Prima di lei la adottò la Svezia  nel 1984. Quali furono i risultati?


Il primo agosto scorso è scattata la Tobin Tax in Francia, una tassa dello 0.2% sulla compravendita di tutti i titoli emessi da un´azienda la cui sede sociale è situata in Francia e la cui capitalizzazione in Borsa è maggiore del miliardo di euro. Un'imposta simile verrà applicata anche operazioni di trading ad alta frequenza ed ai "naked credit default swap". Il gettito fiscale atteso è molto basso: 170 milioni di euro quest'anno, 500 l'anno prossimo. Bisogna vedere se queste attese tengono conto delle conseguenze che si avranno sugli scambi a seguito dell'introduzione della Tobin (aka se non contano le attese, il gettito reale sarà minore, vedi dopo).

Come lo stesso Bloomberg ci spiega, il risultato sarà quello di spaventare gli investimenti (che probabilmente fuggiranno) e frenare la crescita necessaria.

Hollande non è il primo ad aver applicato questo genere di tassa. Nel 1984 la Svezia la applicò allo 0.5% per le operazioni di acquisto o vendita, raddoppiandola nel luglio del 1986. Nel 1989 poi fu introdotta un tassa dello 0.002% per obbligazioni con scadenza a 90 giorni, 0,01% per quelle a scadenza 1 anno e 0,03% per quelle con scadenza uguale o superiore a 5 anni. Quali furono i risultati?

Svalutazione degli assets: lo stesso giorno in cui fu annunciata la tassa, i prezzi delle azioni scesero del 2,2%. Ci fu però una fuga di informazioni nei 30 giorni precedenti l’annuncio, la quale probabilmente spiega la discesa del 5,35% dei prezzi. Quando la tassa raddoppiò, i prezzi calarono dell'1%.

Dal punto di vista fiscale, le aspettative erano di guadagnare ogni anno 1.500 milioni di corone svedesi. Nella realtà, a cifra più alta fu di 80 milioni; in media il guadagno fu vicino ai 50 milioni. Un fallimento totale.

Il volume degli scambi in Svezia calò considerevolmente (vedi tabelle 2 e 3 e figure 4 e 5 del paper) per poi riprendere a tasse eliminate.In pratica, tassare portò al diminuire degli scambi e/o alla migrazione in altri mercati in cui la tobin tax non era presente: ad esempio, oltre il 60% dell’intero volume di scambio si era trasferito off-shore.

Per questi motivi la Svezia abbandonò la Tobin Tax alla fine del 1991 e i volumi di trading aumentarono considerevolmente negli anni '90 (vedi ancora figure 4 e 5).

Vedremo gli effetti che avrà in Francia. Personalmente non mi aspetto risultati diversi da quelli appena esposti e a breve si accorgeranno dell'inutilità (se non peggio) di questa proposta demagogica.


sabato 4 agosto 2012

Al PDL non sanno manco copiare

Le due nuove proposte di Alfano&Co assomigliano molto a quelle di altri..

“Ieri il PD ha presentato la sua proposta "innovativa" per salvare l’Italia dalla crisi: aumentare le tasse, con una bella patrimoniale. Gli Italiani hanno già dato, ora tocca allo Stato dimagrire. Per questo il PDL presenta la sua proposta per abbattere il debito pubblico: questo è il vero scudo antispread italiano." [...]

“Gli obiettivi principali [...] che ci siamo prefissati sono due: la riduzione del debito pubblico al di sotto della soglia del 100% e la conseguente riduzione della pressione fiscale di un punto l’anno per cinque anni. La diretta conseguenza è la possibilità per cittadini e imprese di poter disporre di maggiori risorse."

 Queste le dichiarazioni del Segretario del PDL Angelino Alfano che hanno aperto la conferenza stampa del partito. Sono proposte allettanti ma che mi pare di aver letto precedentemente da qualche altra parte. Ma certo, ora ricordo! Sono due delle dieci proposte dei firmatari de "Fermare il Declino" (al quale ha aderito anche il sottoscritto):

1) Ridurre l'ammontare del debito pubblico. è possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.

3) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle imposte. 

 Non c'è che dire, sono molto simili! Perfino i numeri sono uguali! Peccato però che scritte nel "PDL Style" abbiano poco senso. Il motivo è spiegato nell'articolo in risposta di parte dei firmatari:


Primo: quando si copia, non si possono saltare i pezzi. Tra la proposta 1 e la proposta 3 c'è, sorpresa sorpresa, la proposta 2. La quale dice questo

2) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni.

Si vede che la proposta è stata trovata troppo sconveniente, e quindi è saltata. Peccato che, senza questa proposta, le altre due non stiano in piedi da sole. Non si può portare il rapporto debito/PIL al 100% e in più ridurre la pressione fiscale di 5 punti senza ridurre la spesa. Ma l'allergia del PdL alla riduzione della spesa è ben nota, per cui non continuiamo. Secondo: quando si copia è bene evitare di aggiungere parole di cui non si capisce il significato. Per schivare la parte sulla riduzione della spesa, il buon Alfano vuol farci credere che dalla sola riduzione del debito mediante dismissioni risulterà ''la conseguente riduzione della pressione fiscale''. Angelino, no. Non consegue proprio per nulla. Facciamo un esempio semplice semplice, con numeri arrotondati, così magari capisci. Nel 2012 lo stato italiano si prevede spenderà circa 85 miliardi di interessi, su un debito di circa 2000 miliardi. Ne risulta un tasso medio del 4,25%. Il PIL è circa 1600 miliardi. Ora, supponiamo di portare il rapporto debito/PIL al 100%, rimborsando 400 miliardi ottenuti mediante dismissioni. Quanto si rispamia in termini di spesa per interessi? La riposta è 400 X 4,25% = 17 miliardi. Che sono, più o meno, un punto percentuale di PIL. Gli altri quattro che mancano per ridurre la pressione fiscale, Alfa', da dove li pigli?

Vedi Alfa', forse ora potrai meglio apprezzare che noi quel punto sulla riduzione della spesa non lo abbiamo messo a caso. A differenza di pagliacci e ciarlatani vari che blaterano da 20 anni di ''meno tasse per tutti'', noi i conti siamo abituati a farli, e a farli bene. Quei 6 punti di riduzione della spesa purtroppo servono, non sono lì perché ci divertiamo a mettere numeri a caso. Un paio di punti circa servono ad assicurare che il pareggio di bilancio venga raggiunto e mantenuto (visto che, ricordiamo, non ci siamo ancora arrivati) e il resto serve a finanziare la riduzione delle imposte. Perché la riduzione della spesa per interessi da sola non basta, e chi racconta il contrario o non sa fare i conti o è in malafede.

Terzo: quando si mettono dei numeri non copiati, bisogna stare attenti che i conti tornino. Ci dici ''ciò ci consentirà di poter incassare una cifra stimata di 15/20 miliardi l’anno (un punto di PIL), per un totale di 400 miliardi''. Due cose. Per ripetere quanto detto al punto precedente puoi solo usare il calo degli interessi per finanziare la riduzione delle imposte. Se cali le imposte di un punto di PIL l'anno perché hai entrate straordinarie da dismissioni di un punto di PIL l'anno vuol dire che non hai capito nulla, e finirai per spaventare (giustamente!) i mercati e far arrabbiare (giustamente!) i partner europei. La riduzione delle tasse si finanzia con riduzione della spesa corrente, non con le entrate straordinarie. Poi, di grazia, ci spieghi come si arriva ai 400 miliardi partendo da 15/20 miliardi l'anno per 5 anni? Noi, anche prendendo l'ipotesi massima di 20 miliardi annui, arriviamo a 100. Magari a qualcosa di più capitalizzando o robe del genere, ma con tassi realistici facciamo fatica ad andare oltre 120. Il resto, siamo veramente curiosi di sapere, da dove arriva? 


Ricordo a tutti voi la frase "Diffidate dalle imitazioni". Ecco, diffidate cari elettori, soprattutto se chi imita è lo stesso che per anni ha fatto promesse su promesse per poi agire in maniera opposta. Abbiamo avuto al governo  gli uomini del PDL per ben 8 anni. Spero vivamente la lezione vi sia bastata.

venerdì 3 agosto 2012

FLI: Il partito dimenticato

Che fine ha fatto il partito di Fini?

In queste settimane in cui i politici stanno iniziando a fare campagna elettorale per le prossime elezioni del 2013 (se non le anticiperanno), manca una delle voci importanti.

Il PDL fa parlare di sè per via della ricandidatura di Berlusconi. PD, UDC e SEL per la loro (presunta alleanza). IDV per la presunta esclusione dall'alleanza detta prima. M5S per la novità del movimento, delle proposte e per via di Grillo. Chi è che ancora tace dei partiti più conosciuti? Ah sì, quello che per primo aveva capito la brutta piega che il PDL stava prendendo ed aveva deciso di ribellarsi, fondare un partito e correre da solo.

Mi sto riferendo ovviamente a Fini e FLI, spariti o quasi dalla scena politica nazionale dopo il tormentone "Fini si deve dimettere da Presidente della Camera".

I sondaggi dicono che il partito verrebbe votato dal 3.7% (se non al 2.3%), in continuo calo da inizio anno (vedi immagine). E' il partito peggiore fra i "Big" ad eccezione de La Destra, PSI e Federazione delle Sinistre (se si considerano questi tre "Big").


Ora che l'UDC sembra allearsi con PD e SeL il futuro è sempre più buio. Cosa faranno Fini&Co? Correranno da soli, rischiando di avere zero rappresentanti in parlamento, oppure cercheranno di allearsi con qualcuno? In questo caso (quello credo più probabile), con chi andranno?




mercoledì 1 agosto 2012

TzeTze e la censura di Grillo/Casaleggio

La rete è bella solo quando ti appoggia, vero Grillo?

Questo è un articolo un po' diverso dagli altri. Non riguarda (almeno direttamente) questioni economiche o politiche, ma il sottoscritto e questo blog. Mi sembra corretto riportare ciò che è successo visto la popolarità del personaggio e la sua partecipazione alla vita politica del paese attraverso il Movimento 5 Stelle.

Circa un anno fa fece la sua apparizione un nuovo aggregatore di notizie creato dalla Casaleggio Associati di nome TzeTze. Come si legge dal sito:

"TzeTze pubblica in tempo reale le notizie scelte dagli utenti.
È un palinsesto dinamico originato dagli utenti, aggiornato ogni mezz’ora, che seleziona da siti rigorosamente solo on line, che non hanno quindi una derivazione cartacea o televisiva, le informazioni in base alla loro popolarità e attualità.
L’inserimento del simbolo della mosca (bottone tzetze) a margine della notizia pubblicata nel proprio sito o blog consente di farla votare ed essere visibile nel portale tzetze.
L’obiettivo di TzeTze è di promuovere l’informazione indipendente in Rete svincolandosi dai mainstream media e di pubblicare le notizie in funzione dell’importanza attribuita loro dagli utenti."

Sinceramente l'ho scoperto per caso in quanto fonte di traffico (probabilmente un utente inserì la mia notizia che andò in prima pagina) e da lì l'ho utilizzata sempre inserendo le notizie (le quali, da quanto ho capito, venivano filtrate dagli amministratori e posizionate in base alle condivisioni su Facebook). Devo dire che il 99.9% di esse finirono in prima pagina portando una gran quantità di visite, commenti, condivisioni e sì, incrementando un poco i guadagni.

Tutto questo fino a Aprile circa, poi più nulla. TzeTze tolse l'opzione dell'inserimento manuale delle notizie (ancora oggi è impossibile). Si può solamente segnalare una fonte. Ho segnalato più volte questo blog ma niente, non ci sono più. Nessuna mia notizia è stata più pubblicata, nemmeno quelle più condivise su facebook o votate con il simbolino della mosca.

Andando a vedere scopro che tutto questo ha inizio circa un mese dopo la pubblicazione di un articolo in cui civilmente ho criticato il comico. A quello poi ne seguirono (pochissimi) altri nel mese di giugno.

Certo, Grillo non gestisce TzeTze, lo fa la Casaleggio Associati: mi pare superfluo fare 1+1.

Scopro poi di non essere l'unico ad aver ricevuto il "ban". Pensate un po', "I Segreti della Casta di Montecitorio", il blog del famoso SpiderTruman, è stato bannato! Anche lui dopo un articolo "contro" Beppe Grillo! Alla faccia della democrazia, della libertà di stampa, informazione e critica!

Se poi andate su google e cercate "Beppe Grillo censura", troverete molti altri utenti bannati/censurati dal suo blog per gli stessi motivi! Per non parlare del filmato rimosso da Youtube.

Mi spiace, ma le persone, soprattuto se sono politici, si giudicano anche per le piccole cose. Per questo motivo io il mio voto a Grillo non lo darò mai e poi mai. E non venitemi a dire che il 5 Stelle non è lui: ad oggi è così. Se poi si distaccherà (cosa che consiglio loro di fare) allora ne possiamo parlare.

Per concludere, riprendendo le parole di SpiderTruman, se avete voglia e tempo, andate qui e segnalate questo blog ai gestori del sito tzetze di Beppe Grillo http://www.tzetze.it/new_source.php, basta che inseriate il nome del sito "The Rebel Ekonomist" e l'url "http://therebelekonomist.blogspot.com". Ci perdete al massimo 10 secondi.

PS: Nel caso il blog verrà reinserito, lo scriverò pubblicamente.
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